L’anno che verrà

Libri, tratto da www.birdbooksdirect.comDice che la letteratura è morta; che non ci sono più i Calvini i Pasolini e i Volponi d’una volta; che c’è il genocidio culturale, la restaurazione e la monocoltura del best seller. Dice che oramai è tutto giallo e nero e che la letteratura invece è un’altra cosa. Dice che non ci sono più le mezze stagioni, anche, e che una volta qui era tutta campagna. Dice che se i giornali continuano a pubblicare libri prima o poi smetteranno di farlo gli editori. Dice che non ci sono più i critici d’una volta e che gli italiani non leggono.

Mo me lo segno, dico.

Nel frattempo faccio un salto qui e vedo che nei primi mesi dell’anno che sta per cominciare usciranno: un romanzo di Nanni Balestrini su Giangiacomo Feltrinelli (però lo pubblica DeriveApprodi); un romanzo di Paolo Nori, Bompiani; le Opere italiane di Giordano Bruno in due volumi, Adelphi; addirittura un volume di poesie di Rodolfo Valentino, Newton Compton. Poi, va be’, c’è pure Moccia, c’è la Santacroce, ma pazienza. Poi ci sarà un nuovo Rushdie, Mondadori; un nuovo Potok, Corbaccio; nuove poesie di Patti Smith, Frassinelli; e perfino un Balzac a testa per Sellerio e Garzanti. E un nuovo saggio di Carlo Ginzburg, Feltrinelli, vogliamo perderlo? E la cinquecentesca Relazione sulla distruzione delle Indie del domenicano Bartolomé De Las Casas, Ahlambra, vogliamo lasciarlo in libreria?

Per dire.

Sembra proprio che anche nel 2006 ci sarà qualcosa da leggere, alla faccia degli uccellacci del malaugurio, e non saranno solo gialli e non saranno solo noir e non saranno solo best-seller e non saranno frutti di oscuri complotti genocidiali. Tocca chiudere l’anno in bellezza, va’: fanculo agli uccellacci del malaugurio e buone letture e buon anno a tutti gli altri.

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11 Responses to “L’anno che verrà”

  1. Il più importante libro del 2006 sarà “O.T., un romanzo danese” di Hans Christian Andersen. Lo pubblicherà Fazi a febbraio.

  2. Ben tornato, Luca e Buon Anno. Ora parto io fra qualche ora per una breve vacanza. A risentirci dopo il 7 gennaio.

    @ Lucio

    Mi domando chi sia il traduttore di O.T. :-)
    Ti ho lasciato gli auguri sul tuo blog.

    Bart

  3. gabryella says:

    buon anno! (l’augurio ti viene servito liscio liscio, pulito pulito, senza spine né lische, decorato da un’oliva con fetta di limone, su vassoio d’argento a forma di libro aperto – ed è esteso, ovviamente, a tutti i tuoi lettori)

  4. letturalenta says:

    Lucio, intendi forse quel romanzo di Andersen tradotto e curato da Lucio Angelini, già curatore e traduttore di Solo un violinista – sempre di Andersen – pubblicato da Fazi nel 2005? E, soprattutto, un libro intitolato OT, che come tutti sanno è la sigla di “off topic” nelle discussioni in rete, non nasconderà per caso un’oscura trama destabilizzatrice del potentissimo complotto dei nicknames restaurativi?

    Bart, buone vacanze e buon anno a te.

    gabryella, grazie del politissimo augurio, che ricambio di cuore. Di’ la verità: per la presentazione ti sei ispirata a una scultura di Beneforti.

  5. Luca, evangelicamente: tu l’hai detto (quindi lo spam è tuo):-)

  6. Balestrini, Balestrini!

    poi esce pure Mari riscritto da Mari, pare.

    inoltre, se non fosse che i queruli duellanti della blogletteratura sono un manipolo insignificante di gente che si parla addosso, se così non fosse inviterei senza meno costoro e la loro furbesca prosopopea a fare una bella gara di rutti.

  7. se non fosse che… se così non fosse… certo, questa del blogger Beneforti – in effetti – è cattiva prosa.

  8. zop says:

    volponi, uccellacci e uccellini… auguri e viva balestrini! z

  9. Maura says:

    Per me l’anno è cominciato con la lettura de “Il visconte dimezzato”. Adesso, invece, ho iniziato a leggere “Torino è casa mia” di Culicchia.
    Buon anno!

  10. No no, un momento: i volponi ci sono sempre. Per dire, riscrivono Omero, rendono la Seta un acrilico d’imitazione quasi perfetta, costruiscono Castelli di rabbia in aria, ma così, Senza sangue. Ci sono, ci sono, si fidi. Vecchi volponi, sono. E ci sono un sacco di fessi che c’abboccano.

  11. Miku says:

    Devo deludere Angelini: il miglior libro del 2006 e anche degli anni a venire è senza alcun dubbio questo: Dalla vita di un fauno, Lavieri editore ;-)

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