Replica di Roberto Casati

Mi accorgo solo adesso che due giorni fa Roberto Casati ha commentato il post Perché mai dovrei correre alla fermata dell’autobus, che i fedeli lettori ricorderanno dedicato alla disputa fra lo stesso Casati e Claudio Magris sulla velocità dei tempi moderni apparsa sul Domenicale del Sole 24 Ore lo scorso 20 novembre. Trattandosi di precisazione alle critiche che gli ho mosso, mi sembra doveroso dare alla replica la stessa visibilità del post. Ecco il commento di Roberto Casati:

«La velocità fisica era nella mia risposta a Magris una metafora di ogni tipo di velocità, compresa quella percepita. Si puo’ variare l’esempio con lo stesso risultato: accelerate (anche non fisicamente), e avrete l’impressione che gli altri siano più lenti.
Cio’ detto, la definizione di ‘filosofia’ che preferisco (data da John Campbell di Oxford) è la seguente: ‘philosophy is thinking in slow motion’. Questo per dire che non è necessario immaginare una linea netta tra lentisti e velocisti.
Molto cordialmente»

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5 Responses to “Replica di Roberto Casati”

  1. gabryella says:

    caro lentore,
    approfitto della replica per avanzare (con lentezza, s’intende) al cordiale ospite un’istanza che mi consenta alfine di uscire dal buconero di un’illusione cognitiva: ma..Roberto Casati è Luciano Coen o viceversa?

  2. letturalenta says:

    Approfitta, approfitta pure senza complimenti. Se Roberto Casati svelasse il mistero qui, sarebbe uno scoop fantastico, roba da far muovere il contatore delle visite a velocità siderali, con buona pace della lentezza. Mettetevi comodi, tu e Casati. Posso offrire qualcosa? Tè e biscotti? un maritozzo? una madeleine?

  3. Roberto Casati says:

    Cari Letturalenta e Gabryella, come vedete ho la risposta lenta. Questo l’articolo della Stampa che scioglie il mistero (forse)

    Spettabile Redazione,

    Con il presente articolo chiudiamo la pluriennale collaborazione con il vostro giornale. Speriamo che i Vostri lettori si siano divertiti a leggere i nostri dialoghi tanto quanto noi ci siamo divertiti a scriverli. Come diceva Borges, il compito della letteratura è di commuovere e distrarre; un compito arduo, che ci basterebbe aver svolto almeno in parte.

    Prima di lasciare queste colonne vorremmo tuttavia far luce su un punto che ad alcuni dei nostri lettori è sembrato oscuro. I nostri pezzi sono firmati ‘Luciano Coen e Achille Varzi’. Di recente, tuttavia, è stato pubblicato un volumetto per i tipi dell’editore Laterza, che raccoglie i pezzi in questione (con qualche cambiamento, oseremmo dire miglioria). Ora, figura sulla copertina di tale volumetto una coppia di nomi diversa; nella quale cioè il nome ‘Luciano Coen’ appare sostituito dal nome ‘Roberto Casati’. Questo ha fatto sì che ci giungessero alcune lettere nelle quali si sosteneva che Roberto Casati aveva usato, per scrivere i dialoghi filosofici apparsi su La Stampa, lo pseudonimo ‘Luciano Coen’. Nonostante riconosciamo che le circostanze potrebbero indurre a credere che ciò sia quanto sia avvenuto, vorremmo precisare quanto segue:

    (1) Roberto Casati non è Luciano Coen
    (2) Roberto Casati non si firma con il nome ‘Luciano Coen’
    (3) Roberto Casati è uno degli autori dei dialoghi firmati come ‘Luciano Coen e Achille Varzi’
    (4) Achille Varzi è uno degli autori dei dialoghi firmati come ‘Luciano Coen e Achille Varzi’
    (5) Non ci sono altri autori dei dialoghi firmati come ‘Luciano Coen e Achille Varzi’ oltre a Roberto Casati e Achille Varzi.
    (6) Roberto Casati e Achille Varzi hanno scritto le frasi qui numerate da (1)-(10)
    (7) Roberto Casati e Achille Varzi non scrivono mai frasi false.
    (8) Il nome ‘Roberto Casati’ che compare nelle frasi (1)-(3) e (5)-(9) si riferisce a un’unica persona, che è la stessa che ha scritto diversi articoli e libri insieme ad Achille Varzi (tra cui un libro intitolato Buchi), e che anagraficamente si chiama ‘Roberto Casati’.
    (9) Il nome ‘Achille Varzi’ che compare nelle frasi (3)-(5) e (6)-(9) si riferisce a un’unica persona, che è la stessa che ha scritto diversi articoli e libri insieme a Roberto Casati (tra cui un libro intitolato Buchi), e che anagraficamente si chiama ‘Achille Varzi’.
    (10) Luciano Coen non usa ‘Roberto Casati’ come pseudonimo.

    Queste dieci frasi sembrano effettivamente descrivere una situazione impossibile. Ma ci riproponiamo di omaggiare con un piccolo dono il primo lettore o lettrice che scioglierà l’impossibilità e avrà la buona volontà di scriverci.

    Firmato: Luciano Coen e Achille Varzi

  4. […] Pare che un beffardo giuoco di reciproche lentezze caratterizzi i saltuari et occasionali rapporti fra Roberto Casati e letturalenta. Egli, or sono sei giorni, rispose con lodevolissima lentezza a un post di sette mesi fa, e io mi accorgo solo oggi della sua risposta. Oltretutto pare che la gentile e qualitativa Gabryella a cui egli si rivolge abbia in questi giorni il computer fuori uso (in panne, per dirla con lei medesima), cosa questa che assai probabilmente causerà ulteriori rallentamenti nelle comunicazioni. Tutto ciò è meravigliosamente lento. […]

  5. Edoardo Acotto says:

    Cari tutti,
    giungo a voi mentre cercavo web-tracce di articoli di Roberto Casati che possano aiutarmi a risolvere enigmi di filosofia della mente ben meno complicati di quelli che mi si parano innanzi qui da voi.
    L’enigma del nome Luciano Coen mi invita però a dare un tentativo di soluzione:
    I) l’identità della coppia di autori “Roberto Casati e Achille Varzi” è logicamente diversa dall’identità del singolo autore Roberto Casati e da quella del singolo autore Achille Varzi (si noti che i due non sono gemelli omozigoti e neppure gemelli siamesi quindi non c’è tra loro né identità genetica né mereotopologica).
    II) Sulle colonne de La Stampa, la coppia di autori “Roberto Casati e Achille Varzi” si firmava con lo pseudonimo “Luciano Coen e Achille Varzi”.
    III) Così stando le cose non è vero che Roberto Casati abbia usato come pseudonimo Luciano Coen, in quanto è la coppia “Roberto Casati e Achille Varzi” ad avere utilizzato il doppio pseudonimo, che si riferiva nel suo complesso alal coppia di autori senza che una parte dello pseudonimo si riferisse a una parte della coppia di autori.

    Detto questo, in questi ragionamenti di solito sbaglio perché procedo sempre – non per mia scelta – con l’ansia che mi fa correre, pur avendo l’impressione di procedere molto lentamente. Anzi, è più corretto dire che procedo molto lentamente con l’impressione di procedere velocemente.
    Come dice Casati: l’opposizione velocisti/lentisti si decostruisce da sé (lui non usa il verbo “decostruire”).

    PS Se vincessi il piccolo dono promesso da “Luciano Coen e Achille Varzi”, e se potessi permettermi di sceglierlo , chiederei gentilmente a Roberto Casati una spiegazione della modularità fodoriana confrontata con quella sperberiana.
    E’ vero che potrei chiederlo a “Luciano Coen e Achille Varzi” ma non vorrei scomodare troppi enti tutti assieme.

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