Scusi, posso farle una domanda?

Perec

Perché gli aspirapolvere su scivolanti si vendono così male?
Negli ambienti di modesta estrazione, che cosa si pensa dei surrogati di caffè?
Piace la purea bell’e pronta?
E perché?
Perché è leggera?
Perché è untuosa?
Perché è tanto facile da fare: un gesto e via?
Pensate davvero che le carrozzine per bambini siano care?
Non siete forse sempre pronti a fare un sacrificio per il benessere dei piccoli?
Come voterà la donna francese?
Il formaggio in tubetti ha incontrato il favore del pubblico?
Siete pro o contro i trasporti pubblici?
A che cosa si bada anzitutto quando si mangia lo iogurt: al colore?
Alla consistenza?
Al gusto?
All’aroma naturale?
Legge poco, molto o niente?
Andate al ristorante?
Le piacerebbe, signora, subaffittare la sua camera a un negro?
Che cosa pensate, francamente, della pensione ai vecchi?
Che ne pensano i giovani?
Che ne pensano i dirigenti?
A che cosa pensa la donna di trent’anni?
Che ne pensa, lei, delle vacanze?
Dove passa le sue vacanze?
Le piacciono i cibi surgelati?
Quanto pensa che costi un accendisigari come questo?
Quali sono le qualità che esige dal suo materasso?
Mi può descrivere un uomo che ama la pastasciutta?
Che cosa pensa della sua lavatrice?
Ne è soddisfatta?
Fa forse troppa schiuma?
Lava bene?
Rovina la biancheria?
Serve anche ad asciugare la biancheria?
Lei preferirebbe una lavatrice che servisse anche ad asciugare la biancheria?
La sicurezza nelle miniere è sufficientemente garantita o no, secondo lei?

[Georges Perec, Le cose, Mondadori 1966]

(Formaggio in tubetti? Bleah!)
(Il libro, sia detto parenteticamente, è splendido)
(Questo post somiglia a un’eccolalista. Forse)

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10 Responses to “Scusi, posso farle una domanda?”

  1. Miku says:

    Bello, geometrico Perec: non c’era un antropologo, da qualche parte nelle Istruzioni, un Appelzel, o qualcosa di simile, osservatore di piccola popolazione sperduta, che alla morte di ogni membro della comunità sottraeva una parola al lessico della propria lingua… ?

  2. letturalenta says:

    Miku, Perec lo conosco poco e male, ma nel circondario di questo blog abita un perecchiano di ferro, tal Beneforti Paolo, che conosce a memoria La vie mode d’emploi, e sarà ben lieto di soddisfare ogni curiosità in merito. Aspettando che si svegli, ti consiglio di dare un’occhiata qui: http://spazioinwind.libero.it/paolo_beneforti/perec/perec.htm

  3. Miku says:

    Come dicono a Düsseldorf: Azz!

  4. Calma says:

    secondo me Beneforti ha mandato a memoria l’opera omnia del Perec, altroché

  5. Effe says:

    eh, son ubbie d’artista

  6. vedo che qui si sparla di me, aehm.
    comunque la vicenda di Marcel Appenzzell (catalogata come Storia dell’antropologo incompreso) sta nel cap. XXV (Altamont, 2) e narra appunto di questo signore che nel 1932 se ne va a Sumatra da solo per cercare una tribù fantasma, gli Anadalam (o Orang-Kubu, o Kubu(*)) e studiarla vivendo insieme ai suoi membri. Dopo 6 anni Appenzzell riappare dimagrito fino a 29 kg e incapace di parlare. Guarito, si appresta a fare una conferenza sul suo soggiorno, ma poco prima della data fissata se ne va di nuovo a Sumatra e non viene più trovato. La tribù Kubu con cui aveva vissuto per 6 anni aveva un vocabolario ristretto, e Appenzzell attribuì questo fatto ad una possibile usanza di eliminare una parola per ogni decesso che avveniva nella tribù. Per 6 anni tuttavia l’antropologo ‘incompreso’ aveva sì vissuto con i Kubu, ma inseguendo ogni volta i loro improvvisi spostamenti verso zone sempre più impervie, spostamenti la cui causa, infine, scoprì essere lui stesso: i Kubu non avevano alcuna intenzione di vivere con lui né di rivelargli le proprie usanze.
    (*) I molti nomi di fantasia contenuti nella storia sono giochi di parole.

  7. zop says:

    perPerec e perQueneau? :) z

  8. daldivano says:

    le domande… ho una corresponsabilità che ancora cuoce: le piace questo nome? e questo? e che colore le piace? questo? quello? pulisce con lo straccio così o cosà? ecco a Lei un bel buono benzina da diecimilalire, arrivedereci e grazie. e il bref professional uscì sul mercato.

    daldivano

  9. melpunk says:

    letturalenta
    da perecchiano marcio non posso che plaudire la tua iniziativa. il beneforti ha abbondantemente risposto alla domanda di miku, a cui avrei risposto volentieri anch’io. il libro è splendido e anche interessante per molti approfondimenti para-perecchiani e perecchiani. salutazioni
    mel

  10. letturalenta says:

    Grazie per la preziosa consulenza, Benefo’. Zop, alla tua domanda mi vien da rispondere hip hip hurrà! Daldivano, se non hai letto Le cose, devi assolutamente leggere Le cose, dove si narra di una signorina e di un signorino che fanno proprio quelle cose lì, tipo bref. Melpunk, aggiungi pure liberamente: siam qui apposta.

    Ricordo infine che – come si evince facilmente dal francobollo POSTale qui sopra – quest’anno Perec compie settant’anni. Dateci dentro con gli omaggi, o voi perecchiani doc.

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