Naviga a vele spiegate, la pizzuteide, con questo saggio di Salvatore Butera intitolato Un nuovo linguaggio, che illustra in modo chiaro e appassionato i due pilastri della rivoluzione linguistica di Antonio Pizzuto, lessico e sintassi. Salvatore Butera vive a Castronovo di Sicilia, luogo squisitamente pizzutiano, e si è laureato con una tesi intitolata Comunicare Pizzuto.
Un nuovo linguaggio
di Salvatore Butera
Parole pesanti. Come macigni. E dense. Ogni singola parola trascina con sé testi musica immagini: come Internet. Ma vent’anni prima che il web nascesse.
Leggere Antonio Pizzuto è come arrampicarsi sull’albero di Cosimo di Rondò. All’inizio stare sull’albero è difficile, ci si sente a disagio, si pensa che non si potrà stare lassù per molto tempo. Poi, una volta abituati, vediamo cose che gli altri non vedranno mai, insieme a lui partecipiamo anche a una rivoluzione. Ecco, leggere Pizzuto, inerpicarsi tra le sue pagine, è come partecipare (anzi, per usare verbi cari all’autore palermitano: «compartecipare», «contuire») alla rivoluzione letteraria e comunicativa che lo scrittore ha concepito. Ne esce un linguaggio nuovo per vedere il mondo come se fosse la prima volta.
Lessico e sintassi sono state le due fondamenta riedificate da Pizzuto: ne ha cambiato le regole mescolandole anche con quelle di altre lingue moderne e antiche. Un lavoro da saltimbanco per creare un al di là linguistico (o un al di qua come sostiene Gabriele Frasca).
capperi! stampo e divulgo
olè!
lei è un Benemerito
(ha fatto mica, e anche, il carabiniere?)
No, però ho fatto il militare, purtroppo non a Cuneo.
la credevo un autentico uomo di mondo
Seguo con assiduità il dipanarsi di questa “Pizzuteide” leggendo tutto il materiale di volta in volta pubblicato in questo blog. Il mio personale rapporto con Pizzuto è abbastanza travagliato. Dichiaro subito di non essere una fan sfegatata ma penso sia molto giusta e meritoria l’opera di divulgazione dei suoi appassionati per non far cadere nel dimenticatoio questo scrittore. Così ieri ho messo sul mio blog un post dedicato a Pizzuto e, non essendo io all’altezza di dire di più, mi sono permessa di dirottare su Letturalenta e in particolare alla sezione consacrata alla “Pizzuteide” tutti coloro che volessero saperne di più su Pizzuto :-)
Gabriella, davvero non so come ringraziarti. La tua attenzione mi fa sperare che la pizzuteide (impresa marginale, periferica, quasi clandestina) non è del tutto inutile. Tra l’altro, sta succedendo una cosa curiosa: pare che le Gabrielle abbiano un’attenzione tutta speciale per Pizzuto. Sei già la seconda in pochi giorni a manifestarla.
Ah, nell’ipotesi improbabile che qualcuno non conosca Gabriella, consiglio un giretto qui: http://www.marcelproust.it/
[…] La pizzuteide ha già ospitato un bel saggio in cui Salvo dava prova di ampie ricognizioni sui testi pizzutiani e di non comuni capacità analitiche. Oggi si ripresenta in vesti più domestiche, raccontando il suo primo incontro con l’autore, con un parallelo dantesco tutt’altro che triviale. […]