L’ultima frontiera dello spam

Va be’, può anche darsi che sia la penultima frontiera, non l’ultima, dato che io non sono particolarmente esperto della questione, ed è facile che mi sia perso qualche puntata. Sia come sia, la cosa è divertente, quindi la condivido coi lettori di passaggio.

Il metodo più comune per veicolare spam sui blog è quello di inviare raffiche di commenti contententi link ai siti che lo spammer vuole pubblicizzare. I commenti arrivano solitamente su vecchi post, forse nella speranza che siano meno controllati dal titolare del blog e quindi meno soggetti a operazioni di bonifica. Nel mio caso a questo tipo di spam ci pensa Akismet, un plug-in che, già che siamo in tema, consiglio vivamente a chi ha un blog gestito con WordPress. Da quando l’ho installato, circa tre mesi fa, ha bloccato oltre 16.000 commenti di spam senza un falso positivo che sia uno, cosa quest’ultima che ha del miracoloso.

Bene, questo fino a ieri. Oggi sono andato a curiosare nelle statistiche Technorati di letturalenta, trovando due nuovi link dall’aria alquanto sospetta:

Evito naturalmente di riportare qui gli indirizzi dei blog in questione, ma chi legge può facilmente recuperarli dalla pagina di Technorati sopra linkata. Uno dei due blog (l’altro è molto simile), si intitola Esibizioniste toscana, ed ecco uno screenshot della sua home page:

Nel riquadro a destra, alla voce “Friendly blogs”, sono riportati i link ad altri blog – tutti appartenenti allo stesso dominio – alcuni dei quali contengono a loro volta link a siti porno, casino online e simili, che sono presumibilmente quelli che lo spammer intende promuovere. In pratica sembrerebbe una rete di blog che si scambiano link per guadagnare posizioni nelle classifiche dei motori di ricerca, e dare di conseguenza maggiore visibilità ai loro “prodotti”. In realtà nessuno di questi blog va oltre gli zero link nella classifica di Technorati. Va detto però che sembrano tutti nati da tre o quattro giorni al massimo, quindi può darsi che il meccanismo sia ancora in fase di rodaggio.

Interessante anche la scritta che compare in basso a destra di ogni post, Google Blog Search: il racconto, che è davvero un link alla ricerca della frase esatta “il racconto” nel motore Blog Search di Google. Anche gli altri blog linkati da “Esibizioniste toscana” contengono la stessa ricerca o altre simili, e questo spiega (forse) il metodo utilizzato da questi blog-spammer di seconda generazione: lanciare periodicamente una ricerca fissa in Blog Search, prendere un risultato a caso e trasformarlo in un post che contiene un link al blog originale, link che comparirà nelle statistiche Technorati del blog linkato.

Non so se questa cosa sia fattibile automaticamente con un programma, ma propendo per il sì. Quello che mi sfugge è l’utilità pratica di cotanto marchingegno. Chi vuoi mai che vada a vedere le statistiche Technorati di un blog, a parte il titolare del blog medesimo? Ha senso mettere in piedi un meccanismo del genere – all’apparenza tutt’altro che banale – per raggiungere una persona per ciascun post? Può ben darsi che mi sfugga qualche particolare importante, ma a occhio e croce mi sembra il classico cannone per sparare alle mosche.

2 Responses to “L’ultima frontiera dello spam”

  1. In realtà i commenti spam non cercano affatto di farsi cliccare: cercano di non farsi cancellare. il loro scopo non è l’utente che li clicca per sbaglio, ma è aumentare il numero di pagine in cui google e gli altri motori troveranno un link agli splog segnalati. questi splog aumenteranno la loro importanza/pagerank, e riusciranno a far salire nella classifica di google i siti che nominano, che conterranno solo pubblicità. è una cosa complessa, e c’era un articolo su wired recentemente che analizzava proprio il fenomeno splog (splog: spam blog).

    non so se ho scritto bene, ma sono un po’ malatino :)

  2. letturalenta says:

    eìo, quello che dici è perfetto per lo spam vecchio stile, ovvero quello che inonda i blog di commenti fasulli che contengono link ai vari siti porno-viagra-poker o che so io.

    Lì il meccanismo è chiaro: se costruisco uno spambot che manda centomila commenti al giorno e, poniamo, mille di quei centomila sfuggono al controllo dei gestori dei blog, ottengo mille link giornalieri ai siti che voglio promuovere. Gli algoritmi di ranking di Google e di altri motori di ricerca danno punteggi più alti ai siti più linkati, e il gioco è fatto.

    Ma questi signori di “Esibizioniste toscana” e simili fanno una cosa completamente diversa: aggregano post da altri blog con un sistema semi-casuale e in questo modo non creano link ai loro siti, ma semmai link ai blog aggregati. A me pare che l’unico risultato che possono ottenere con un meccanismo del genere è quello di comparire nelle classifiche Technorati dei blog da cui hanno tratto i post, tipo il mio.

    Certo, non trascurano affatto l’altro aspetto: questi blog sono apparentemente centinaia e si linkano uno con l’altro. Questo certamente può aiutarli con gli algoritmi di ranking dei motori, ma è per l’appunto un’altra cosa. Quello che mi sfugge è a cosa serva che loro *mandino* link a blog raccattati in giro facendo ricerche del tutto innocue come “il racconto”.

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