Archive for May, 2007

La TV non è tutto, ma aiuta

Thursday, May 31st, 2007

vibrisselibriVenerdì 1 giugno, tra le 10 e le 11:30, vibrisselibri parteciperà a un programma di RaiUtile dedicato alla letteratura e all’editoria. Saranno presenti Giulio Mozzi e Alessio Paša, autore di Appuntamento con il notaio.

RaiUtile è disponibile in streaming e sul canale 816 di Sky.

(In vibrisselibri tira di nuovo quell’aria di cospirazione, trama, complotto e intrigo sotterraneo che al suo scorso spirare produsse un capolavoro del cinema muto contemporaneo. Chissà cosa produrrà questa volta… mah… boh… chi può dirlo…).

Biblioteca 2.0

Wednesday, May 30th, 2007

Quel che temevo da tempo è già successo da tempo, ma io – che sono lento – l’ho saputo da poco. Fra i duecentomila ambienti di social networking, o Web 2.0 o come si chiamano, c’è anche quello che ogni lettore con un minimo di sale in zucca dovrebbe schivare al pari dei ragionamenti di Marcello Pera, dei seminari di Claudio Moffa e delle dichiarazioni di monsignor Betori:

aNobii

Per dirla in due parole, questo strumento diabolico consente al lettore di pubblicare online la sua biblioteca personale, completa per ogni libro di dati bibliografici (ISBN, titolo, autore, editore, ecc.), immagine della copertina, date di inizio e fine lettura, giudizio, commento personale, ecc. In pratica è la versione condivisa del classico foglio elettronico sul quale i lettori sagaci – ovvero tutti tranne me – segnano amorevolmente una tacca per ogni libro acquistato o letto. A questa funzione basilare si aggiungono naturalmente i numerosi ammennicoli di socializzazione standard, come messaggistica o gruppi di discussione, e quelli più specifici come la compravendita dei libri.

Insomma, aNobii mi sembra un modo sicuro, e per di più gratuito, per perdere ore e ore a catalogare i libri propri e curiosare in quelli altrui, e quindi ho preso in proposito una decisione drastica e irrevocabile:

alla larga!

Il giallo dei blogger

Monday, May 28th, 2007

Mercoledì 30 maggio 2007, presso la Libreria del giallo di Milano, via Peschiera 1, dalle ore 19:

Il giallo dei blogger: oggetti non identificati a confronto

Una serata di chiacchiere e confronti tra scrittori, editori, librai e blogger. Con giochi e letture di giallini da sms. Con aperitivi e stuzzichini. Son previsti omaggi e premi per tutti i partecipanti e giocatori che interverranno.

Chi non potrà esserci fisicamente potrà intervenire virtualmente attraverso l’apposito blog, lasciando nei commenti osservazioni, domande e contributi che saranno letti durante l’incontro mettendo in comunicazione i presenti con gli assenti!

Interverranno:

zop
sbucciature
ilfranz
appunti
falso idillio
.mau.
ilprofessionista
stann
ilpietrificatore
melpunk
lorologiaio
senzapartealcuna

e…
chi vuole partecipare può aggiungere la sua adesione qui.

E, già che siamo in tema,

Friday, May 25th, 2007

aggiungiamo anche questa notizia (beccata via MMAX):

Lunedì un tribunale di Parigi ha respinto le accuse del negazionista dell’Olocausto Robert Faurisson, che aveva querelato per diffamazione l’ex-ministro della giustizia francese Robert Badinter, dopo che quest’ultimo l’aveva accusato di falsificare la storia.

Continuo a domandarmi come mai Claudio Moffa inviti ai suoi seminari Faurisson, un tale che i tribunali europei definiscono negazionista. (In realtà, va detto, una corte inglese lo ha definito anche neonazista, razzista e antisemita).

E, dal blog I tempi e le idee, aggiungiamo questo post, che contiene un simpatico aneddoto su Claudio Moffa.

Kit di resistenza al negazionismo

Friday, May 25th, 2007

Dice Eugenio Mastroviti in questo post:

Bisognerebbe semplicemente iniziare una campagna che spieghi, esattamente, chi è Faurisson, chi sono i negazionisti, che razza di ciarlatani siano (prove alla mano: che Irving, quell’altro paladino della libertà di espressione, s’è fatto molto male per aver querelato chi lo contraddiceva), e soprattutto che paladino di ciarlatani sia il “professor” Moffa.

Io, le campagne, non sono capace. Però il kit di resistenza al negazionismo lo si condivide sempre volentieri, non c’è problema.

Un buon punto di partenza è il blog di Deborah Lipstadt, una studiosa americana che fu querelata per diffamazione dallo storico negazionista David Irving nel 2000. Irving perse la causa, tentò l’appello, perse anche l’appello. Tutti gli atti e i documenti del processo sono in rete sul sito Holocaust Denial On Trial. Notevole il dispositivo della sentenza di primo grado (sezione The Judgment), un tomo di oltre 300 pagine in cui il giudice Charles Gray, assolvendo la Lipstadt, trae alcune interessanti conclusioni sulla figura di David Irving. Vale la pena citare alcuni paragrafi (la traduzione è mia e io non sono un traduttore esperto, quindi segnalatemi eventuali errori):

13.51: Irving treated the historical evidence in a manner which fell far short of the standard to be expected of a conscientious historian. Irving in those respects misrepresented and distorted the evidence which was available to him. Irving ha trattato le prove storiche in un modo abbondantemente inferiore agli standard che ci si aspettano da un storico coscienzioso. Sotto questo aspetto Irving ha travisato e distorto le prove che aveva a disposizione.

13.95: It appears to me to be incontrovertible that Irving qualifies as a Holocaust denier. Mi sembra incontrovertibile che Irving sia qualificabile come un negatore dell’Olocausto.

13.105: The inference which in my judgment is clearly to be drawn from what Irving has said and written is that he is anti-semitic. A mio giudizio si deve chiaramente inferire da ciò che Irving ha detto e scritto che egli è antisemita.

13.115: I am satisfied that Irving has associated to a significant extent with the following individuals: Frey, Deckert, Althans, Philip, the Worches, Christophersen, Staglich, Rami, Varela, Zundel, Remer, Weckert and Faurisson. They are described in paragraphs 10.8 to 10.25 above. They are all right-wing extremists. I have no doubt that most, if not all of them, are neo-Nazis who deny the Holocaust and who are racist and anti-semitic. Sono convinto che Irving sia associato in modo significativo ai seguenti individui: Frey, Deckert, Althans, Philip, i Worches, Cristophersen, Staglich, Rami, Varela, Zundel, Remer, Weckert e Faurisson. Questi sono descritti nei paragrafi 10.8 a 10.25. Sono tutti estremisti di destra. Non ho dubbi che la gran parte, per non dire tutti costoro, sono neonazisti che negano l’Olocausto, e che sono razzisti e antisemiti.

Va’ tu a sapere perché mai Claudio Moffa, fine africanista, invita ai suoi seminari un tale che una corte di giustizia inglese ha definito neonazista, negazionista, razzista e antisemita.

Il blog di Deborah Lipstadt fornisce altri due link interessanti per chi voglia documentarsi:

Il progetto Nizkor
Il progetto di storia dell’Olocausto

Aggiungo anti-rev.org, una preziosa collezione di scritti sulla storia della Shoah e sul negazionismo, in francese e inglese. Qui il professor Moffa potrà leggere, fra l’altro, come studiosi del calibro di Pierre Vidal-Naquet e Nadine Fresco demolivano già trent’anni fa le idiozie negazioniste di Faurisson, un tale che una corte di giustizia inglese ha definito neonazista, negazionista, razzista e antisemita.

Ma come, dirà il mio povero lettore non poliglotta, tutti i siti che hai citato sono in inglese o in francese. Non c’è niente in italiano? Ecché, dico, posso mica fare tutto io, no? Datevi da fare, su: segnalate, segnalate. Comincio io a segnalare L’alfabeto di Auschwitz, curato dalla mia amica Isabella Zani, e il blog di Rudy M. Leonelli, che ha commentato il mio post dell’altro giorno sulla vicenda di Teramo. Mi sembra uno pratico. Se avesse voglia di segnalare altre attrezzature di resistenza al negazionismo, magari in italiano, gliene sarei grato.

[dtfn] XIX – Etica

Thursday, May 24th, 2007

(Il manoscritto ritrovato di letturalenta. Frontespizio e indice)

Saku Paasilahti: De te, fabula narratur (1999), tratto da http://rikart.lib.hel.fi/Sono lieto che tu non abbia ancora deciso di porre fine alla mia lettura. Sai, a volte può capitare che un uomo chiuda un racconto prima del suo naturale explicit, o che un racconto chiuda un uomo prima di averlo scandagliato a dovere. Quando questo succede, è segno che fra i due non si è stabilita quella sottile complicità necessaria per condividere una reciproca e soddisfacente perdita di tempo. È raro che si riesca a stabilire con certezza chi dei due porti la maggior dose di responsabilità per la fine della relazione, e tutto sommato non ha molta importanza: non si può pretendere che un racconto legga di tutto, né che un uomo si lasci leggere da chiunque.

Un mio vecchio conoscente tedesco, Le affinità elettive, discute spesso e con rara eleganza su questo tema, paragonandolo con dovizia di argomenti a fenomeni naturali di attrazione e repulsione, come il magnetismo, e alla facilità dei rapporti umani a cambiare di segno, da amore a odio, da inimicizia a sodale fratellanza. Ahimè, se solo avessi la centesima parte della sua erudizione non sarei continuamente assalito dal timore di annoiarti o di perderti per la strada, o di vedere la tua iniziale buona disposizione nei miei confronti mutarsi in noia, se non in rancore.
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Il rispetto della verità

Wednesday, May 23rd, 2007

monsignor Giuseppe Betori, tratto da www.rai.itLa notizia è che il documentario Sex Crimes and Vatican prodotto dalla BBC è stato acquistato dalla RAI e verrà probabilmente presentato nella trasmissione Anno Zero, in onda su Rai2 il giovedì alle 21. Il documentario, uscito nell’ottobre del 2006 in Inghilterra, tratta di alcuni casi di abusi sessuali commessi da preti cattolici, e accusa le alte gerarchie vaticane di aver sistematicamente coperto i responsabili.

In questa agenzia di stampa, che riporto per intero a fine post, c’è il commento di monsignor Giuseppe Betori, segretario della CEI, in cui leggo:

La Chiesa italiana non invoca censure, tiene però al rispetto della verità.

Il rispetto della verità è a mio avviso un atteggiamento doveroso per favorire la convivenza civile, quindi non posso che rallegrarmi nell’apprendere che la Chiesa italiana, per bocca di un suo autorevole esponente, è d’accordo con me su questo punto. In base a questo principio più che condivisibile, Betori chiede che durante la trasmissione siano fatte emergere alcune “falsità di fatto” che a suo dire il video conterrebbe, come questa:
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Negazionismo e libertà di espressione

Monday, May 21st, 2007

Domanda: Inviteresti a un master universitario di argomento storico un tale – privo di qualsivoglia titolo accademico in materia – che da trent’anni a questa parte gira il mondo dichiarando che Napoleone non è mai esistito?

Se hai risposto no – o mio solitario lettore – allora è probabile che tu condivida la mia sorpresa nell’apprendere che Robert Faurisson è stato invitato a tenere una lezione all’Università di Teramo, per l’appunto nell’ambito di un master universitario d’argomento storico. Faurisson è un tale che da trent’anni e rotti sostiene che nei campi di sterminio nazisti non c’erano le camere a gas, che quelli non erano nemmeno campi di sterminio, e che la Shoah è un mito creato ad arte dalla terribile lobby sionista allo scopo di fondare lo stato di Israele, primo passo verso la conquista del mondo.

La “lezione” fortunatamente non si è tenuta. Come suol dirsi, i particolari in cronaca. Aggiungo qualche considerazione personale.
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Tre libri si presentano

Thursday, May 17th, 2007

Se nei prossimi giorni (ore, nel caso di Monica Viola) vi trovate dalle parti di Padova o di Tortona o di Ospedaletti (a due passi da Sanremo), ecco i consigli per l’aperitivo. A tutti gli incontri saranno presenti i rispettivi autori. Siate legione!

Venerdì 18 maggio, ore 18:00
Padova, Café au livre, Via degli Zabarella, 23 – Contrada Antenore
Giulia Tancredi e Giulio Mozzi presentano Tana per la bambina con i capelli a ombrellone, di Monica Viola

Sabato 19 maggio, ore 18:00
Tortona, libreria Giunti al punto, Centro Commerciale Oasi, s.p. per Viguzzolo, 2
Marco Candida (e altri?) presenta La mania per l’alfabeto, di Marco Candida

Domenica 20 maggio, ore 18:30
Ospedaletti, sala del Consiglio comunale, Via XX Settembre, 34
Diego Marangon presenta Il collezionista di tempo, di Marino Magliani

Il collezionista di tempo

Wednesday, May 16th, 2007

Marino Magliani, Il collezionista di tempoHo finito di leggere Il collezionista di tempo di Marino Magliani una decina di giorni fa, e l’ho lasciato decantare un poco prima di parlarne, come si fa col vino buono prima di berlo. Si tratta infatti di un libro complesso, un amalgama sapiente di sapori e aromi diversi che il lettore può divertirsi a rintracciare, riconoscere, degustare.

Il libro è suddiviso in quattro parti. Le prime tre raccontano la storia di Gregorio, fotografato in tre momenti distinti della sua vita: ancora bambino, quando frequenta la scuola media in un collegio di frati; a vent’anni, subito dopo il congedo dal servizio militare; a poco più di quaranta, emigrato in Olanda e in procinto di diventare scrittore. Una sorta di biografia discontinua, a strappi. L’ultima parte del libro è un racconto scritto dallo stesso Gregorio, intitolato L’archittettura del molo di Porto Maurizio, che narra gli ultimi giorni di un cane di nome Cobre portato a perdere dal suo padrone sulle colline del ponente ligure.
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[dtfn] XVIII – Macerie

Tuesday, May 15th, 2007

(Il manoscritto ritrovato di letturalenta. Frontespizio e indice)

Saku Paasilahti: De te, fabula narratur (1999), tratto da http://rikart.lib.hel.fi/Eros e Thanatos, Incipit ed Explicit. Vedi quanta parte delle nostre rispettive esistenze condividiamo?

Siamo entrambi un lungo e tortuoso movimento fra due punti astratti dei quali nulla possiamo dire. Tu eri presente quando i miei maggiori si unirono per generarti? E dov’ero io quando tuo padre e tua madre fusero i loro discorsi amorosi nella forma che mi donarono? Cosa sapremo dire ciascuno della morte dell’altro? Sopravviveremo a noi stessi il tempo necessario a redigere un decoroso epitaffio?

A volte dubito che tutto ciò che accade fra l’estasi generativa e il vortice tanatògeno sia affatto indescrivibile: cosa possiamo dire, infatti, di una curva che congiunge due punti ineffabili? Quale linea ferroviaria potrà mai unire una stazione di partenza ignota a un termine sconosciuto? Se non esiste la parola capace di comprendere il nostro inizio e la nostra fine, in base a cosa affermiamo di avere un prologo e un epilogo? E se non li abbiamo, come chiameremo ciò che con inaudita inesattezza diciamo vita o racconto?
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Buràn 2, La città

Thursday, May 10th, 2007

Buràn 2, La cittàÈ uscito il secondo numero di Buràn, e questo già lo sapevano anche i muri, data la mia ontologica lentezza. Lo schema della rivista resta invariato rispetto al primo numero:

– il Materiale raccoglie racconti, articoli, saggi, immagini e altri contributi intorno a temi concreti.
– l’Immaginario raccoglie invece racconti, narrazioni storie inventate oltre i nostri confini

Il tema di questo secondo numero è La città.

La peculiarità di Buràn è quella di raccogliere scritture che prendono forma a migliaia di miglia dal nostro orticello italico, ma che la grande ragnatela avvicina fino a poterle sfiorare. Sfiorarle sì, ma non sempre è possibile leggerle, perché non tutti conosciamo a menadito inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco, russo, polacco. Per esempio, io che non conosco il russo avrei qualche difficoltà a leggere un testo intitolato Московские вокзалы. Ленинградский, ma la squadra di intervento rapido di Buràn arriva sul posto e svelta converte il misterioso geroglifico cirillico, con tutto quel che segue, in leggibilissimi caratteri latini. Ed ecco pronto, a mia disposizione, uno splendido racconto che fino a pochi secondi prima era per me invisibile: Stazioni di Mosca – Leningradskij.

Fin qui le cose importanti, ma voglio aggiungere una mia quisquilia, a mo’ di ringraziamento personale ai bardi di Buràn per il lavoro preziosissimo che stanno facendo. Chi mi ama mi segua.
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Ad Peram

Wednesday, May 9th, 2007

Marcello Pera, tratto da www.senato.itSulle coppie di fatto non esiste un vero problema. Non lo hanno le stesse coppie di fatto, le quali, avendo liberamente scelto di essere di fatto, non chiedono di diventare di diritto. (Marcello Pera, La Stampa, 30 aprile 2007)

Eccellentissimo Senatore Marcello Pera,
fa sempre piacere leggere le sue parole, perché offrono infallibilmente alle anime semplici un’inattesa occasione di accrescere la loro dotazione di autocoscienza e rettitudine morale. Prima di leggere la sua frase, infatti, m’illudevo che non essere io re d’Inghilterra – cosa che desidero da sempre – fosse tutto sommato una condizione di fatto, qualcosa di non imputabile a una mia negligenza o un difetto della legislazione d’oltre Manica.

Ora non più.
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C’è vibrisselibri

Tuesday, May 8th, 2007

Alessio Paša, Appuntamento con il notaioIl quinto vibrisselibro – completo di copertina, quarta di copertina, redazione e impaginazione, ma, come sempre accade per ogni neonato, ancora privo di carta – può essere scaricato gratuitamente dal sito della prolifica casa editrice anfibia.

Si intitola Appuntamento con il notaio e raccoglie quattro racconti in versi di Alessio Paša. Dalla quarta di copertina:

Quattro racconti in versi, diverse angolazioni che si aprono su porzioni di vita ordinarie e per questo emblematiche. I pensieri, i gesti e le parole dei protagonisti sono collezionate e disposte nello spazio di una strofa. Una poesia del quotidiano che riflette con una forza originale e autentica sulle relazioni affettive.

E questo è l’incipit, sul quale esercito il privilegio di poter leggere il primo verso come se fosse una dedica scritta apposta per me:

Scorre le pagine con accurata lentezza,
sottolinea le imprecisioni,
che chiama errori di battitura.
I capelli grigi, le spalle larghe,
serra forte nella mano la biro blu,
cerchia un intero paragrafo,
soffia, un alito spesso, appena trattenuto.
Falconi, c’è ancora molto da fare,
dovevamo consegnare ieri,
cerchiamo di chiudere per questo pomeriggio.

Appuntamento con il notaio è la prova migliore che vibrisselibri c’è, e lotta insieme a noi, ma poiché non di sole parole vive l’uomo, ma anche di immagini, è meglio non farsi mancare niente. Ragion per cui – grazie a Grenar e alla sua valente compagnia di attori – in vibrisselibri c’è anche il cinematografo. Un assaggio qui sotto. Il resto qui.

L-égalité

Monday, May 7th, 2007

Nicolas Sarkozy, tratto da en.wikipedia.orgIeri Nicolas Sarkozy è stato eletto presidente della Repubblica francese. Auguri a lui e ai francesi.

Oggi, vagolando per il Web, mi è caduto l’occhio su questa lettera inviata a Repubblica da Claudio Poverini, dipendente del Quirinale, gran lettore di quotidiani (due al giorno, dice), candidato municipale nella lista Roma per Veltroni, fedele spettatore di trasmissioni televisive come Matrix e Ballarò. Nella lettera Poverini dice in sintesi che, a dispetto della sua formazione e del suo quotidiano agire come uomo di sinistra, si rende conto di non essere immune da pensieri e opere di stampo razzista, in particolare verso gli immigrati. Ecco un esempio tratto dalla lettera:
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