Officino Italio

Officina Italia“Tra gli illustrissimi autori incaricati di scuotere la grigia gabbia invecchiata della cultura nostrana non c’è neppure una donna”, osservano allibiti i blogodot, e io con loro. Possibile che Antonio Scurati e Alessandro Bertante, gli organizzatori della manifestazione Officina Italia, non conoscano nemmeno una filosofa, una poetessa, una scrittrice, una regista?

Il comunicato stampa definisce Officina Italia primo festival dedicato alla creatività artistica italiana. Ma che razza di creatività artistica vuoi mai che sia una creatività artistica che parla solo al maschile?

Spulciando un po’ in Internet vedo che la questione della mascolinità officinale era già stata affrontata sul Giornale da Caterina Soffici il primo maggio. Scurati le ha mandato una mail di scuse il 3 maggio, e il 4 gli ha risposto per le rime Elena Loewenthal. Un fulminante uno-due al femminile, che aiuterà di certo gli organizzatori a non ripetere l’errore l’anno prossimo.

18 Responses to “Officino Italio”

  1. Manu says:

    Grazie, Luca, per aver riportato questo scambio davvero poco edificante (per Scurati, naturalmente). Hanno fatto una pessima figura. E al danno di non aver preso in considerazione le donne hanno aggiunto la beffa di proporre una seconda edizione “dedicata al secondo e al terzo sesso”. Come se si potesse suddividere la letteratura in base agli organi genitali. Altro che “primo festival dedicato alla creatività artistica italiana”. Questa è un’Officina di piccini. Un’Officina di Minimei.

  2. Gaja says:

    Secondo sesso? terzo sesso? Altra metà del cielo? Ma siamo tornati a “The Angel in the House” di woolfiana memoria? Rispetto a cosa siamo “secondo” sesso? Rispetto a cosa o a chi siamo “l’altra metà del cielo”? Perché il maschile è il canonico e tutto il resto si caratterizza come “altro da”? Ma che razza di lettera di scuse è quella di Scurati?

  3. Gaja says:

    Leggo solo ora la replica di Elena Loewenthal. Nemmeno l’avessi copiata. Inutile dire che concordo al mille per mille con lei. (solo che non riesco ad aprire il link all’articolo della Soffici). Baci, Lucore.
    (E che diamine! Qui non si fa altro che scrivere e poi… mah!)

  4. Manu says:

    Infatti, cara, è una lettera pietosa. Rivela pura misoginia.

  5. Gaja says:

    Concordo, Manu. Ed è talmente palese che se non fosse tremenda sarebbe grottesca…

  6. Oyrad says:

    “Possibile che Antonio Scurati e Alessandro Bertante, gli organizzatori della manifestazione Officina Italia, non conoscano nemmeno una filosofa, una poetessa, una scrittrice, una regista?”

    Io, all’ elenco di figure femminili mancanti, aggiungerei, e la metterei al primo posto….”una artista”. Una pittrice, ad esempio… perchè no?

    E poi, mi chiedo, se questo è veramente il “primo festival dedicato alla creatività italiana”, perchè deve proprio essere la letteratura ad essere in primo piano? Non sarebbe interessante, per una volta, mettere prima le arti figurative E dopo la letteratura – specialmente quando si parla di “creatività”, e per di più “italiana” ? L’ arte figurativa contemporanea deve essere sempre e per forza “un contorno” di qualcos’ altro? L’ arte figurativa contemporanea deve per forza restare un pezzetto di pane a far da scarpetta per quel che la scrittura non riesce a tirar su dal piatto pur sempre pieno del mondo?

    Naturalmente questo mio intervento non intende essere un livoroso attacco o chissà cosa, ma mi piaceva proporre questo problema da me molto sentito. Detto questo, dato che sono anche finito OT, chiedo perdono, e rivolgo mille scuse a Luca Tassinari e ai suoi ospiti, concludendo dicendo che le osservazioni giustamente critiche (espresse nel post e nei commenti) riguardo alla mancanza di donne in questo tipo di iniziative sono da me pienamente condivise. Buona serata a tutti – e un “Ciao” speciale a Gaja ;-) Oyrad

  7. Gaja says:

    Un abbraccio a te, Oyrad! ;-) Condivido ciò che dici. La creatività dovrebbe essere a 360°.

  8. Gabriella says:

    Ho letto e mi sono precipitata a copiare e incollare sul mio blog questo tuo post. Non ho parole.
    In Francia una donna concorre alla più alta carica istituzionale dello Stato. Qui abbiamo ancora a che fare con queste miserie.

  9. letturalenta says:

    Ciao e grazie a tutti per i commenti. Per un disguido tecnico (= mio rimbambimento) nel post era saltato il link all’articolo di Caterina Soffici, che adesso va.

    Secondo me la risposta di Scurati è preoccupante: uno che ha in mente una classifica dei sessi e una loro distribuzione in sfere celesti distinte manifesta una mentalità che nemmeno la mia povera bisnonna buonanima (che almeno esigeva da tutti i bisnipoti che andavano a trovarla, maschi o femmine che fossero, un eguale tributo in caramelle).

    La replica della Loewenthal, invece, è deliziosamente micidiale :-)

  10. erostratos says:

    ragazze, siete fuori pista: quella è la formazione che parteciperà all’edizione prossima ventura del trofeo di calcio “giovanni arpino” (unico riferimento letterario).
    che non ci sia neppure una donna mi pare ovvio.

  11. Certo che l’annuncio di Scurati sul secondo e terzo sesso è da incorniciare. La Soffici però poteva dare un’occhiata in più al suo elenco: termina con una scrittrice morta nel ’94…

  12. melpunk says:

    k
    22:53, 05 maggio, 2007

    sono stato alla prima serata di officina. una delusione su tutti i fronti. inediti? potrebbero rimanere tali, quelli che gli autori hanno letto. ne scriverò domani più diffusamente sul mio blog. il problema della mancanza delle donne è solo uno dei tanti. gli autori hanno letto ma poi cosa ne è uscito fuori? nulla. sarebbe bello invece poter entrare meglio nell’officina degli scrittori, avvicinarci meglio a ciò che stanno scrivendo prima che sia pubblicato. macché. vuoto, piatto, inutile. ma scurati chi è?

  13. La loro è pura sfortuna: se non avesse piovuto per tutta la settimana, non si sarebbe sentito così tanto l’odore di muffa.

  14. Gabriella says:

    @ Giuseppe Ierolli
    penso che l’avere indicato, da parte della Caterina Soffici, una scrittrice morta da anni (Maria Teresa Di Lascia) è quanto meno indizio di fretta e pressapochismo. In ogni caso, vuol dire offrire appigli e pretesti per spostare l’attenzione dalla questione principale. Che a mio parere rimane l’evento che ha dato origine alla questione.

    ….Detto questo, scusate ma io me ne torno a leggermi L’Orlando Furioso di tal Ariosto Ludovico.
    Chè di Officine Italiane in Modern Style ne ho veramente abbastanza.

  15. linnio says:

    Caro Luca,
    non per fare a tutti i costi la voce di quello che canta fuori dal coro, ma perchè fra poco qualcuno dirà ( o scriverà se non l’ha già fatto) ‘scurati who’s?’ :
    1) scurati ha fatto pubblica ammenda del distinguo sessista ( se imputabile ad una sua presunta misoginia o altro questo pensa appartenga al suo privato) ;
    2) scurati è autore di un bellissimo romanzo, fra i più ‘vitali’ degl ultimi anni, ‘il sopravvissuto’. Di lui ottimo, anche se su tutt’altro versante ‘ la letteratura dell’inesperienza’, ottimo pamphlet sulla (ina)autenticità dell’informazione all’epoca nostra;
    3) scurati è autore di apprezzabilissimi articoli su La Stampa in cui con arguzia e rigore si espone su questioni di pubblica notorietà ( non da ultimo cogne)
    4) quando va da Ferrara, è uno dei pochi che riesce a demolire, quasi ridicolizzandolo intellettualmente, l’armamentario ideologico-intellettuale del neocon con la barba;
    5) scurati possiede uno stile, ha una scrittura: una impazienza ai livelli del furor, che lo induce allo schieramento che è però come sedimentata da rigorosi procedimenti dialettici che si fanno apprezzare per profondità e nitore.
    scusa per la lunghezza
    l

  16. Oyrad says:

    A proposito del Modern Style evocato da Gabriella, nel blog di Giorgio Muratore (www.archiwatch.it) si è recentemente parlato di “Modernetto”: ovvero un modo per definire la modesta architettura contemporanea e pseudo-capolavorica che va per la maggiore. Perchè allora non utilizzarlo anche nel contesto della letteratura contemporanea più recente, alla moda, e non sempre eccelsa?

    La letteratura “modernetta”…

  17. letturalenta says:

    Linnio (ola!), personalmente nutro più di un dubbio sulla profondità dei procedimenti dialettici di Scurati. Per brevità invito a leggere questo articolo di Scurati e la relativa critica di Massimo Adinolfi.

    Detto questo, non vorrei innescare una sorta di scurateide a margine di questo post, il cui centro polemico – come ha fatto notare gabriella – sta altrove e che qui riassumo: gli organizzatori di un evento annunciato in pompa magna come fulcro della patria rinascita culturale non hanno trovato il tempo o la voglia di convocare donne, che pure di questa rinascita sono protagoniste indiscutibili.

    Oyrad, in generale diffido delle definizioni (mi piace pensare alla letteratura come a qualcosa di tendenzialmente infinito) ma “letteratura modernetta” è una definizione molto interessante, e anche divertente.

    Grazie e buona settimana a tutti. Mo vado a leggere il resoconto di Mel.

  18. Gabriella says:

    Ma è delizioso, quell’articolo. Aiuta a capire molte cose.

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