La cinquina

Ovvero i cinque libri pubblicati da vibrisselibri negli otto mesi trascorsi dalla fondazione a oggi. Succede che là fuori qualcuno ne parla, segno che qualcuno li legge, segno che non furono pubblicati invano.

Elena F.Ricciardi su Appuntamento con il notaio di Alessio Paša.
Gianna Morselli su Tana per la bambina con i capelli a ombrellone di Monica Viola.
Antonella Pizzo su Nenio di Eugenio De Medio.
Intervista di Michele Trotta a Demetrio Paolin, autore di Una tragedia negata.
E infine Ramona Corrado e Pino D’Emilio su L’organigramma di Andrea Comotti.

Di L’organigramma deposito qui il celebre frammento dedicato alla cerimonia del tè freddo alla pesca, degna risposta brianzola ad analoghi riti nipponici.

Il sole cossigava a picco e anche la sete di Nicotrain picconava apicalmente da non poter dilazionare oltre il rendez-vous col bicchiere mezzo litro di tè freddo alla pesca, che si era preparato sue proprie mani la mattina. Tè persicato, rècipe. Mettere a bollire il pentolone per rigatoni alla truppa e tuffarvi, pena che le bolle pigliano furiosamente ad aggallare, le fesine di quattro pesche gialle mature, col gialdone che trapassa ormai nel marrone, debitamente depilate e fatte opportunamente raggiungere, dopo che la broda ha preso a sprigionare il persico aroma, da quattro bustine di tè, sacrosantamente twining’s earl grey. (Da neppur carezzare la malpensata di un succedaneo.) Dar la mossa al cronografo, attendere il quinto passaggio a ore dodici, rimuovere le bustine smunte, con debita strizzatina ultima inferta dal mestolo di legno di ciliegio contro il cilindro d’acciaio, e dipoi cascatellare a pioggia lo zucchero q.b. (minimo sei cugiarate robuste a schiena d’asino), indi canonicamente rugare col predetto mestolo ligneo in moto alterno destrorso e sinistrorso per agevolarne il totale vivifico scioglimento. Una sgocciolata bondante di limone (da un minimo di uno a un massimo di due frutti, evitare le mezze misure) e di un’arancia gialla (rossa guai!), con somma cura che il beverone non si contamini di un’inseminata (all’uopo ricorrere al provvidenziale colino), darà il tocco finale del capolavoro. Penultimo tocco, pardon: il finale voglion le teiche divinità che appannaggio sia della gradazione pack primaverile del frigo.

8 Responses to “La cinquina”

  1. Elena says:

    “Segno che qualcuno ne parla”… “Non furono pubblicati invano”…? Ma come? non dovevano essere stampati sul serio? A pubblicarli virtualmente che ci vuole?

  2. letturalenta says:

    Pazienza, Elena, ci vuole pazienza. E poi, senti, se all’Onnipotente servirono sei giorni per pubblicare l’edizione definitiva della sua opera, cosa vuoi mai che si possa fare noi mortali in otto mesi? Pazienza, ci vuole pazienza.

  3. Elena says:

    appunto: prima di dire che non furono pubblicati invano bisognerebbe aspettare qualcosa di concreto, no?

  4. letturalenta says:

    C’è già qualcosa di concreto, Elena: cinque libri che prima erano invisibili, che hanno trovato dei lettori e di cui si continua a parlare sulla stampa e in rete. Se per te questo significa ‘averli pubblicati invano’, non so che farci.

  5. elena says:

    sì sì, hai ragione, per carità. dicono che chi si contenta di poco ha un posto sicuro in paradiso

  6. Gaja says:

    grandissimo, Lucore! hai fatto bene a scegliere quel brano di Comotti, è splendido, e poi trovo che “cossigava a picco” sia veramente l’espressione tipica del genio linguistico dell’autore (una vera leccornia per palati esigenti, questo particolare talento di A.C.)

  7. elena f says:

    i libri sono scritti per essere letti… la carta non è tutto (ma aiuta molto) è scritto da qualche parte… :-)
    per questo ringrazio vibrisselibri, perchè poter leggere molto , soprattutto poter leggere uscendo dalle strette maglie di un mercato che non sempre offre tutto quello che di buono potrebbe offrire è per me un “salvavita” .
    speriamo ne pubblichiate ancora e ancora e ancora…
    insomma cento di questi…libri al giorno!
    buona serata

    elena f

  8. @elena f.
    Domani ti dedico un post da me per chiarire che non sei una nostra infiltrata:-/

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