Chi compra e chi vende

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Promette bene, questa Persiconi Immobiliare SpA. Quasi quasi vado a vedere.

– Buongiorno signor Persiconi.
– Buongiorno! Ma prego, s’accomodi! Faccia come se fosse a casa sua! Casa sua! Ha capito la battuta? Casa sua, dato che siamo un’immobiliare, capisce? Ah ah ah ah!

– … Ho letto il vostro annuncio su secerchilavoroquilotrovi.com e mi sembra interessante. Vogliamo approfondire?
– Ma certamente, siamo qui per questo, no? Vuole un bicchier d’acqua? Un caffe?
– No, grazie. Preferisco arrivare subito al punto. In cosa consiste il lavoro che vendete?
– Il lavoro che vendiamo? La Persiconi Immobiliare vende case, non lavoro. Il lavoro casomai lo compriamo.
– Questo è quello che crede lei.
– No, dico, giovanotto! Lei, che non so neanche come si chiama, viene qui da Ernesto Persiconi, titolare e amministratore unico della Persiconi Immobiliare SpA, e pretende di insegnarmi il mio mestiere?
– No.
– Ah, ma ho capito! La sua era una battuta! La Persiconi Immobiliare che vende lavoro! Ah ah ah ah! Lei è davvero spiritoso!
– Non era una battuta.
– No?
– No.
– E cos’era allora?

– Senta, Persiconi, cerchiamo di intenderci. Chi di noi due ha messo un annuncio su secerchilavoroquilotrovi.com?
– L’ho messo io, ma cosa vuol dire?
– E secondo lei, in un rapporto di compravendita, chi è più incline a mettere annunci su siti e gazzette, chi compra o chi vende?
– Chi vende, questo è ovvio.
– Se è così ovvio, dovrebbe essere altrettanto ovvio che in questa stanza non sono io che sto vendendo qualcosa, ma lei.
– Ma non è vero! Io pago i miei dipendenti, e sapesse quanto mi costano! E da che mondo è mondo chi compra paga e chi vende incassa.
– A maggior ragione lei è il venditore, caro Persiconi, a meno che non abbia serie intenzioni di fallire a breve.
– Fa anche il consulente d’azienda adesso? Ma chi si crede di essere?
– Sono un uomo di mondo e so come funziona.
– E come funziona secondo lei? Sentiamo.

– Funziona così. Lei mette in vendita un posto di lavoro e aspetta che qualcuno venga a comprarlo. Ci siamo fin qui?
– No che non ci siamo, dato che per me è vero il contrario, ma ormai mi ha incuriosito. Vada avanti.
– Arrivo io, che sto cercando un lavoro da comprare, parliamo un po’, contrattiamo e alla fine ci mettiamo d’accordo sul prezzo.
– E qui casca l’asino! Chi paga lo stipendo a fine mese, eh? Io pago, io! E se pago vuol dire che sto comprando!
– Non ho detto stipendio. Ho detto prezzo.
– E che differenza c’è?
– Lei che stipendio intende fissare per il lavoro che sta cercando di vendermi?
– Trentaseimila euro lordi all’anno.
– E quanto pensa di guadagnare in più dopo avermi assunto?
– Di preciso non lo so. Diciamo centomila euro all’anno, più o meno.
– E se nessuno comprasse questo posto di lavoro, lei guadagnerebbe quei centomila in più?
– Certo che no. Se ho messo l’annuncio è proprio perché so che mi serve una persona in più per aumentare il giro. Conosco il mestiere a menadito, io, cosa crede?

– Quindi è dimostrato che il venditore è lei, non io.
– Dimostrato in base a cosa? Mi gira la testa…
– In base a quello che lei stesso diceva poco fa: chi compra paga e chi vende incassa.
– Continui.
– Ammesso che riesca a vendermi questo posto di lavoro – cosa di cui sinceramente comincio a dubitare – lei ricaverebbe centomila euro. Detratti i trentasemila del mio stipendio, resterebbero sessantaquattromila euro che lei, appunto, incasserebbe.
– Questo è vero, ma anche lei incasserebbe. I trentaseimila andrebbero in tasca a lei! C’è qualcosa che non torna…
– Santa pazienza, Persiconi, lei è proprio fissato con questa idea. Non deve considerare lo stipendio un pagamento, ma solo un finanziamento che lei concede al dipendente per consentirgli di pagare con calma e serenità il lavoro che gli ha venduto.
– Ah, ecco… Senta signor… come ha detto che si chiama?

– Non l’ho ancora detto. Mi chiamo Mario Lafragola.
– Senta Lafragola, non credo a una virgola della sua stramba teoria, ma mi piace il modo in cui l’ha esposta… il tono… lei sa essere persuasivo, e io ho bisogno di gente come lei. Lafragola! Il posto è suo!
– No, grazie, non posso permettermelo.
– Cosa non può permettersi? Il posto? E perché?
– È troppo caro.
– Ah, vecchia volpe d’un Lafragola! Vuol tirare sul prezzo, eh? Lei è un commerciante nato, proprio quello che mi serve! E poi mi piace contrattare. Scopra le carte, Lafragola, che cifra ha in mente?

– Venticinquemila euro.
– Cosa? Ma se gliene ho offerti trentaseimila!
– Persiconi, lei è irrecuperabile. Addio.

12 Responses to “Chi compra e chi vende”

  1. zop says:

    se non ho letto troppo in fretta credo che nel calcolo del plusvalore dell’imprenditore non sia calcolata la tassazione, che no incide affatto poco! ad ogni modo mi piacerebbe fregare quel Lafragola! io compro il lavoro per 15.000!

  2. letturalenta says:

    Zop, potremmo organizzare un’asta (al ribasso) su eBay.
    Fed, grazie.

  3. 2blog says:

    Oddio, m’è piaciuto proprio tanto!
    Un ragionamento sublime!

  4. Guardando Marx e leggendo il tuo, gustoso, pezzo mi è venuto in mente Engels. Non ricordo dove, ma devo aver letto qualcosa di suo sull’argomento.

  5. letturalenta says:

    Grazie 2blog, ma tu stai col Persiconi o col Lafragola?

    Engels non so, Giuseppe, ma credo che allo zio Karl buonanima il pezzullo provocherebbe un attacco di itterizia :-)

  6. Effe says:

    Venduti!
    Io lavoro gratis.
    E’ un vero affare, prendere o lasciare

  7. letturalenta says:

    Herr, diavolo d’un rivoluzionario, così mi farà fallire il Persiconi!

  8. Herr, Lei non ha prezzo, se vogliamo dirla tutta. E comunque, lavorare gratis è l’unico modo di guadagnarci, sembra.
    Letturalenta, sei meglio di Tremonti (e ho detto tutto).

  9. letturalenta says:

    Sono lusingato, Brioche, ma temo che l’immaginazione economica del Tremonti sia ineguagliabile.

  10. ahimé, potrebbe anche essere vero. ieri l’ho visto almeno tre volte, il Tre monti, in tv. quasi peggio di Grillo. Cosa succede, negli organismi sovraesposti a radiazioni catodico-iterativo-tremontiche?

  11. letturalenta says:

    Tre volte in un giorno? Poi si lamentano che la ggente non paga il canone Rai.

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