Il tempo stringe

Già, proprio come i vestiti di qualche anno fa.

Non che sia necessariamente un dramma, anzi: avere poco tempo libero significa averne molto occupato. Se è occupato bene o male, poi, è cosa da stabilirsi, ma tant’è.

Il rapporto fra tempo libero e tempo occupato è un problema dibattuto sin da epoche remote. Gli antiqui, che come tutti sanno erano infinitamente più saggi di noi, dividevano il tempo in otium e negotium, e le parole stesse mostrano chiaramente che l’ozio, dovendo proprio scegliere, era da loro prediletto.

Poi arrivò un tale, probabilmente uno psicopatico grave, a dire che il lavoro nobilita l’uomo. Da allora sono tempi durissimi per tutti quelli, quorum ego, che nel profondo dell’animo loro restano irredimibilmente fancazzisti pur adeguandosi ai paradigmi moderni (più spesso per necessità che per senso di responsabilità, beninteso).

Questo per dire che se il lettore di passaggio prova una giusta ira nel notare l’attuale deblogghizzazione di questo blog, la sua fissità così contraria alla natura del mezzo, distragga i suoi strali dall’innocente tenutario e li diriga piuttosto contro quel tale.

Per il resto tutto bene, grazie.

5 Responses to “Il tempo stringe”

  1. CalMa says:

    Ho il sospetto che si tratti un po’ di un’epidemia. Passa, passa

  2. kalle says:

    anch’io ho cosi’ poco tempo, che non ho neache il tempo di non avere tempo.

  3. Effe says:

    e la famiglia, si deve sempre chiedere come va la famiglia, no?
    Ma anche dire che non si ha da dire, o che non si trova il tempo per dirlo, è comunque un dire, è comunque un impiegare tempo per non dirlo.
    L’indicibilità ontologica del silenzio, magari.

  4. Michela says:

    una volte qualcuno ha detto qualcosa del genere: curioso come le persone che non hanno tempo hanno sempre abbastanza tempo per dire a tutti quanto poco tempo abbiano.
    ma io sono ancora giovane forse…

  5. letturalenta says:

    “Questa lettera non sarebbe così lunga se avessi avuto il tempo di abbreviarla”, scriveva il buon Pascal ai padri provinciali gesuiti. Da cui si deduce che serve molto più tempo per tacere che per dire.

    D’ora in poi dedicherò tutto il mio tempo libero a vergare splendide pagine bianche grondanti di saggezza.

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