La differenza fra un lacchè e un uomo libero

Enzo Biagi è morto, evviva Enzo Biagi.

Colui che l’aveva epurato dalla Rai oggi ha commentato la morte del grande giornalista emiliano con queste parole virgolettate dal giornale di famiglia:

Al di là delle vicende che ci hanno qualche volta diviso, rendo omaggio ad uno dei protagonisti del giornalismo italiano cui sono stato per lungo tempo legato da un rapporto di cordialità che nasceva dalla stima.

Ma a far rimpiangere davvero Enzo Biagi è il giullaresco servilismo di Mauro Mazza, direttore del Tg2, che nell’edizione delle 20:30 di ieri è riuscito a:
1. Relegare la notizia della morte di Biagi in coda ai titoli e in posizione defilata nella trasmissione.
2. Non citare manco di rimbalzo l’editto bulgaro con cui Berlusconi chiuse a Biagi le porte di mamma Rai.
3. Mandare in onda una Letizia Moratti che non si vergogna a definire Biagi “un vero milanese”.

Accostando costui a Enzo Biagi si capisce al volo la differenza fra un lacchè e un uomo libero.

Aggiornamento dell’8 novembre: Oggi, al funerale di Enzo Biagi, sull’editto bulgaro e sulla pretesa di Berlusconi che non ci sia mai stato la figlia Bice ha detto: “Certo che c’è stato. C’è qualcuno che, a volte, ha delle botte di amnesia. Lui non ha mai perso la memoria, né lui né noi”. Chissà se il fido Mazza inserirà queste dichiarazioni nel Tg2 di stasera…

Aggiornamento dell’aggiornamento:…Ovvio che no :-)

2 Responses to “La differenza fra un lacchè e un uomo libero”

  1. kalle says:

    sperano nella memoria corta degli italiani – e non sbagliano.

  2. letturalenta says:

    Infatti, e apposta mi sono messo il promemoria. Ieri sera il prode Mazza ha completato l’opera, mandando in onda un servizio in cui un piccatissimo Berlusconi negava e stranegava di aver voluto mandare via Biagi (e Santoro, e Luttazzi) dalla Rai. Ovviamente la versione berlusconiana è stata l’unica trasmessa dal Tg2, alla faccia dell’informazione equilibrata.

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