Archive for July, 2009

Lo scrittore simbolista

Tuesday, July 21st, 2009

panama gialloIn quel tempo giunse sull’isola uno scrittore simbolista, e se un lettore distratto mi domandasse il nome dell’isola o quello dello scrittore, lo rimanderei senz’altro a tutto quanto le parole isola e scrittore possono significare in ogni senso, specialmente quando si trovano accostate nel medesimo testo, separate soltanto dalla cortina sottile dell’aggettivo uno, sorgente ancestrale d’ogni possibile simbologia, poiché mi sembra naturale, per non dire ovvio, che questo apologo sia intriso di simboliche evocazioni, data la natura del protagonista.

S’aggirava lo scrittore per l’isola, e pareva inquieto, e nel suo vagabondare disdegnava i sentieri che si spingevano all’interno, prediligendo piuttosto il periplo della costa. Viveva colà un vecchio pescatore ormai inabile a prendere il mare e avvezzo a spendere le sue giornate su un pontile ancor più in disarmo di lui, riparando reti così strappate da aver perso ormai da anni la speranza di essere calate in acqua. Non avendo in realtà molto da fare, se non attendere con pazienza il tramonto, costui osservava incuriosito quello straniero che ogni mattina — un buffo panama giallo in testa e un taccuino nero in mano — usciva poco dopo l’alba dalla casetta che aveva presa in affitto e si incamminava con passo svelto e nervoso lungo la costa a est del pontile, per poi ricomparire a ovest verso sera e rinchiudersi infine nella sua dimora fino al mattino successivo.
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Un uomo onesto, un uomo probo

Sunday, July 5th, 2009

Asserti irrefutabili

Thursday, July 2nd, 2009

Anna Karenina non staccava gli occhi dalle ruote del secondo vagone che si avvicinava. E proprio nel momento in cui il punto mediano fra le ruote giunse alla sua altezza, ella estrasse dal sacchetto rosso una rivoltella, se la puntò alla tempia e sparò.
[Dal romanzo Anna Karenina di anonimo del XXI secolo]

Eppure Umberto Eco, in un articolo su Repubblica, sostiene che Anna Karenina è morta suicida sotto un treno è un asserto irrefutabile, e che “la funzione epistemologica degli asserti romanzeschi è che possono essere usati come cartina di tornasole per l’irrefutabilità di ogni altro asserto. Sono il solo criterio che possediamo per definire che cosa sia la verità”.

(che poi, a margine, mi chiedevo: si sente davvero tutto questo bisogno di mettere in mano all’umanità un corposo insieme di asserti irrefutabili e di verità inconfutabili? Voglio dire, quanto alla letteratura: sapere che Anna Karenina è morta suicida sotto un treno è un asserto irrefutabile non fa un po’ passare la voglia di leggere Anna Karenina? Analogamente, quanto al mondo: non è che il giorno in cui sapremo tutta la verità su tutto quanto non ci resterà altro che buttarci sotto un treno?)

(e poi, a margine del margine: siamo sicuri che un’asserzione irrefutabile sia necessariamente vera, e che un’asserzione vera sia necessariamente irrefutabile?)