Nichi Vendola e Antonio Socci come rappresentazione di Cip e Ciop

Stasera ho visto un pezzetto di Anno Zero. Tra gli ospiti in studio c’erano Antonio Socci (dio ce ne liberi) e Nichi Vendola (possano i numi liberarlo da ogni tentazione vaticanista). Il tema della serata era lo scandalo degli abusi sessuali nella chiesa cattolica.

Antonio Socci, com’era ampiamente prevedibile, si è lanciato fin dal primo intervento in uno degli sport preferiti dai cattolici che fanno di tutto per segnalarsi come più papisti del papa: ha detto che, sì, è scandaloso che ci siano dei preti che fanno quelle cosacce, ma bisogna pur tener presente che ci sono migliaia di preti onesti e financo martiri per la fede, gente che non solo non abusa dei fanciulli, ma che dona la propria vita a maggior gloria dell’Eterno, eccetera. E bisogna pur considerare, ha continuato il Socci, che nel mondo c’è chi dei bambini fa mercato, chi li riduce in schiavitù, chi ne abusa in ogni modo senza vestire la tonaca. Insomma, la solita solfa autoassolutoria che si può riassumere in poche parole: è vero che i nostri sbagliano, però anche gli altri sbagliano. Roba che il defunto Bettino Craxi — quello che diceva che, sì, lui rubava e però rubavano pure gli altri — messo di fianco agli ipocriti tipo Socci fa la figura di un paladino dell’onestà e della giustizia.

Ma se da un Socci certe cose te le aspetti e le puoi liquidare con un serafico sì sì, certo certo, quando trovi gli stessi identici argomenti in bocca a un Nichi Vendola ti viene da pensare. Perché anche Vendola ha esordito dicendo che, per carità, quelle storie di preti pedofili sono sconcertanti, e tuttavia bisogna tenere presente che la pedofilia non è mica solo un problema della chiesa cattolica, ché di pedofili è pieno l’universo e non sono mica tutti cattolici, i pedofili. Sembrava di sentire il Socci, solo con la esse un po’ più pizzicata. Messi assieme, i due potevano sembrare una rappresentazione di Cip e Ciop, ma con una carica dialettica decisamente più smorzata.

Posso dire una cosa semplice, da uomo semplice, a tutti coloro che si ostinano a invocare altri mali a giustificazione e diminuizione delle gravissime colpe della chiesa cattolica, e in particolare della gerarchia vaticana, sulla questione degli abusi sessuali sui minori? Sì, posso dirla: avete rotto il cazzo.

E si badi bene che lo dico con voce piana e tranquilla, senza enfasi, senza un’ombra di acrimonia, senza alcun intento recriminatorio. Semplicemente, pianamente, serenamente: avete rotto il cazzo.

L’idea di usare i mali altrui come schermo per i propri è l’atteggiamento più ipocrita e vile si possa immaginare. Non esiste al mondo un solo malvagio, un solo schiavista di fanciulli, un solo mercante di organi infantili, un solo pappone di prostitute bambine che possa con la sua esistenza e le sue azioni diminuire di un grammo il peso delle colpe che pesano sui preti che hanno abusato dei piccoli loro affidati, né il peso delle colpe dei vescovi, cardinali, prefetti della congregazione per la fede e papi che non hanno agito tempestivamente contro quei preti criminali.

Qualora non fosse chiaro, facciamo la sintesi: quei preti, quei vescovi, quei cardinali, quei prefetti, quei papi non hanno scuse: sono ignobili delinquenti verso la società civile e vergogna vivente per il genere umano, e non esiste colpa altrui che possa diminuire le loro.

Quando avrete il coraggio di dichiarare senza mezzi termini questa semplicissima verità — cari Vendola, Socci e compagni — forse potrò fermarmi ad ascoltare cos’altro avete da dire sull’argomento. Fino ad allora continuerò placidamente a liquidarvi con quattro parole semplici semplici: avete rotto il cazzo.

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10 Responses to “Nichi Vendola e Antonio Socci come rappresentazione di Cip e Ciop”

  1. gerolamo says:

    sei stato molto benevolo nei confronti di questi criminali vestiti da benefattori che si ergono con l’indice puntato contro il mondo peccatore a moralizzatori della società dimenticando di guardarsi allo specchio.

  2. lillytour says:

    credo che come al solito sia molto facile far giudizi o metter in evidenza i mali del mondo e devo dire che santoro e un maestro, ma un maestro nel senso negativo. si puo essere bravo in un modo o in un altro dipende se questo e edificante e santoro non lo e per niente e mai possibile che nel suo proponimento non c’e’ niente di buono e mai possibile che non ni puo essere dopo una giornata uggiosa il bel tempo, e veramente deprimente cio che fa santoro. mette tristezza sai perche e un disperato e disperati non hanno speranza. io mi auguro che questo cattivo maestro possa un giorno avera la gioia. la serenita. l’amore. perche al momento vedo soloun uomo arido., che per esistere parla male degli altri. o lo fa solo per soldi

  3. Ammiratrice dello Spirito says:

    NON mi aspettavo niente di diverso e quindi Non li ho guardati.
    Santoro, a voler essere buoni, è un pasticcione, a voler essere cattivi è un opportunista vestito da perseguitato. Un dritto, insomma.

  4. […] Nichi Vendola e Antonio Socci come rappresentazione di Cip e Ciop … […]

  5. luigi weber says:

    Bravo, Luca. Bravissimo. Vergogna e nient’altro su quella gente infame, e su tutti questi capziosisissimi opportunisti che non hanno le palle di dire le cose come stanno.

  6. Pensatrix says:

    a me sembra che nessuno dei due (Socci e Vendola) abbia voluto giusitificare o diminuire le violenze infami di quei preti.
    E questo lo dico avendo visto tutta la puntata (non solo l’inizio), durante la quale anche Socci ha usato parole molto pesanti per un cattolico.
    Certo è che – e questo è il concetto che credo abbiano voluto sottolineare tutti e due – viviamo in una società “pedofila” nella quale i bambini sono abusati e violentati in diversi modi da noi adulti, quindi è molto ipocrita puntare il dito e non parlare anche di questo..inoltre anche ricordare che un albero che cade fa più notizia di una foresta che cresce mi sembra che sia una verità sacrosanta.

  7. letturalenta says:

    La sottolineatura a cui ti riferisci è proprio quello che non posso accettare, perché è una generalizzazione subdola di un problema molto specifico e ben localizzato, questo: abusi su minori praticati da preti e religiosi e coperti dai loro superiori.

    Quello praticato da Socci e Vendola è il vecchio e intramontabile trucchetto retorico del “così fan tutti”; la vecchia e sempre efficace tattica del puntare l’indice sul vicino per smarcarsi dalle accuse rivolte a noi; il vecchio e abusato paralogismo riassumibile così: “anche altri si comportano come me, *quindi* io sono innocente (o un po’ meno colpevole)”.

    Quanto alla “società pedofila”, personalmente non la frequento. So che esistono molti casi di violenza sui bambini, questo sì, e sono il primo a dire che un caso solo è già di troppo, ma tacciare di pedofilia l’intera compagine sociale è solo l’ennesima variante del paralogismo di cui sopra.

  8. jack says:

    ma è vero che molti preti persino si fanno ammazzare per fare il bene, come don santoro (ben altro santoro…. non ricco!)
    ed è vero che il male lo fanno tutti
    ed è vero pure che il primo a metter su un qualcosa contro i pedofili è stato un prete, non lo ricordate?
    per me odiate i preti perché temete che passino il tempo ad accusarvi
    se aveste meno sensi di colpa sareste meno parziali, e capireste anche che la morale cristiana non serve ad accusare ma a salvare

  9. letturalenta says:

    Voi chi? Jack, ognuno degli intervenuti in questa discussione è un individuo dotato di cervello e tastiera propri.

    Io non odio i preti perché a) avrei ragioni più forti per odiare un mio vicino di casa veramente fastidioso, eppure non odio nemmeno lui, e b) sono convinto che sia generalmente piuttosto alta l’incidenza di brave persone sulla popolazione di qualsivoglia gruppo o categoria umana, e di conseguenza sono convinto che odiare un gruppo o una categoria sia particolarmente stupido.

    Resto altresì convinto che di fronte a un delitto non si possono invocare come attenuanti né i comportamenti delittuosi dei propri avversari né i comportamenti probi dei propri amici.

  10. lucia says:

    per carita’…….solo dal modo in cui si è espresso questo individuo (cito testualmente:mi avete rotto il cxxxx)si capisce tutto il resto!
    non c’è nemmeno da replicare…del resto è lo stile santoro.e “chi si somiglia si piglia”.

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