Il neutrino vittorioso

Che l’attuale governo sia composto da una manica di incapaci l’ho già detto più volte, quindi non lo ripeterò (gramo espediente retorico: l’ho appena ripetuto). Aggiungo solo che avere Tremonti alla guida del ministero dell’economia o Maroni agli interni o Frattini agli esteri mi preoccupa molto più del fatto che a capo della pubblica istruzione ci sia Mariastella Gelmini: i danni prodotti dall’incompetenza dei primi tre possono avere conseguenze molto più immediate e letali di quelle pur drammatiche che può produrre l’ultima.

O forse no.

Come tutti sanno, l’altro ieri la Gelmini ha creato una delle migliori battute comiche dell’ultimo millennio sostenendo in un comunicato che l’Italia ha contribuito “alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso”, ovvero il percorso che un fascio di neutrini avrebbe recentemente coperto a una velocità superiore a quella della luce, naturalmente in assenza di tunnel veruno. Vabbe’, la ministra è deboluccia in fisica, geografia e tunnelologia, e questo fa giustamente ridere.

C’è però un’altra perla in quel comunicato che è stata un po’ trascurata dalla rete[1], forse perché battuta sul filo di lana dell’assurdità dal tunnel fantasma. Eccola:

Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Ho provato a immaginare la scena che doveva avere in mente la ministra un attimo prima di immortalarla in indelebile comunicato ufficiale: i ricercatori del Cern e quelli del Gran Sasso, armati di birra e popcorn, guardano la gara in TV (la finale dei 730 chilometri in tunnel deve esserci per forza in TV). Partiti! La luce scatta alla consueta velocità di duecentonovantanove e fischia mila chilometri al secondo. Per i primi nanosecondi i neutrini subiscono l’iniziativa dell’avversaria, quand’ecco che a trenta chilometri dalla fine accade l’imprevedibile: un neutrino finanziato dal governo italiano allunga la falcata; la luce tenta di reagire, ma è in evidente difficoltà; il neutrino la supera in volata tagliando per primo il traguardo con un vantaggio di quindici metri! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Grida di vittoria dagli anfratti del Gran Sasso; un ricercatore del Cern abbraccia convulsamente i colleghi urlando “Vittoria! Vittoria! Vittoria epocale!”. Sono tutti felici tranne uno, poveretto, che aveva scommesso venti euro sulla luce.

Non riesco a decidere se devo ridere ancora di più o passare dal riso sarcastico al pianto sconsolato. Altro che declassamento del debito pubblico: una così può rovinarci la reputazione per i prossimi venti secoli.

——
[1] Un commento l’ho trovato qui

Tags: , , ,

One Response to “Il neutrino vittorioso”

  1. Cesare says:

    Quadro perfetto e desolante.
    Quello che fa veramente effetto e’ la distanza intellettuale, la chiara mancanza di compresione di qualcosa di remoto ed estraneo. A parte il lato comico, a me sembra significativo che di tutto l’esperimento al ministero interessi la costruzione del tunnel. Io ci vedo trasparire una mentalita’. Non e’ che interessino le teorie, le idee dei ricercatori, la loro esperienza, la loro formazionee: quelle sono cose che non si vedono. Pure in quella comica e tronfia espressione della ‘vittoria epocale’ c’e’ implicita l’idea che la cultura si finanzia perche’ c’e modo di ottenere vittorie, riscontri oggettivi. E’ il problema del ragioniere che deve stabilire se i soldi della ditta sono stati investiti a dovere. Che ci faccio con tutte queste idee immateriali: datemi almeno un tunnel, un cantiere, dei lavori in corso, un record da battere.

Leave a Reply