Archive for the ‘Uncategorized’ Category

Vibrisselibri e altri pendolarismi

Tuesday, July 25th, 2006

1. Vibrisselibri

Aggiornamento: Novità su Vibrisselibri comunicate da Giulio Mozzi qui.

L’idea originaria, la fonte prima, la scaturigine, perfino, del progetto vibrisse libri (o vibrisse, libri o vibrisselibri) sta qui. L’idea di Giulio Mozzi, in estrema sintesi, è dare visibilità in rete a testi che, pur essendo buoni testi, non sono riusciti a trovare un editore, nella speranza che questa visibilità li aiuti a trovarne uno.

Idea strana – dirà il rapido lettore transeunte – ma la cosa più strana, almeno per quanto mi riguarda, è che il prode letturalenta è entrato a far parte dell’impresa. Evento invero sorprendente, essendo egli una delle persone più pigre e refrattarie agli impegni che io abbia mai conosciuto.

Nel mese o poco più trascorso dal lancio dell’idea mozziana a oggi, l’idea si è concretizzata. Oggi vibrisselibri ha una redazione, un ufficio stampa e un comitato di lettura, quest’ultimo addirittura dotato di un decone, vertice di una gerarchia dal sapore vagamente esoterico. Il prode letturalenta si è intruppato nel comitato di lettura, che a tutt’oggi conta una trentina di lettori volontari.

Forte del suo incarico istituzionale, egli ha trascorso l’ultimo fine settimana a compulsare il primo dei testi candidati, un tomino di settecentocinquantamila battute spazi inclusi, sul quale per evidenti ragioni di riservatezza (e di sfinitudine) il prode si rifiuta di fornire ulteriori dettagli. Sia come sia, il meccanismo si è messo in moto e sta macinando. Se ne riparlerà di sicuro prossimamente. Stay tuned!

2. L’estate di letturalenta
Come tutti gli anni, per motivi di sicuro disinteresse generale, il titolare di questa ridotta lettoria trascorre il periodo che va all’incirca da metà luglio a metà agosto pendolarando audacemente fra Bologna e una sperduta località dell’appennino tosco-emiliano priva di telefono fisso e impermeabile ai cellulari. Condizione invidiabile, anche perché detta località giace a oltre mille metri di altitudine, giacitura questa che comporta una temperatura più bassa di dieci gradi rispetto a quella cittadina.

Uno degli effetti di questo pendolarismo è che il titolare in questione è sconnesso tutte le sere e durante il fine settimana. Questo lo dico affinché l’affezionato lettore non si sgomenti per l’eventuale minor frequenza d’aggiornamento di questo blog nelle prossime settimane.

Qualora nel sullodato lettore si fossero già manifestati i prodromi della crisi di astinenza, potrà trovare temporaneo conforto su Vibrisse, che oggi ospita un mio contributo elbano nella sezione Giro d’Italia con Vibrisse curata da Bartolomeo di Monaco.

Il lentissimo (e pertanto laudabilissimo) Roberto Casati

Tuesday, July 18th, 2006

Pare che un beffardo giuoco di reciproche lentezze caratterizzi i saltuari et occasionali rapporti fra Roberto Casati e letturalenta. Egli, or sono sei giorni, rispose con lodevolissima lentezza a un post di sette mesi fa, e io mi accorgo solo oggi della sua risposta. Oltretutto pare che la gentile e qualitativa Gabryella a cui egli si rivolge abbia in questi giorni il computer fuori uso (in panne, per dirla con lei medesima), cosa questa che assai probabilmente causerà ulteriori rallentamenti nelle comunicazioni. Tutto ciò è meravigliosamente lento.

Roberto Casati ripropone qui la soluzione al problema sollevato da Gabryella nel post antico, ovvero se siano Roberto Casati e Luciano Coen la stessa persona. La risposta di Casati è già comparsa sulla Stampa mesi fa, ma il fatto che sia qui riproposta lascia supporre che nessuno abbia finora sciolto l’enigma. Se qualche impavido loico di passaggio volesse cimentarsi, faccia pure come se fosse a casa sua.
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Partecipai!

Wednesday, June 28th, 2006

Ho mandato il malloppo (pdf, 839 KB) a Scrittomisto, allegando come da regolamento «un breve testo di 300 battute che riassuma i contenuti dell’opera (abstract)», ovvero questo:

Prove di lettura, esercizi di scrittura, diatribe letterarie e i saggi di un improbabile professore concorrono a illustrare il personaggio implicito di ogni testo – il lettore – rivelando la sua natura di essere ambiguo, incline alla demenza, inutile e socialmente pericoloso.

Prima di inviarlo, ho corretto qualche refuso e aggiunto didascalie alle immagini tratte da altri siti, nonché l’avviso che queste immagini potrebbero essere coperte da copyright. Per il resto è uguale alla bozza che avevo messo in linea qualche giorno fa.

A tutt’oggi il malloppo è stato scaricato 131 volte. L’idea che là fuori ci siano più di cento persone che potrebbero anche averlo letto già mi mette un po’ in ansia. Non oso pensare a cosa mi succederà se per caso verrà pubblicato, e infatti non ci penso.

In bocca al lupo, malloppo!

Aggiornamento delle ore 23:23
La solerte e attentissima redazione di Scrittomisto mi ha fatto notare che il malloppo eccedeva il limite massimo consentito dal regolamento. L’ho pertanto scorciato e riconsegnato, e adesso è ufficialmente in lizza. Forse dovrei mettere in linea la versione definitiva, però mi fa fatica.

Due cose

Saturday, June 17th, 2006

Prima cosa. Sono attualmente dislocato in una amena località marittima, dove mi tratterrò fino alla fine della prossima settimana. Essendo qui dotato di una connessione GPRS del tipo “a manovella”, che va e viene a suo piacimento, può darsi che nei prossimi giorni non sarò molto presente in rete.

Seconda cosa. Oggi il laborioso e perecchiano melpunk ha messo in linea un mio mi ricordo nell’apposito blog.

Partecipo!

Tuesday, June 13th, 2006

Innanzitutto, ancora grazie a tutti i pazienti lettori di letturalenta per i commenti al post precedente. Dopo attenta e riflessiva elucubrazione (della quale ritengo sano e doveroso risparmiarvi i dettagli), ho preso la seguente irrevocabile decisione:

Partecipo!

E dunque bando alle ciance, e si passi senz’altro alla fase due.

Ho messo in linea una bozza del malloppo (pdf, 839 KB) che manderò alla redazione di Scrittomisto. Ai pazienti lettori – specie se affetti da insonnia e del tutto disinteressati ai mondiali di calcio – chiedo suggerimenti editoriali del tipo:
– Togli questo
– Aggiungi quello
– Cambia quest’altro

In particolare, accetto volentieri suggerimenti per il titolo, che per adesso è un semplice quanto banale “Letturalenta”. Fatto questo, giuro che non rompo più le scatole con questa cosa, se non per comunicare se e quando la redazione di Scrittomisto accetterà di mettere il malloppo in lizza.

Grazie ancora a tutti!

Che faccio, partecipo?

Friday, June 9th, 2006

Procediamo con ordine.

Orbene:
1. Ci sono dei signori che hanno fondato una casa editrice che si chiama Unwired Media.
2. Poi hanno fatto una collana che si chiama Scrittomisto, dedicata a diffondere su carta contenuti provenienti dalla rete.
3. La collana Scrittomisto è stata inaugurata a metà maggio con sei titoli scritti da blogger storici molto famosi, e altri titoli usciranno in luglio.
4. Nel frattempo questi signori di Unwired Media hanno organizzato un concorso, col suo bravo Regolamento.

Incuriosito da questa cosa, ieri sera ho copincollato in un documento OpenOffice i post di letturalenta pubblicati nelle categorie lettura, scrittura, diatribe e prof. Letturalenta, che lì per lì mi sono sembrati i più adatti al tema proposto. Visualizzando poi le proprietà del documento così ottentuto ho notato – con mio grande sconcerto e spavento – che il malloppo risultante rispetta i requisiti dimensionali richiesti dagli organizzatori, ovvero almeno 140.000 battute spazi inclusi.

Allora ho pensato: che faccio, partecipo?

E dato che io sono costituzionalmente refrattario a rispondere alle domande che mi pongo, giro la domanda agli eventuali lettori che si trovassero a passare di qua in questi giorni.

Post-it pro fauno

Thursday, April 20th, 2006

Arno Schmidt, tratto da www.lavieri.itRicordo a eventuali napoletani smemorati che oggi hanno l’opportunità di assistere a una presentazione di Dalla vita di un fauno di Arno Schmidt, Lavieri editore.

20 aprile 2006, Napoli ore 18: «Il pomeriggio di un fauno». Presentazione del romanzo Dalla vita di un fauno presso il Goethe-Institut. Relatori: Giancarlo Alfano, Gabriele Frasca, Domenico Pinto. Marco Palasciano leggerà brani del libro. Altre informazioni sul sito del Goethe-Institut.

Ricordo inoltre la pagina su Arno Schmidt, completa di cronologia, bibliografia, foto e link ad altri siti sull’autore.

Aggiungo che Dalla vita di un fauno è un piccolo grande libro molto ben curato dal suo curatore Domenico Pinto. È un libro breve e densissimo, gelido e passionale, comico e angelico. Particolarmente consigliato a chi ama le avanguardie, i fumetti, Joyce, il cinema muto, Totò e Antonio Pizzuto.

aggiornamento:
Un riepilogo della presentazione.
Il Fauno sul Corriere del Mezzogiorno.

Corsi e ricorsi catastrofici

Wednesday, April 19th, 2006

Hugo von Hofmannsthal, tratto da www.aeiou.atL’inquietudine non cessa di essere generale, il dubbio e la confusione aumentano piuttosto che diminuire. Gli effetti materiali della catastrofe che noi abbiamo vissuto restano immensi; ma noi ci accorgiamo che gli effetti spirituali sono ancora più terribili e ricchi di implicazioni. Tentiamo di farci strada verso la chiarezza, di capire cosa è distrutto e che cosa è ancora in piedi, ma il senso dell’ordine in noi – l’unico che sarebbe capace di tali giudizi – è danneggiato nel profondo. Nessuno è tanto ricco di spirito, nessuno ha un intelletto tanto acuto da sollevarsi al di sopra di ciò che avvolge tutto e tutti.

I nostri timori, che prendono a tratti l’accento del terrore, trovano costantemente nuovo alimento da ogni parte, le nostre speranze sono incerte e vaghe; la più forte di esse è paradossalmente quella che noi deriviamo proprio dalla grandezza di quel che ci minaccia e dalla vasta possanza degli eventi.

Fra l’epoca della nostra giovinezza e l’oggi sta un abisso, e un abisso i cui bordi non sono neppure stabili, ma si allargano di ora in ora. Il concetto del limite, l’unico sul quale noi siamo capaci di fondarci nelle cose dello spirito, è in procinto di dissolversi come fumo nell’aria; l’incommensurabile, l’indefinita materia senza forma della nostra esperienza del mondo inonda il campo della nostra esistenza. Quel che sta accadendo è terribile e non è quasi più passibile di interpretazione.

Noi viviamo in un momento critico del mondo che non offre quasi spazio alle celebrazioni. Dalle guerre tra i popoli e dai conflitti fra le classi hanno preso origine guerre di religione di un nuovo tipo, guerre spirituali tanto più mortifere quanto più esse vengono condotte nella semioscurità di una reciproca non conoscenza; una setta lotta contro l’altra e nessuno vuole riconoscere in che modo inquietante i pesi terribili della volontà che le masse hanno di affermarsi materialmente e spiritualmente vengano scambiati in silenzio nel volgere di una notte: ora l’economia si traveste da spirito, ora lo spirito da economia.

[Hugo von Hofmannsthal, Retaggio dell’antichità, discorso pronunciato il 5 giugno 1926, in L’Austria e l’Europa, a cura di Giampiero Cavaglià, Marietti 1983]

(Trovo sorprendente, e anche un po’ inquietante, che parole pronunciate ottant’anni fa suonino tanto attuali).

Cento

Friday, April 7th, 2006

CentoEbbene sì, sono il primo a stupirmene, ma pare che con questo facciano cento. Cento post, intendo. No, tranquilli, non mi sono messo lì a contarli uno a uno: il numero di post è una delle informazioni riportate nella console di amministrazione di WordPress. 100 post in circa 180 giorni fa poco più di un post ogni due giorni, che per uno lento come me è un ritmo forsennato.

Forse a questo punto dovrei fare un discorso di quelli che si fanno nelle occasioni importanti, come i matrimoni, gli anniversari o i funerali, ma mi sembra francamente eccessivo. Un blog in fondo è solo un posto dove una persona più o meno psicopatica traccia qualche scarabocchio fra un’incombenza quotidiana e l’altra. Anche se, a dire il vero, c’è il rischio che il blog diventi a sua volta un’incombenza, cosa che personalmente preferirei di no.

Quindi niente discorsi, né buoni propositi per il futuro, né promesse. Auguri a letturalenta per i suoi primi cento post, poi sarà quel che sarà, domani è un altro giorno, chi vivrà vedrà, eccetera eccetera.

Sono commosso

Sunday, April 2nd, 2006

StatisticheNon so che dire, sono senza parole (che per un lettore è davvero il colmo). Pare che questo bloggherello da diporto sia visitato in misura decisamente superiore ai suoi meriti. Più di 7500 visite in marzo, con oltre 15000 pagine viste. 26000 visite e 58000 pagine dalle origini ai giorni nostri. Sono numeri bassi in assoluto, lo so, ma rapportati alla mia dimensione sono stratosferici.

In marzo letturalenta ha ricevuto in media 244 visite giornaliere. Metti pure che la metà se ne vada tra visite multiple degli stessi visitatori e robot, resterebbero oltre 100 individui che tutti i giorni danno un’occhiatina, che son pur sempre il quadruplo dei proverbiali 25 lettori di Manzoni. C’è di che preoccuparsi…

Per farla breve, i 100 lettori di letturalenta sono avvisati: se qui si continuano a leggere digressioni, divagazioni, svagatezze e sproloqui d’argomento per lo più lettorio, è colpa loro, non mia.

(Insomma, cerchino di capire lorsignori che io li sto in realtà ringraziando di cuore, ma a modo mio, ché altrimenti mi commuovo).

Le parole spesso parlano di cose

Friday, March 3rd, 2006

Ludwig WittgensteinChiedo venia all’improvvido lettore che nonostante le mie reiterate prove di demenza continua tuttavia a leggere questo blog, ma devo fare una cosa un po’ irrituale nella dinamica blogghica. Si tratta di questo: prendo un commento a un mio post e lo faccio diventare post. Lo faccio perché credo che questo commento sia un post potenziale di un blog che ancora non esiste.

Fatto questo, prometto che leggerò attentamente questo post, e che tenterò di commentarlo come merita. Essendo io notoriamente lento, se qualcuno lo commenterà prima di me non mi offenderò.

Il post di kalle b.
Tu dici, o letturalenta: «Ecco, io credo che le parole parlino sempre e soltano di loro stesse, non di cose. Le cose sono manifestazioni fenomeniche delle parole: togli la parola sogno e i sogni cesseranno di esistere. Il che non significa che tu e io smetteremo di sognare, sia chiaro, ma solo che non saremo più in grado di parlare di sogni»

qui non mi trovi d’accordo. Le parole spesso parlano di cose. Non sempre, ma quasi. Se elimini la parola sogno, credo proprio che la notte continuerai ad essere visitato da certe cose che approssimativamente corrispondono a quel che noi, qui ed ora, chiamiamo sogni. Forse sarebbe un po’ più complicato spiegarsi tra di noi (“sai, stanotte ho avuto un…, sì insomma, stavo a letto, ma poi mi sono addormentato ed ho visto certe cose…” etc.). Ma scommetto che a qualcheduno verrebbe in mente di usare un nome, per una roba del genere.

Vale il viceversa, no? Quando si scopre qualcosa di mai visto prima -diciamo una nuova specie di lucertoloni nel mezzo della foresta amazzonica, o un continente inaspettato- gli si trova subito un bel nome nuovo di zecca -diciamo Hypterodonte, o America. Ma quella cosa stava lì da prima eh. Non è che l’atto di nomina produce la sua esistenza. A meno di essere Dio in persona.

Insomma, per dirla alla Wittgenstein: le parole sono la superficie di un’acqua profonda. La superficie, certo, e di un’acqua assai profonda. Ma c’è una relazione, tra il fondo del mare e le onde che ci viaggiano su.

La realtà è quella lì

Friday, February 17th, 2006

Sistema solare tolemaico, tratto da pctidifi.mi.infn.itNei commenti al post precedente fb parla di realtà da un punto di vista scientifico: la realtà osservabile, misurabile, riducibile a leggi fisiche. Il discorso scientifico esercita su di me il fascino delle lingue sconosciute: la mia onesta ignoranza delle materie scientifiche, conquistata a prezzo di duri esercizi di annientamento della memoria, fa sì che di quel discorso io percepisca solo il suono piacevole e la melodia incantatrice, senza alcun rischio di coglierne il significato.

Tuttavia anche un discorso scientifico è fatto di parole e le parole hanno il dono dell’indeterminatezza e dell’imprecisione, da cui deriva il loro elevatissimo potere evocativo e incantatorio. Le parole hanno quasi sempre un lato illuminato e uno oscuro. Il lato illuminato indica qualcosa – un oggetto, un’idea, un sentimento – mentre quello oscuro evoca altro, senza indicarlo esplicitamente. A causa di questa intrinseca doppiezza, le parole sono un eccezionale strumento di fraintendimento.
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Numeri e note sparse

Friday, February 3rd, 2006

Riga n. 25
Due o tre cose alla rinfusa.

Ho aggiornato la pagina delle statistiche con i dati di gennaio. Questa volta ho copiato paro paro la tabella (orrenda) fornita da Webalizer, che ha il difetto di stroncare il layout della pagina e i molti pregi del copia-incolla. La buona notizia è che gli accessi continuano a crescere, la cattiva è che non ho la più pallida idea del perché.

Una postilla inutile alla mia già non utilissima autobiografia. Sostengo da anni, praticamente da quando mi conosco, che il caso non esiste e che quando si scrive intenzionalmente qualcosa – un post, un post-it, una cartolina postale, un assegno postdatato – non si fa altro che redigere una chiosa, una glossa, una nota a margine. La Récherche di Proust è una glossa alle Causeries du lundi di Sainte-Beuve, e Se questo è un uomo è una nota a margine di Auschwitz. Scendendo rapidamente da quelle vette, mutatis mutandis, si parva licet, eccetera eccetera, la mia autobiografia tripartita è una chiosa a post e discussioni che ho letto qualche giorno o settimana fa, e precisamente: un discorso su letteratura e realtà, un paradosso su verità e menzogna della scrittura, una fiaba biografica e una fotografia negata. Naturalmente non saprei dire come tutto ciò sia andato a convergere in quella roba che ho propinato agli innocenti lettori.

E infine l’unica notizia davvero importante. È uscito il numero 25 di Riga, rivista monografica pubblicata da Marcos y Marcos dedicata questa volta a Giorgio Manganelli, a cura di Marco Belpoliti e Andrea Cortellessa. Più di cinquecento pagine ripartite fra scritti inediti del sommo tapiro, articoli d’epoca su di lui, saggi critici di autori contemporanei e anche una simpatica pièce teatrale di Tiziano Scarpa, che rievoca l’ormai leggendaria visita di Gadda al nostro, narrata da Lietta Manganelli in un’intervista apparsa in Il delitto rende, ma è difficile, Comix 1997.

Un paio di notizie blogghiche

Wednesday, January 11th, 2006

Dal 2 al 5 Febbraio, nell’ambito di In Edita blog, si terrà il primo festival nazionale DADIsta. Gli allievi della scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova declameranno il manifesto DADIsta e leggeranno pubblicamente alcuni componimenti. Dadeus ex-machina della manifestazione sarà il poliedrico Antonio Zoppetti – fondatore del DADIsmo – che per l’occasione cercherà di autolimitarsi a un’opportuna forma esaedrica regolare. Informazioni sempre aggiornate su zop blog e sull’area DADIsta di In Edita.

Logo tratto da www.echolaliste.com/Il perecchiano scultore oulipiano lettore bartezzaghiano pittore enigmofilo pistoiese bibliomane – e qui listòmane – Paolo Beneforti ha aperto la versione italiana del sito francese Echolaliste, specializzato nella raccolta e nella connessione di liste d’ogni tipo. Il sito ha forma provvisoria di blog e nome provvisorio di Ecolaliste. A parziale lenimento di cotanta provvisorietà, propongo di creare una Lista dei possibili nomi alternativi della versione italiana di Echolaliste, e apro ufficialmente la lista proponendo Eccolalista. Ulteriori informazioni, regole di partecipazione e liste aggiornate presso il blog del Beneforti medesimo e naturalmente presso il neoblog Ecolaliste.

Statistiche

Tuesday, January 3rd, 2006

Ho aggiornato la pagina delle statistiche con i dati di dicembre. Non so perché, ma là fuori, nel vasto e periglioso mondo, c’è qualcuno che ogni tanto passa da queste parti. Potrebbe perfino darsi che qualcuno di quei qualcuni che passano si fermi un momento a leggere le mie divagazioni su lettura e zone limitrofe. Chissà, tutto è possibile.

Sia come sia, ringrazio tutti i passanti e tutti i lettori, compresi i motori di ricerca, gli aggregatori e gli spammer, che con i loro robot fanno un 10% circa del traffico. Ringrazio in particolare le persone che ogni tanto lasciano un commento, incluso l’anonimo coprofilo omofobo che ha commentato così la impareggiabile e imprescindibile lettera di Machiavelli a Vettori: è una cagata… sc ritta da un frocio.

Auguro a tutti quanti un anno di rade e lentissime letture.