Posts Tagged ‘invettiva’

Incartarci il pesce

Tuesday, December 14th, 2010

Costui non conosce né le persone a cui si rivolge né la natura specifica dei desideri e dei problemi di nessuno di loro. Tuttavia la sua posizione di autorità lo costringe a parlare come se le conoscesse e come se le costellazioni gli fornissero risposte soddisfacenti, sufficienti e univoche. Non può permettersi né di scontentare i suoi lettori non impegnandosi affatto né di compromettere la propria autorità magica, sulla quale si fonda il suo valore commerciale, con asserzioni palesemente false. Deve affrontare la quadratura del cerchio. Quello che dice deve suonare come se avesse una conoscenza concreta dei problemi che assillano ciascuno dei suoi potenziali seguaci nati sotto un qualche segno in un momento particolare. Deve tuttavia mantenersi sempre sufficientemente vago in modo da non essere facilmente messo in dubbio.(*)

[Theodor W. Adorno, Stelle su misura, Einaudi 2010, pag 31]

Quindi, o deprimenti elettori berlusconiani, la prossima volta che vi imbattete in un imbecille plastificato che sfoderando un sorriso odontoiatricamente sospetto tenta di convincervi che la crisi non c’è, che l’Aquila è stata ricostruita, che la disoccupazione non esiste, che di rifiuti a Napoli manco l’ombra, che Putin e Gheddafi son bravi ragazzi, che Tremonti è veramente un ministro dell’economia e Bondi della cultura, invece di votarlo fareste meglio a incartarci il pesce. Coglioni.

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(*) Adorno scriveva queste cose nel 1957, riferendosi al titolare di una rubrica astrologica sul Los Angeles Times, ma non mancando di rilevare in nota: Da un certo punto di vista egli si trova in una posiziona analoga a quella del demagogo politico che deve fare alcune promesse a tutti.

Breve trattato sul formato dei libri elettronici e sul rapporto fra i pali e le case editrici italiane

Tuesday, October 26th, 2010

Care case editrici
Volevo dirvi che oggi, siccome m’è capitato di dover aspettare molto in un posto dove non m’aspettavo di dover aspettare, ho finito un ebook che ho iniziato ieri sera (trattavasi, per la cronaca, de La fuga narrativa di Tom Stafford) e, siccome io quando comincio a leggere poi divoro un libro dopo l’altro, m’è venuto da andare a comprare degli altri ebook. Niente. Non c’è verso. Io ci spero sempre ma non c’è verso. La maggior parte dei libri venduti in italia sono in quel formato osceno (Adobe Digital Editions, che possa morire dimenticato dai suoi chi l’ha inventato, e che possa venire una lobotomia spontanea a chi lo adotta (ma forse gli è già venuta, visti i risultati)) che non permette di acquistare il libro e leggerlo subito, ma tocca scaricarlo da un computer e poi metterlo sul lettore, se hai la fortuna di avere un lettore compatibile (non li ha quasi nessuno). Quindi, care case editrici che adottate quel formato lì (quasi tutte le più grosse), be’, vi direi di prendere un palo e farci delle cose turpi, ma mi sa che lo state già facendo senza che io ve lo consigli. Brave. Avete capito tutto.

[Alessandro Bonino su Phonkmeister]

L’invettiva è un genere letterario che non sarà mai apprezzato abbastanza.

Altre sedi diverse

Wednesday, May 19th, 2010

PostaOggi, uscito dal lavoro, mi sono avviato verso la macchina e lungo il breve tragitto ho notato che quasi tutte le auto parcheggiate avevano un volantino infilato sotto i tergicristalli. Ho sfilato quello piazzato sulla mia macchina e ho visto che era una pubblicità di mutui e prestiti di un gruppo bancario abbastanza noto, stampata a colori su carta patinata e con buona cura della grafica. Stavo per buttarla in un cassonetto poco distante, quando mi è caduto l’occhio su una frase scritta in fondo al foglietto. Questa (maiuscolo nell’originale):

IL RITROVAMENTO DI QUESTO VOLANTINO IN ALTRE SEDI DIVERSE DA QUELLE DELLE CASSETTE POSTALI È DA RITENERSI PURAMENTE CASUALE

Allora ho pensato: caro il mio studio pubblicitario o ufficio marketing o altra entità che hai partorito questa perla, permettimi due parole. Premesso che a) quel altre prima di sedi è ridondante, dato che sedi è seguito da un diverse del tutto analogo, e b) la sede di una cassetta postale può essere, per esempio, il muro in cui essa è murata o a cui è fissata, non certo la cassetta medesima, che sarebbe pertanto enumerabile fra le sedi diverse da te citate, vorrei farti una domanda in tutta calma e serenità:

MI SPIEGHI COME CAZZO SI FA A RITENERE CASUALE IL RITROVAMENTO DI UNO STUPIDO VOLANTINO SOTTO IL TERGICRISTALLO DI UN’AUTOMOBILE?

Credi forse che si chiami volantino perché vola di auto in auto e si posa casualmente sotto i tergicristalli?

Dopo averle cantate per bene all’ignoto produttore di volantini, mi sono sentito più rilassato e pronto a consegnare il capolavoro alle cure della nettezza urbana, quando incautamente ho girato il foglio, potendo così leggere quest’altra frase (maiuscolo nell’originale):

RISPETTA L’AMBIENTE, NON GETTARMI: SONO RICICLABILE!

Perché, razza d’un cercopiteco decerebrato, ho gridato al volantino inteso come simbolo del suo autore, secondo te come si fa a riciclare una cosa senza prima averla gettata?

Poi finalmente l’ho buttato, il volantino, non prima di essermi ben impresso in mente il nome e il logo del gruppo bancario ivi pubblicizzato, perché se mai qualcuno di quel gruppo bancario dovesse cercare di vendermi qualcosa, lo renderei riciclabile a forza di calci puramente casuali in altre sedi diverse, a tutto vantaggio dell’ambiente.