Posts Tagged ‘lettere’

Il suo amico

Wednesday, February 16th, 2011

Il suo amico sembra avere una curiosa disposizione a percepire le cose inesistenti, o assenti, con la stessa forza, se non con una forza più intensa, con la quale una persona qualunque percepisce le cose esistenti e presenti.

[G.Mozzi, Lettera accompagnatoria, in Questo è il giardino, Theoria 1993, Mondadori 1998, Sironi 2005].

Il primo racconto di Giulio Mozzi compie vent’anni, e come regalo ha scelto di regalarsi a noi lettori in comodo e gratuito formato elettronico.

Il pekulio degli scrittori

Friday, November 5th, 2010

Giorgio Manganelli, Borborigmi di un'anima, Aragno 2010, a cura di Lietta ManganelliDel millenario problema di come sfamare i folli che decidono di campare scrivendo capolavori in poesia o in prosa si parla in questi giorni su Lipperatura.

La questione fu affrontata da Giorgio Manganelli cinquant’anni fa, quattro prima di pubblicare il suo primo libro. Luciano Anceschi gli aveva chiesto di curare una rassegna inglese su «il verri».

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Roma, 13 gennaio 1960

Carissimo Anceschi,
[…] Non ti nasconderò qual è il problema pratico di fondo: io ho a mia disposizione assai poco tempo, poiché debbo acconciarmi a lavori non illustri, ma retribuiti, lavori cui non mi è possibile rinunciare per attendere ad altri più secondo il cuore mio, ma più ascetici e parchi. In proposito, con candore emiliano, vorrei chiederti: quanto pensi che possa offrire il Verri per questa collaborazione? E il problema dell’acquisto dei libri? Certi libri di cui vale la pena parlare sono assai costosi. Il problema è tutto qui: leggi bronzee dei salari, congiunture pratiche, sobrietà di ministeri collaborano a fare di me un bracciante delle lettere; né per ora vedo diverse prospettive. [Giorgio Manganelli, I borborigmi di un’anima, Aragno 2010, pag. 33]

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(Il termine pekulio è usato da Manganelli in altra e più tarda lettera ad Anceschi. Il libro sopra linkato, a cura e con postfazione di Lietta Manganelli, è ovviamente da comprare e leggere, assieme al volume di lettere familiari Circolazione a più cuori. Non tra un po’: subito!)

Patrie lettere

Thursday, September 23rd, 2010

P.S. Per quel che riguarda la Mondadori e le decisioni di tipo commerciale io non ho commenti particolari da fare e posso solo dirti che non mi stupisco affatto. L’editoria contemporanea funziona in questo modo: al primo posto il mercato e all’ultimo gli autori. La cosa folle è che senza gli autori non ci sarebbe neppure il mercato.

Così scriveva Antonio Porta a Niva Lorenzini l’1 febbraio 1988. Verrebbe da pensare che ventidue anni sono trascorsi invano, quanto a funzionamento dell’editoria contemporanea, ma una lettura meno frettolosa aiuta a capire che molto è cambiato da allora: oggi, infatti, immaginare un mercato editoriale senza autori non è poi così folle.

Il carteggio Porta — Lorenzini è uno dei nove corpi epistolari pubblicati dall’Archivio italiano della tradizione epistolare in rete (AITER), un progetto curato da cinque università italiane. Obiettivo del progetto è “dare testimonianza del ruolo sociale che la lettera ha rivestito nella cultura italiana, problematizzando in chiave diacronica e diastratica il rapporto dei corrispondenti italiani con la lingua scritta”.

Per il lettore lento e tendenzialmente improduttivo, invece, l’obiettivo è quello di perdersi in centinaia di testi variabilissimi quanto a provenienza, scopo e qualità della scrittura. Un viaggio privo di fini dichiarati ma ricco di esiti imprevisti, come peraltro lo è ogni lettura affrontata dal succitato.

Passare da una cerimoniosa epistola del Castiglione a Ippolito d’Este (“in ogni cosa ov’io sapia la voluntà de V. S. R.ma inclinare, sono per mettergli ogni opera e faticha”) alla schietta invettiva indirizzata da un’anonima madre al re d’Italia (“Sono ormai tre anni che la bella Italia si trova in lutto e nel dolore, e tutto per causa vostra e degli assassini vostri seguaci”), per esempio, è un’esperienza notevole.

(La notizia dell’esistenza in vita dell’AITER arriva da qui).