Posts Tagged ‘Libia’

Trapani, bel suol d’amore

Wednesday, March 23rd, 2011

Stefania Prestigiacomo, ministro dell’ambiente, ha detto: “La chiusura al traffico civile dell’aeroporto di Trapani-Birgi è una conseguenza dell’intervento in Libia che la Sicilia non può sopportare. Attorno allo scalo trapanese ruota gran parte dell’economia turistica della Sicilia occidentale”.

Nell’ora in cui gli assetti geopolitici mondiali stanno cambiando a tutta velocità, mentre i popoli si sollevano contro i tiranni e scenari impensabili fino a ieri pongono domande epocali alla comunità internazionale, Stefania Prestigiacomo si erge a paladina dell’economia turistica della Sicilia occidentale. Sottolineo: non della situazione economica generale si preoccupa Stefania Prestigiacomo in quest’ora così grave, no, ma dell’economia turistica della Sicilia occidentale. Ripeto: economia turistica della Sicilia occidentale.

La prima competenza che i cittadini dovrebbero aspettarsi di trovare nei politici è quella di stabilire delle priorità, la seconda è saper fare (e dire) la cosa giusta al momento giusto. Noi italiani oggi siamo governati da persone che, mentre il mondo va a rotoli, non trovano niente di meglio da fare che perorare la causa dell’economia turistica della Sicilia occidentale.

Il governo del fare

Friday, February 25th, 2011

Se non ci fosse di mezzo una tragedia di dimensioni ancora ignote, ci sarebbe di che ridere a crepapelle di fronte allo spettacolo di insipienza e dilettantismo del governo italiano di fronte all’evoluzione della crisi libica.

Il ministro della difesa si dice pronto a mandare i militari in qualunque zona della Libia per recuperare italiani in difficoltà, ma solo se autorizzato dal ministro degli esteri, il quale nel frattempo resta in attesa di ricevere istruzioni dal presidente del consiglio, cioè da quello che all’inizio della crisi non telefonava a Gheddafi per non disturbarlo.

Il ministro degli interni — lo stesso che ha appaltato a Gheddafi la gestione dei flussi migratori dal nordafrica fregandosene allegramente delle convenzioni europee e internazionali — adesso piagnucola che l’Europa — cattivona! — non vuole aiutarlo, e a dargli manforte interviene il ministro della difesa, il quale — per ingannare il tempo mentre aspetta l’autorizzazione del ministro degli esteri, che intanto aspetta istruzioni dal presidente del consiglio — sbraita che presto arriveranno qui migliaia, ma che dico migliaia, milioni di profughi! Ci invaderanno! Usciranno dalle fottute pareti!

Nel frattempo il presidente del consiglio si è prudentemente fatto di nebbia. Facile prevedere che ricomparirà soltanto a crisi risolta, dichiarando giulivo che tutto si è sistemato solo grazie a lui.

Questi, si badi bene, sarebbero quelli del governo del fare. Sì, del fare pena in mondovisione.