Posts Tagged ‘mercato’

Editoria lenta

Wednesday, February 8th, 2006

Troppi libri, tratto da home.att.net/~pennNel suo primo numero di quest’anno, la rivista di informazione libraria Bookshop ha lanciato una simpatica inchiesta intitolata «Troppi libri, un mercato a due velocità. Il problema della “superproduzione” editoriale».

L’ipotesi di fondo è che l’uscita di oltre 50.000 novità all’anno combinata con un 67% di popolazione allergica all’acquisto di libri – come da recente indagine Demoskopea – sia un cocktail esplosivo. «L’intasamento dei canali» si legge nell’editoriale della rivista «e l’accorciamento del ciclo di vita di ciascun titolo, a livello distributivo, minaccia di far saltare principalmente il modello di business della libreria indipendente».
(more…)

Libri che si vendono

Thursday, December 8th, 2005

Immagine tratta da www.viking.be/Photos/Paris/Bouquiniste-Paris.jpgIeri sera, mentre girovagavo per blog, mi è capitato di sentire questo signore dire queste cose qui sul tema Quando un libro si venderà?, lanciato il giorno prima da quest’altro signore. Rilanciato, in verità, dato che ne aveva già parlato qui.

Letto tutto? Bene. Ora, non più tardi di un mese e mezzo fa, capitava che il qui presente (niente link) umile lentore depositasse su questo medesimo blog – oggi onorato dalla tua graditissima ancorché veloce visita – un articolatissimo e ponderoso saggio pomposamente intitolato nientepopodimenoché Analizzare i giudizi dei lettori per identificare il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato.

(more…)

Pagare per esistere

Monday, November 28th, 2005

Pagare per leggereGli editori lamentano le poche copie vendute; i librai soffrono l’assottigliamento dei margini economici; gli autori rinnovano in mille modi l’antico aforisma: carmina non dant panem; i traduttori denunciano la scarsa visibilità del loro lavoro; i critici criticano la scarsa attenzione alla critica. Nella gran macchina della produzione letteraria tutti si considerano sottostimati, sottovalutati, sottopagati. No, dico, va bene che l’erba del vicino è sempre più verde, che l’uomo è pessimista per natura, che il mondo è crudele, ma allora io – il lettore – cosa dovrei dire?

Insomma, dico, dovrei sempre stare zitto e buono ad ascoltare le lamentele altrui? Eh no, cavolo, per una volta mi lamento io. Voglio gustare anch’io, e fino in fondo, l’universale panica esperienza del piagnisteo letterario.

(more…)

Le diatribe letterarie (3 – Fine)

Wednesday, November 16th, 2005

War with pen by Robert Neubecker, www.neubecker.comChe stavo dicendo? Ah già, diatribe quantitative versus diatribe qualitative. Ora, è evidente che tutto questo mio sollazzevole girovagare attorno al tema (sollazzevole per me, beninteso) non è del tutto centrato sul problema e trascura molti dettagli, restituendo una visione alquanto parziale della questione. Parziale sia in quanto incompleta sia in quanto faziosa, ovvero soggettiva. Va detto peraltro che non mi preme affatto essere oggettivo e imparziale (ammesso che sia mai possibile esserlo).

Tramontata l’epoca delle diatribe letterarie, dunque, oggi viviamo in quella delle diatribe commerciali. Vendere o non vendere, questo è l’unico dilemma rimasto in circolazione. Chi vende sopravvive e alla lunga prospera. Chi non vende muore. Il numero di copie vendute stabilisce il canone contemporaneo, troncando sul nascere fastidiose dispute sul valore letterario di quel che si pubblica: se vende, vale. Punto. La Rowling è il più grande scrittore vivente, altro che Faletti, che racimola al massimo un paio di milionate di copie. Camilleri, misurato sull’opera completa, è il più grande scrittore italiano di tutti i tempi; seguono distanziati Baricco e De Carlo; la Tamaro è un po’ in ribasso.

(more…)

Le diatribe letterarie (digressione quasi seria)

Tuesday, November 15th, 2005

Con un tempismo davvero sorprendente, ieri Giulio Mozzi ha pubblicato su Vibrisse un articolo che sembra scritto apposta per esemplificare queste mie umili divagazioni diatribiche. L’articolo si apre su questa domanda: «Esiste un modo per capire quanto influisce sulla vendita di un libro il fatto che si attivi un passaparola in rete?» e prosegue a porre domande su come la rete può influenzare le vendite librarie, per poi concludere così: «Io sento la mancanza, in molti discorsi che ho letti e sentiti a questo proposito, di approcci sistematici agli aspetti quantitativi della faccenda. Mi si dirà che non ci sono solo gli aspetti quantitativi; ed è vero; ma gli aspetti quantitativi ci sono.»

Premetto che mi sembra giusto che Giulio Mozzi, che sui libri e sull’editoria ci lavora e ci campa la giornata, parli di libri e di editoria in termini quantitativi. Ciò detto, mi ha sorpreso che Giulio Mozzi sentisse la mancanza di ciò di cui io percepisco la troppità: le diatribe quantitative. Ho provato a porre il problema nei commenti all’articolo (i miei sono quelli firmati Luca Tassinari), ma non credo di aver fatto breccia nel cuore di Mozzi, che lì era tutto rivolto (e, ripeto, con ottime ragioni) all’economia. A un certo punto, rispondendo a me, Giulio Mozzi ha detto:

(more…)

Le diatribe letterarie 2

Sunday, November 13th, 2005

War with pen by Robert Neubecker, www.neubecker.comLà, dove arditi guerrieri si davano battaglia su questioni di stile, oggi si fronteggiano macchine da guerra potenti e disumanizzate e le discussioni vertono principalmente sui numeri. Gli aspetti industriali del libro hanno completamente soppiantato quelli critici. Le moderne diatribe letterarie sono pilotate dalle macchine dell’editoria, della distribuzione, del giornalismo di propaganda culturale, delle catene di librerie, alle quali naturalmente non frega un accidente il come della letteratura, ma solo il quanto.

L’altro giorno seguivo una simpatica discussione su un blog. Si era partiti da un’iniziativa a sostegno della piccola editoria, lanciata con enorme entusiasmo e un pizzico di ingenuità da Alberto Giorgi. Ben presto la discussione si è attestata su domande del tipo: chi vende di più? chi vende di meno? spostano più copie le recensioni in rete o quelle sui quotidiani?

(more…)

Il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato

Monday, October 24th, 2005

6. Postilla

Il saggio che ho appena riproposto qui è stato pubblicato nel numero di aprile-giugno 2005 della prestigiosa rivista Percorsi mercantili della letteratura italiana contemporanea, diretta dal chiarissimo professor Anastasio Baiocchi, docente di Ragioneria dell’Industria Editoriale Italiana alla University of Alabama. Poco dopo la pubblicazione ho ricevuto questa lettera, firmata da un oscuro ricercatore di un piccolo ateneo italiano, l’uno e l’altro ben al di sotto della dignità di menzione:

Egr. Prof. Letturalenta,

Ho letto con vivo interesse il suo articolo Analizzare i giudizi dei lettori per identificare il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato, pubblicato nel numero di aprile-giugno 2005 della prestigiosa rivista Percorsi mercantili della letteratura italiana contemporanea, diretta dal chiarissimo professor Anastasio Baiocchi, docente di Ragioneria dell’Industria Editoriale Italiana alla University of Alabama, alle pagg. 138-144.

Pur favorevolmente colpito dall’originalità del metodo da lei proposto, nonché dalla scrupolosa esposizione del medesimo, non posso fare a meno di notare che il profilo risultante dal suo studio è quello di un romanzo classificabile come tavanata galattica, letteratura da ombrellone, feccia paraletteraria, spazzatura narrativa, come solo può essere un testo narrativo del quale si possa simultanemente dire: scorrevole, semplice, piano, privo di termini oscuri o inventati, intrigante, colpi di scena, sorpresa, esotico, non comune, capace di incuriosire, sentimentale, appassionante!

(more…)

Analizzare i giudizi dei lettori per identificare il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato [3]

Sunday, October 23rd, 2005

Mi sembra che prometta molto bene, mi incuriosisce, pare intrigante e scorrevole.

Molto interessante ma non scorrevole.

Divertente e sempre ricco di sorprese anche se spesso usa dei termini completamente inventati.

Linguaggio semplice ma intrigante, romanzo scorrevole, appassionante.

4. Classificazione dei giudizi: un primo passo verso il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato

Dopo aver estrapolato dai giudizi analizzati un numero sufficiente di caratteristiche, il passo successivo consiste nella loro classificazione, ovvero estrarre dall’analisi dei giudizi un numero congruo di categorie di valutazione. Non si tratta, si badi bene, di adattare i giudizi dei lettori a categorie narratologiche preesistenti, quali la trama, l’intreccio, il tempo, eccetera, ma di ricavare le categorie direttamente dall’analisi dei giudizi medesimi. Questo nuovo codice descrittivo dei romanzi potrà naturalmente coincidere in parte con altri codici elaborati dalla teoria letteraria, ma la sua aderenza a questi non è ritenuta necessaria.

Per procedere in questa direzione, cominciamo con il riepilogare il risultato della fase precedente dello studio che, come tutti ricorderanno, consisteva nell’estrazione di caratteristiche del testo dai giudizi del lettore:

(more…)

Analizzare i giudizi dei lettori per identificare il profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato [2]

Thursday, October 20th, 2005

Mi sembra che prometta molto bene, mi incuriosisce, pare intrigante e scorrevole.

Molto interessante ma non scorrevole.

Divertente e sempre ricco di sorprese anche se spesso usa dei termini completamente inventati.

Linguaggio semplice ma intrigante, romanzo scorrevole, appassionante.

3. Estrapolare dai giudizi dei lettori le caratteristiche del testo narrativo idoneo al mercato

La descrizione dello stile e del contenuto dei giudizi espressi dai lettori consente di individuare le caratteristiche del testo che hanno contribuito alla formulazione dei giudizi medesimi. La natura pionieristica di questo studio non consente di approfondire il procedimento come si dovrebbe. Ci accontenteremo pertanto di fornire alcune linee di sviluppo per future ricerche specialistiche.

3.1. I due momenti di formazione del giudizio

Confrontando il primo giudizio con gli altri, salta agli occhi che esistono due momenti distinti in cui si formano i giudizi del lettore:

  1. Durante la lettura

  2. A lettura ultimata

(more…)

Analizzare i giudizi dei lettori per creare un profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato. [1]

Wednesday, October 19th, 2005

Mi sembra che prometta molto bene, mi incuriosisce, pare intrigante e scorrevole.

Molto interessante ma non scorrevole.

Divertente e sempre ricco di sorprese anche se spesso usa dei termini completamente inventati.

Linguaggio semplice ma intrigante, romanzo scorrevole, appassionante.

1. Introduzione

Come ha da essere il libro, e in particolare il tomo narrativo, per entrare nelle grazie del frettoloso lettore moderno? La domanda può sembrare peregrina, eppure t’assicuro che essa serpeggia fra le righe di tutte le recenti discussioni sulla letteratura. Perché, vedi, anche laddove il discorso sembra elevarsi al di sopra delle meschine e terragne quisquilie del viver quotidiano, le vili esigenze del mercato e della compravendita non sono mai del tutto assenti. Quante volte anche tu, lettore pigro e saltabeccante, leggendo or qua or là qualche mozzicone di rivista o qualche lacerto di lit blog, ti sarai imbattuto in cenni più o meno diretti alle tirature, alle vendite, al mercato dei libri.

L’analisi dei giudizi espressi dai lettori aiuta a capire i gusti del pubblico, e quindi a identificare il mix di caratteristiche dei testi narrativi con maggiore potenzialità di penetrazione del mercato. L’obbiettivo finale di questo settore di studi, di cui questo articolo fa parte, è la creazione di un profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato, per aiutare gli editori a vagliare i manoscritti – e specialmente quelli degli autori esordienti – con criteri che garantiscano scientificamente la più alta redditività di un’eventuale pubblicazione.

(more…)