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Microcenturie su Repubblica

Tuesday, January 26th, 2010

L’opera di manganelizzazione della rete procede spedita e conquista un cantuccio di stampa nazionale, citata da Loredana Lipperini in un trafiletto dedicato alla necessità di avere un agente letterario (per chi aspira a veder pubblicati i suoi ghiribizzi in forma di libro, s’intende):

«Il web – scrive Rosman – per i cacciatori di talenti è come una palude non navigabile». Eppure nel web continuano a radunarsi narratori: ultimo nato è microcenturie.it, il cui scopo è quello di raccogliere “romanzi fiume di una sola pagina” sul modello della Centuria manganelliana. Dopo la pubblicazione online, le centurie vengono stampate e smarrite nel mondo reale per disegnare una cartografia fatta, appunto, di storie.

Microcenturie è curata da Zena Roncada, Lucia Saetta e Flaviano Fillo, ed è gradevole agli occhi grazie all’estro grafico di Salvatore Mulliri.

Microcenturie

Saturday, January 16th, 2010

Non sono fra i tessitori di lodi incondizionate alle virtù del protocollo http e dei suoi derivati, eppure non ho problemi ad ammettere che la rete spesso mi ha stupito, e tuttora mi stupisce, per la sua capacità creativa e talvolta — mi si passi il termine — magica.

Càpita, per esempio, che l’anno appena passato sia stato il trentennale prevedibilmente ignorato della pubblicazione di Centuria, libro per possedere il quale ogni essere umano con passaporto italiano dovrebbe essere disposto a siglare patti diabolici. Càpita altresì che in quest’anno inaugurale degli anni dieci del terzo millennio cada il ventesimo anniversario della morte di Giorgio Manganelli, che di Centuria fu l’autore.

Fin qui l’universale, segue il particulare: càpita eziandio che io sia da anni lettore infaticabile e inaffidabile di quel genio irripetibile (e dagli alle sdrucciole) della letteratura italiana che fu Giorgio Manganelli, e càpita infine che mio padre morì nel 1990, stesso anno della morte di Manganelli.

Orbene.

Che ti càpita in rete? Càpita che l’anno passato io abbia scritto su questo blogghetto periferico un monologo intitolato Congedo, che l’io narrante di quel monologo sia un padre — come mio padre — e càpita che quest’anno Congedo entri a far parte di una collezione di testi intitolata Microcenturie, espressamente ispirata al capolavoro di Giorgio Manganelli: apoteosi del tutto si tiene.

Coincidenze? Sì, non c’è dubbio: coincidenze, e che nessuno si azzardi ad approfittarne per sparare cazzate del tipo “un battito d’ali di farfalla a Monza può provocare un uragano a Vigevano”. E tuttavia per me, per me solo, per questo piccolo ometto che non si rassegna a considerarsi un’isola, queste coincidenze sono autentiche magie.

Detto questo, consiglio ai miei diciannove lettori di tenere gli occhi puntati su Microcenturie: per ora ci sono dodici racconti, tolto il mio, uno più bello dell’altro, e per onorare l’ispirazione manganelliana tocca arrivare a cento. Non perdetelo di vista.