Posts Tagged ‘scrittura creativa’

Il bramito del cervo rosso in amore e le scuole di scrittura

Wednesday, July 28th, 2010

Cervo rosso, tratto da www.flickr.com/photos/jellybeanzgallery/3953194119/Qualche giorno fa, commentando un post su vibrisse, ho ricordato un episodio buffo che risale a una trentina di anni fa. Durante l’abituale sessione di fancazzismo pomeridiano (bei tempi), captai l’inizio di un documentario televisivo, uno di quei documentari che si fanno ancora oggi, più o meno con lo stesso format di allora, sulla vita degli animali selvaggi in ambienti selvaggi, una sorta di fiction naturalista più vicina ai romanzi di Jack London che ai trattati di etologia, ma presentata al pubblico come serissima divulgazione scientifica.

Il documentario si apriva con un suono che l’orecchio collocava esattamente a metà strada fra la voce di Barry White e le sirene degli allarmi antiaerei, e che il cervello riconduceva con fatica a un’origine animalesca solo grazie al suggerimento visivo offerto dall’inquadratura in campo lungo di una foresta nordica innevata e brumosa. Dopo alcune ripetizioni del verso, la voce fuori campo del commentatore diceva: “Avrete certamente riconosciuto il bramito del cervo rosso in amore”. La telecamera del ricordo si sposta su un me stesso torto dalle risate.
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Contro la scrittura creativa

Thursday, November 3rd, 2005

Scrittura creativaO navigatore errabondo e tendenzialmente dispersivo, concediti una breve sosta e fissa la tua attenzione sulla locuzione scrittura creativa.

L’unione in apparenza casta di quel sostantivo con quell’aggettivo è in realtà un accoppiamento innaturale e sfortunatamente non toccato dalla grazia dell’impotentia generandi. Il sostantivo preso di per sé solo, infatti, altro non definisce se non il graffiare del pennino o l’incidere dello stilo, attività prettamente umana e affatto innocua, com’è innocua la concia delle pelli o la trebbiatura del grano. Parimenti innocuo è l’aggettivo quando s’accompagna a sostantivi votati all’astrazione, quali fenomeno o atto, ma in compagnia di termini più prossimi alla terrigna concretezza della materia rivela un’insospettabile inclinazione alle più turpi perversioni.

Egli sa di appartenere alla nobile schiatta delle parole elevate, ma forse proprio per questo va in cerca di relazioni piccanti e deplorevoli con termini di più bassa estrazione sociale per procurarsi il piacere del frutto proibito, non tenendo conto delle conseguenze deleterie che derivano da ciò che egli considera innocenti scappatelle. Perché, vedi, l’espressione scrittura creativa potrebbe ancora essere tollerabile e addirittura divertente, se non creasse terreno fertile per abusi gravissimi.

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