Pur sapendo che le grandi questioni epocali sono altre, non posso fare a meno di raccontare che ieri un gran numero di agenzie e quotidiani online italiani andava ripetendo che in Francia è stata approvata una legge che vieta la dissimulazione del volto nei luoghi pubblici (per esempio qui, qui, qui e qui), cosa che mi ha un po’ spiazzato: come si fa a dissimulare il volto? Se per dissimulare una sensazione bisogna far finta di non provare ciò che si sta provando, elucubravo, per dissimulare il volto bisogna fingere di non avere la faccia che si ha?
La mia memoria linguistica, per quanto mi sforzassi, al verbo dissimulare associava soltanto emozioni, pensieri, concetti e altre entità piuttosto astratte: posso dissimulare un desiderio disdicevole, una sensazione di disagio, al limite uno sbadiglio, mi dicevo, ma non riesco proprio a raffigurarmi nell’atto di dissimulare il mio volto. Dato che della mia memoria mi fido il giusto, ho consultato il Devoto-Oli:
dissimulare (dis-si-mu-là-re) v.tr: (dissimulo, ecc.) ~ Evitare di far trasparire dall’aspetto o dal comportamento, con calcolata abilità, le proprie intenzioni, emozioni o reazioni; mascherare, nascondere, celare: d. il proprio disappunto, la propria sorpresa; anche assol.: sa d. molto bene.
Anche qui, tanto la definizione quanto gli esempi restavano in campi ai quali il volto non appartiene. Ma allora, mi sono chiesto, da dove viene questa bizzarra espressione che numerosi organi di informazione ripetono in coro? Trattandosi di legge francese, ho pensato, vado a cercare in Francia. Non sapendo il francese, ho interrogato la grande rete e ho scoperto che in quella lingua esiste il verbo dissimuler, che significa sì dissimulare pensieri o sensazioni, ma anche nascondere qualcosa di concreto, come per esempio un coltello nelle calze (va be’, è un esempio un po’ strambo, ma quello ho trovato).
A quel punto non mi restava che scoprire come si dice volto in francese e finalmente cercare dissimuler visage in google e, voilà, ecco saltar fuori il testo della legge da poco approvata, che si intitola, manco a dirlo, Projet de loi interdisant la dissimulation du visage dans l’espace public, e il cui primo articolo recita Nul ne peut, dans l’espace public, porter une tenue destinée à dissimuler son visage.
L’ipotesi più probabile è dunque che la dissimulazione del volto sia una traduzione sbrigativa della dissimulation du visage contenuta nel titolo della legge e riportata dalle agenzie francesi. I redattori dei quotidiani online copincollano il testo delle agenzie e il gioco è fatto. Niente di grave, come dicevo all’inizio, e forse non è nemmeno un errore da matita blu, ma un piccolo sforzo per tradurre in modo più appropriato lo si poteva anche fare.
(L’immagine che illustra il presente post ritrae una giovane donna francese durante un esercizio di dissimulazione del volto).
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