Anche io da grande voglio fare la sensitiva

Duello, tratto da learning.cc.hccs.eduL’ha rifatto.

Il noto fisico de ‘sto par di celle – di cui agli albori di questo blog avevo già segnalato l’esilarante promemoria per la prossima campagna elettorale – trova evidentemente nello scontro politico in atto materia utile per alimentare la sua vena creativa.

Ora s’immagina veggente e anticipa lo svolgimento e i contenuti del prossimo duello televisivo fra aspiranti primi ministri. L’originale usenettiano si può leggere qui, ma lo ricopio qui sotto per maggiore comodità del pigro lettore di passaggio.

Buona lettura!

Anche io da grande voglio fare la sensitiva
di tu non sei il mio popolo

Siamo in grado, grazie alle nostre sconvolgenti capacità premonitrici, di anticipare all’inclito pubblico e alla colta guarnigione lo svolgersi degli avvenimenti che andranno ineluttabilmente a verificarsi nel prossimo grande duello televisivo ad usum incerti tra P e B, moderato da V, e già qui si potrebbe obbiettare che non compare nemmeno una vocale, ma vabbè, pazienza. Quella che segue è la nuda cronaca degli eventi e grazie al fatto che ve la racconto adesso voi potrete in futuro vedere, senza perder nulla di fondamentale, la terza puntata di Wojtyla, da uomo a papa, da papa a morto e da morto a santo. Quindi ringraziate, anziché alzare il sopracciglio e ficcarvi le dita nel naso.

***

V: Accogliamo, un applauso, questa sera i due contendenti al tro… alla guida del prossimo governo, i due leader degli schieramenti, i due scherani del leaderamenti, l’onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Onorevole Imprenditore Don, no, senza il Don, almeno per adesso poi chissà, ma Cav. sì eh? Cavaliere B! applausi, grazie, e poi ci sta coso, lì, quello che è ex-questo ed ex-quell’altro signor, che già mi sto a allarga’, P. La prima domanda che vado a porvi nel pieno e solare rispetto della par condicio è: come stanno davvero le cose in Italia?

B: La ringrazio per questa domanda perchè avevo proprio voglia di risponderla. Malgrado i profeti di sventura e le cassandre che si sono insinuate dappertutto ed in particolare in certa statistica, le cose in Italia vanno bene, ma che dico bene? meglio! Certo, quelli che stanno nella parte sinistra della campana, sentono appunto un’altra campana, ma io, che sto lassù in cima a destra, come vanno le cose lo so, e lo dico chiaro e forte!

P: Ma io sono tranquillo, mi metto lì in mezzo e sto calmo, e non vado certo a vedere se uno è bayesiano oppure no e d’altra parte…

V: ma passiamo alla seconda domanda, un applauso, in modo che i due contrendenti possano esprimere il loro pensiero in modo compiuto e rispettando in pieno le pari opportunità di accesso al messaggio radiotelevisivo: che ne diciamo della chiesa? eh? eh?

P: Guardi, io non voglio sbilanciarmi e preferisco restare calmo e fermo senza tirare nessuno per la tonaca perché la chie…

V: ma sentiamo subito l’arguta opinione del Pres. Cons. Grand. Piduist. On. B!

B: Io, un prete che sta colla sinistra, o non è un prete, o è uno spretato! Non è umanamente comprensibile e d’altronde lo ha detto anche Ruini. Noi dobbiamo fermare questi atei e anche certa parte della chiesa che li spalleggia non rendendosi conto del male che fa all’Italia e alla sua credibilità all’interno della conferenza episcopale. Noi abbiamo aumentato il numero di messe del sette virgola quattro percento, e siamo, lo dico con orgoglio, al primo posto NEL MONDO! E che diancine!

V: Parliamo adesso del problema della ricerca. Cosa si può fare per migliorare la ricerca in Italia? Prego i contendenti di rimanere all’interno, un applauso, dei limiti stabiliti dalla par confucio.

B: Guardi, io, preferisco che si ricerchi poco perchè sennò va a finire che mi trovano, ma se proprio si deve ricercare che si ricerchino gli scheletri nell’armadio di quelli che fanno gli intrecci indecenti tra giunte comuniste, e certe scoperte, comuniste, che provocano il panico nei mercati e propalano l’idea che l’entropia debba crescere sempre, laddove noi l’abbiamo diminuita del sei virgola tre per cento che ancora oggi nessuno ci vuol credere e si stropicciano gli occhi e le orecchie ma è la verità vera e sono sincero quando dico che sono sincero.

P: Io sono sereno, io sono calmo, io voglio unire e quindi non mi muovo perché chi si muove non sta fermo ma chi sta fermo non si muove, e quindi…

V: Ma passiamo subito, appena dopo un piccolo applauso, a un altro argomento importante, per non dir fondamentale. Il problema dell’industria, del commercio, dell’artigianato, dei…

B: Ah! non riesco a stare zitto! Io, quando vedo certa, confindustria, certa confartigianato, certa confcommercio, certa confagricoltura mi domando: ma dove vivono questi signori? In un qualche attico pagato colle quote dei propri iscritti? In barca a vela? Barca, poi, al massimo una barchetta, siamo seri. Ma se abbiamo fatto trentasette riforme e trenta riforme delle riforme e cinque riforme delle riforme delle riforme, ma cosa si pretende ancora da noi? Abbiamo cantato, abbiamo portato la croce e abbiamo abbassato del due percento il tasso di colesterolo. Questi sono i fatti!

P: Io dico una sola cosa: bisogna stare calmi, tranquilli e sereni e io lo sono. Grazie anche al fatto che vado spesso in bicicletta e quelli che salgono su col loro passo non scoppiano a metà della salita, Quindi salgo su col mio passo. Senza agitarmi, Quasi senza muovermi. A parte i pedali, s’intende.

V: L’Italia, dicono i giornali…

B: E questa non ce la faccio proprio a trattenermela e quindi vado a dirvegliela: i giornali scrivono, scrivono, scrivono ma cosa combinano davvero di concreto? Glielo dico io, i giornali si schierano mentre invece dovrebbero stare fermi! e su questo devo, purtroppo, dar ragione al signore qua presente, anche se non è ben chiaro se sia davvero presente o se, levandogli la maschera, non viene fuori che c’è sotto uno con in baffetti, i baffini, i bassotti con tutto quel che ne consegue e che ben sappiamo, tranne una certa storiografia distorta e prezzolata.

P: Non dobbiamo cedere alle suggestioni. Ci sono i dati di fatto e ci sono le opinioni. Io, per conto mio, mi metto lì, buono buono e vado avanti, piano pia…

V: Bene! un applauso e andiamo avanti, ché la gente vuole sapere: vorrei quindi sentire l’opinione del signore vestito di grigio e anche un po’ incanutito, diciamo le cose come stanno, a proposito dei conti pubblici.

P: Con la calma si ottiene tutto e i conti pubblici veri, noi ancora non li conosciamo ma quando li conosceremo, li renderemo noti, ma lentamente, senza spargere allarmismi ma unendo, anziché dividere.

B: Noi cioè io, invece, voglio proprio dividere in particolare la torta che mi spetta, per la mia storia, per il mio curriculum che non ha pari direi addirittura nel mondo, per la mia geografia, per la mia milza e per tutti quelli che come me credono che se si dà retta a certa culinaria si finisce che nessuno mangia niente tranne i bambini che sappiamo bene cosa ne fanno certa parte di certa parte di certa parte della sinistra e me lo lasci dire che proprio non ce la faccio a non dirmela e cantarmela e suonarmela. Ma come si fa, dico io, a essere di sinistra e votare per la sinistra? È un controsenso grosso come una casa che significa che altro che cadaveri uno ci deve avere nell’armadio, nell’armadio c’è un vero e proprio camposanto! E chissà cosa troveremo dentro il baule o sotto il sofà.

V: Bene, grazie, un applauso e parliamo adesso, sempre nel rigoroso rispetto della par con frocio, dei problemi sociali, dei pacs. Sentiamo l’illuminata opinione dell’arcidu… del Signor Direttor, Pres. del Cons. dei Min. sua Maestà B.

B: Sono contento che lei mi abbia fatto questa questione di cui ora vado ad esplicitare il mio pensiero nel proposito. Noi ci attendavamo che certa recchionaggine non si mettesse a mettere i bastoni tra le ruote che ci sarebbe anche la barzelletta ma ora, purtroppo, coi tempi contingentati da certa parte della cronometria non c’è nemmeno il tempo di dirlavela e dobbiamo per forza essere sempre seriosi che non si può nemmeno stemperare un po’ la questione e quando le cose stanno così io dico che c’è un problema di democrazia vera e propria che viene da mettersi le mani nei capelli. Noi, e lo ribadisco con forza, abbiamo aumentato del tre per cento all’anno le vendite di vaselina e tutti ormai hanno il telefonino che vibra ed è solo certa parte della categoria degli uomosessuali, quelli passivi, che si lamenta ma abbiamo fatto tutto il possibile e anche l’impossibile e poi non tutti sono belli e forti come mè.

P: Io penso che quando lo si piglia al cesto bisogna stare soprattutto fermi e calmi, e infatti io me ne sto bel bello fermo e calmo e anche tranquillo, senza alzare i toni, senza agitarmi che sennò quelli godono anche di più.

V: dopo il solito applauso chiedo ora ai due contendenti di rivolgersi direttamente agli italiani, agli elettori, ai telespettatori, ai babbaloni e nel rigoroso e puntiglioso rispetto sostanziale nonché formale della par casaccio do per primo, appunto a casaccio, la parola al signore noioso sedicente leader del fantomatico centrosinistra meglio noto come il mortadella. Prego.

P: Io agli italiani dico soprattutto, state calmi, state sereni e aiutateci a voltare pagina e a far riparti…

V: Va bene, grazie, basta così. Ma ascoltiamo adesso le flautate parole del nostro Presidente, Premier, Primate, Primattore, Primo Carnera, Primintutto:

B: Queste regole ingessate da sepolcri imbiancati non mi permettono a mè di dire le cose in senso compiuto perchè non si può fare un ragionamento che sia uno con questi lacci e lacciuoli eredità dei disastri compiuti dal centrosinistra dalla breccia di Porta Pia ai giorni nostri che sono stati sempre al governo e al sottogoverno con certa parte della politica, certa parte della magistratura, certa parte dei governi locali, certa parte delle tifoserie e ve lo dice uno che ha vinto tante champions anche se, purtroppo è accaduto, addirittura, che certe squadre di certi paesi siano, roba da non credere ai propri occhi che me li devo stropicciare, riuscite a segnare certi goal e a fare certe rimonte che bisogna avere chissà cosa nell’armadio per farlo. Ma noi intendiamo andare avanti per la nostra strada e non ci faremo intimidire dai giornali e dalle televisioni tutte e tutti indistintamente nelle mani adunche della sinistra che sparge catastrofismo come tante cassandre. E quindi io vi dico, in verità, viva Mè, datemi il cinquantuno per cento e se è di più tanto meglio che poi ci penso io a far le cose che son da fare che lo so io quali sono.

V: Bene, ringrazio i due contendenti anche se mi sembra che uno dei due sia stato un filino ripetitivo mentre il Grand Uff. Lup. Mann. Cav. Lord Sir Med. d’Or. Pres. Cons. Min. Rep. It. ha spiegato, secondo il mio modesto parere e nel rispetto addirittura pignolo della par depalle, molto efficacemente le sue sacrosante ragioni. Saluto quindi i telespettatori e diamo la linea alle telepromozioni. Buonasera.

***

Ecco qua, tarallucci miei, come andranno le cose. Ora devo dare una ricucita allo strappo del continuo spazio temporale che pare un colabrodo e poi me ne andrò a caà. Raccomandandovi di non stropicciarvi troppo l’uccello vi saluto indistintamente e vi ricordo che par condicio, ma invece è un par de’ ciufoli.

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2 Responses to “Anche io da grande voglio fare la sensitiva”

  1. gabryella says:

    par agnosta par torì par odia di par anoia di B che par lamenta con par ossismo mentre P, par co, para fulmine – V, invece, parmi giano

  2. letturalenta says:

    Par bleu! che par lantina!

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