Oggi su Vibrisse c’è il mio contributo alla rubrica Come si leggono i libri, curata da Bartolomeo di Monaco. I lettori più pertinaci di letturalenta possono anche fermarsi al primo capitoletto, dato che il secondo l’hanno già letto qui.
Colgo l’occasione per segnalare Grenar, il sito curato da Gianfranco Recchia dove il contributo di cui sopra è comparso per la prima volta. Grenar è uno dei luoghi dell’apposita sezione di collegamenti di questo blog, sezione che raggruppa siti che mi è capitato di visitare e sui quali ogni tanto ritorno. Funzionano un po’ come la memoria di cose che tecnicamente sono passate, ma che in realtà riaffiorano spesso sulla soglia del presente. In alcuni di questi luoghi ho anche lasciato una labile traccia, e Grenar è uno di questi.
Sì va be’ – si chiederà impaziente il lettore in affanno perché sta per perdere il tram – ma cos’è Grenar? Cito dal suo manifesto:
Come funzionano le narrazioni? Qui si indaga sul viaggio del racconto, sul perché sta in acqua e sul perché fa naufragio. Si può narrare con diversi mezzi espressivi: parole, immagini, movimento, suoni, rumori, silenzi, pieni, vuoti. (…) Non è una rivista, non è un blog, per cui viene aggiornato quando c’è materiale interessante. Vuole essere un sito funzionale, ciò che contiene deve servire a chi cerca proprio quelle informazioni. Per questo ha ambizioni di micro-enciclopedia. L’attracco più probabile per il navigatore curioso è una ricerca sul web.
Secondo me vale la pena farci un salto ogni tanto, anche senza cercare niente di particolare, giusto per il piacere di leggere cose come questa o come quest’altra.
ho copiatoincollato e leggerò con calma il tuo pezzo domani. a presto, ma con calma
saluti
mel
mel, ti nomino lettore lento honoris causa qui, sui due piedi.