Ancora Shakespeare vs. severino cimitero (che ancora non si manifesta, l’infingardo!)
LIV
Quanto più bella appare una bellezza
quando s’adorna di una vita piena:
bella è la rosa, e più bella s’apprezza
per quel dolce profumo onde s’invena.
Rosa canina ha fiamma di ugual fuoco
quant’è nel fior di vaso, più odoroso:
pari le spine, pari il lieto gioco
d’alito estivo al bocciolo ritroso.
Rosa di campo è bella, né pregiata:
vien disamata in boccio, umile in fiore,
sfiorisce a sé. Ma rosa coltivata
morte ha soave e più soave odore.
Così di te, giovane e bella amica,
sfiorito il boccio, la poesia ridica.
LVI
Amore, fatti forte. Mordi, amore.
Mordi la carne come morde fame,
fatti nutrire, cedi al tuo languore
poi torna ad affilare le tue lame.
Divora, amore, sazia quel tuo sguardo,
sàziati adesso, inèbriati, e domani
ancora tendi l’arco, incocca il dardo,
fa che i tuoi strali gungano lontani.
L’assenza ci sommerge nei suoi flutti
e le tue sponde dalle mie separa.
Quando i marosi si faranno asciutti
ritornerò alla riva a me più cara.
Gelo d’assenza, inverno triste e morto
verrà l’estate, e porterà conforto.
Severino, mi traduci il 29, uno dei miei preferiti? (“When, in disgrace with fortune and men’s eyes”). Ciao. Grazie.
XXIX
Quando in cagnesco con fortuna e fama
deploro a solo la magra vendemmia –
impreco invano a questa luna grama,
mi specchio e sprezzo con una bestemmia
sospirando la sorte di chi gode,
i molti amici, il lustro che l’onora,
invidiando a chi l’arte, a chi la lode,
più sguarnito di quel che più m’incuora.
Ma quando più il pensiero mi deplora
ecco che penso a te – la mia memoria,
lieta come l’allodola all’aurora,
dall’impuro all’empireo canta il Gloria.
L’amorosa memoria tanto vale,
che dei fasti d’un re ride e non cale.
(carlandrea)
Grazie iciellini d’antan! Poi, Maria, qua ci vuole un’idea delle tue per stanare il carlandrea. Almeno per ringraziarlo di codeste maraviglie.
Ma li sta traducendo tutti?
Anzi li avrà già tradotti tutti.
Queste traduzioni dovrebbero essere pubblicate da un grande editore… Sono di una bellezza che riempie occhi, cuore e mente.
Sospetto che sì, Henry, sospetto proprio che la raccolta sia completa.
Gaja, c’è da sperare che lui – il carlandrea aka severino cimitero – abbia già proposto l’opus a uno o più editori, grandi o piccoli che siano. Se non l’ha fatto, *deve* farlo.
“in cagnesco con fortuna e fama”. Decisamente NON mi piace.
Carlo Andrea Balduzzi! Ha anche una moglie sinologa, Giovanna mi pare.