Un libro come tutti gli altri

fettaIeri sul Corriere della Sera è uscito un articolo di Luigi Ferrarella dedicato alla presenza delle vittime del terrorismo in molti libri usciti di recente. Nell’articolo viene citato anche Una tragedia negata, che – come anche le suocere dei giornalisti sanno – è un saggio di Demetrio Paolin pubblicato da vibrisselibri.

Oggi Giulio Mozzi, dalla quiete del suo buen retiro vulcaniano, nota che l’articolo di Ferrarella «Cita il libro del Paolin come se fosse un libro qualunque. Un libro come un altro. Un libro che non ha bisogno di precisazioni. Un libro, in somma. Fatto e finito. Come tutti gli altri».

Ecco, anche questo è un risultato concreto dell’attività di vibrisselibri, un risultato in linea con quello che dicevo qualche giorno fa, cioè questo: là fuori, nel vasto mondo malato di velocità, qualcuno ogni tanto si ferma a leggere i libri che noi parsimoniosamente mettiamo in circolazione. Li legge, li commenta, li cita di striscio in un articolo di giornale, e poi – chessò – magari li consiglia ad amici e parenti, li salva su una chiavetta USB per portarseli nella casetta di campagna, li gira per email alla mamma o alla suocera, ecc.

Son soddisfazioni.

38 Responses to “Un libro come tutti gli altri”

  1. Gaja says:

    Adòroti. (non ho resistito. Tu sai perché). Adòroti.

  2. letturalenta says:

    A Dorothy, grazie della visita!

  3. Malatempora says:

    Voi sapete come nascono certi articoli (specie d’estate), vero? Il giornalista digita qualche parola su Google, cuce insieme i risultati e il gioco è fatto. Non farete come mio nonno, che una volta disse: “Guarda, il papa si è vestito di bianco: segno che sono il suo prediletto!”

  4. Manu says:

    Luca, tu lo sai – vero – che ti dovrei bacchettare ma che sono piegata in due dalle risate? Luca, tu lo sai, vero?

  5. Malatempora says:

    Manu, lei lo sa che quel “vero” tra lineette e senza punto interrogativo è uno strafalcione da 2 in pagella, vero? Eppure lei si occupa di letteratura, vero? Ma sì, se le faccia quattro risate alle spalle di quei poveri autori che, a distanza di un anno, sono ancora in dolce attesa.

  6. letturalenta says:

    Eh lo so, Manu, lo so. Non lo sapessi, ma lo so!.

    Malatempora, quando avrò bisogno di un correttore di bozze per i commenti di letturalenta te lo farò sapere. Nel frattempo puoi inviare un curriculum.

  7. Manu says:

    Caro Malatempora,
    io sono una giornalista. E i giornalisti, si sa, fanno inorridire i puristi come lei.
    Gli autori sono sacri per me e per tutta vibrisselibri. Lo dimostra un particolare che forse sfugge ai puristi come lei: siamo una casa editrice fondata e formata da persone che svolgono altre professioni e che per vibrisselibri lavorano gratis, nel tempo libero, con l’obiettivo di pubblicare libri accessibili gratuitamente sul web. Accessibili anche a lei, che immagino divori tutta la buona letteratura in circolazione.

  8. Malatempora says:

    Gentile Manu, dunque, secondo lei, tutti i maestri e tutte le grammatiche possono essere compresi entro la categoria “purismo”? E’ una boutade che lascio a lei e ai suoi amici. Resta il fatto che lei scrive malissimo, eppure si occupa di scrittura. Ci rifletta su. Aggiungo che non tutti i giornalisti fanno orrore; ce ne sono di stimabilissimi sotto ogni rispetto. L’obiettivo di vibrisse sarebbe quello di “pubblicare libri accessibili gratuitamente sul web”? Evidentemente i suoi amici non l’hanno informata bene: vibrisse si presenta anche (e soprattutto) come un’agenzia letteraria col compito di trasformare in carta i libri virtuali. Non mi dica che non lo sapeva! Ma forse lei è troppo occupata a ridacchiare e a divertirsi. Concludo dicendole che lei non può sapere quali sono i miei libri preferiti, e che non era questo il tema.
    Illustre Letturalenta, legga lentamente, lentissimamente (so che lei non è Speedy Gonzales) il mio scritto e vedrà che la sua risposta non sta né in cielo né in terra. Inoltre, ho già risposto al suo assurdo post su vibrisselibri.

  9. Gaja says:

    Lentucore, io la visito sempre: è una gioia per gli occhi e uno stimolo per la mente. ;-) Adòroti.

  10. Manu says:

    Lei non mi conosce, mi giudica da una domanda evidentemente scherzosa rivolta al curatore di questo blog e per giunta mi offende. Mi chiedo il perché di tanta acrimonia. Mala tempora currunt: è proprio il caso di dirlo.

  11. Malatempora says:

    Acrimonia, Manu? Certo, non la conosco, e proprio per questo non avrebbe senso nutrire acrimonia per lei. E mi dispiace che se ne sia risentita così. Ma la prego di rileggere il mio primo post: mi limitavo ad avvertire che una citazione di volo può non significare niente. Cos’è, un crimine? Certo che no. E allora perché lei si è messa a far satira e a ridacchiare in codice con Letturalenta scimmiottando il mio “Voi lo sapete, vero?”? Come dicevamo da piccoli, è stata lei a cominciare. O sbaglio?

  12. letturalenta says:

    Malatempora, sto ancora aspettando il curriculum. Spicciati, altrimenti mi tocca dare il posto a qualcun altro.

    Nel frattempo, ragiona sul significato di “casa editrice anfibia” e prepara sul tema un elaborato di max 300 battute. Se al termine dell’esercizio sarai ancora convinto della parentetica “e soprattutto” che hai usato qui sopra, prenditi una vacanza lunga.

    Infine, e chiudo, se al prossimo commento insisterai ad aggredire gli altri commentatori, sarà mia cura cacciarti da casa mia a calci in culo. Stammi bene.

  13. Malatempora says:

    Bravo! E’ così che si fa! Bisogna togliersela la maschera ogni tanto, no? Uno che non sa leggere e apre un blog sulla lettura!!! E’ stata la tua commentatrice ad aggredire me col suo sarcasmo, aquila! Leggiti le cose prima di fare il bullo, lince!

  14. Manu says:

    Finalmente ho capito. Mi perdoni: c’è stato un grandissimo equivoco. Io neppure avevo letto il suo primo post. Avevo scritto “Luca, tu lo sai, vero?” perché lo stavo rimproverando per aver accennato nel suo testo a qualcosa che gli avevo chiesto di non riferire. Era una boutade, un gioco tra me e lui. Si è trattato del tipico incidente da comunicazione virtuale. Le assicuro che se ci fosse stata comunicazione non verbale (se fossimo stati tutti intorno a un tavolo) mi avrebbe visto alzarmi e puntare il dito verso Luca, come una mamma che scopre il bambino a rubare la marmellata ma non può fare a meno di sorridere. Tutto qui. Mi dispiace per il misunderstanding.

  15. letturalenta says:

    Malatempora, ti svelo un segreto: il primo commento di Manu e la mia risposta a lei non hanno niente, ma proprio niente a che vedere col tuo primo commento. Ma tu continua pure a saltellare e a rimbalzare qua e là, spettacolo molto divertente.

  16. letturalenta says:

    Manuela, non hai bisogno di scusarti con uno che parte dal presupposto di saperne comunque più degli altri e non perde occasione per aggredire. Comunque è avvisato: un’altra uscita come quelle sopra e lo banno.

  17. Malatempora says:

    Dispiace molto anche a me. Credevo proprio che si riferisse al mio scritto, data la straordinaria (ma casuale, apprendo ora) somiglianza lessicale e sintattica dei due post. Come vede, tra persone civili si fa presto a capirsi. (E’ con gli incivili travestiti da civili che ciò non è possibile.) Tutto chiarito, allora.

  18. Manu says:

    Per me è tutto chiarito.
    Luca, ti prego di scusarmi anche tu, soprattutto perché la netiquette impone di leggere prima tutti i commenti e poi di intervenire. Ma andavo di fretta e ti ho lasciato di getto quelle parole scherzose. Non volevo assolutamente avvelenare il clima. E’ stato uno spiacevole equivoco.

  19. Malatempora says:

    Letturalenta, un’altra uscita come quale, eh? Un’altra uscita come quale? Le dispiace precisare a quale uscita allude? O è soltanto capace a prendere la gente a calci come fa il peggior ragazzotto di borgata? Prenda esempio da Manu, che si è rivelata una persona civile come poche!

  20. malissimatempora says:

    Che fa, non risponde? Facciamola breve: o lei mi chiede scusa, come ha fatto del resto la diretta interessata (ammettendo che avevo mille ragioni per prendere il suo post come un’aggressione nei miei riguardi) o ci vediamo sotto casa sua e dà corso alle sue minacce da bullo mostrandomi come fa a prendermi a calci. D’accordo? Ma prima deve sapere che la mia vita è sempre stata equamente divisa tra biblioteche e tatami, ergo è difficile aggredirmi senza ritrovarsi in un letto d’ospedale. E si ricordi: questa non è “casa sua”, questo è il liberissimo web, e se lei voleva crearsi un ambientuccio intimo intimo con i suoi amichetti poteva fare una bella mailing list. Inoltre, mi pare che anche lei saltelli e rimbalzi da un sito all’altro, lince!

  21. quello_che_sa_le_cose says:

    ehm… non per fare il paladino della meravigliosa fanciulla che è intervenuta qui sopra: ma – vero – non è assolutamente un errore.
    fidati Mala, lo dico con cognizione di causa.
    l’unico errore (che sto facendo anch’io) è aver usato i trattini congiuntivi e non quelli disgiuntivi (più lunghi); ma è una questione di caratteri ascii (i 128 di base, nei quali il disgiuntivo non c’è).

    quanto alla presenza del punto interrogativo è una scelta di chi scrive (discorso diretto nel discorso indiretto: in realtà *non ci sono regole*; è narrativa, baby); concluso ciò, prego tutti di scusarmi (lo faccio preventivamente, per non incorrere in scuse dovute postume).

    e prego tutti di non chiedere il mio nome.
    l’unico dato che voglio fornire è che questo è il mio primo commento al post (quindi non sono alcuno dei sopra scritti)

    molti cordiali saluti a tutti.

    quello_che_sa_le_cose

  22. quello_che_sa_le_cose says:

    ehm… di nuovo…
    stavo pensando che ho perso la grande occasione di firmarmi Zorro :)

    quindi lo faccio ora
    Z

  23. Effe says:

    Zorro, poi, signifca Volpe, no?
    Posso fare il Gatto?

  24. quello_che_sa_le_cose says:

    sì, ma non ci conosciamo (sul serio :D)

  25. Quello che sa le cose più di Quello che sa le cose says:

    Ehi, piccolo, dove te l’ha comprata la grammatica la tua mammina, al supermercato sotto casa? Buttala via, tesoruccio, fidati! E non chiamare “baby” i frequentatori di questo sito, perché non sta bene. Sicuramente te lo dirà anche il padrone di casa, che è sempre pronto a bacchettare tutti (tranne te, a quanto pare). Capito, cicciolo?

  26. Federico says:

    Effettivamente, quella distinzione tra grammatica e narrativa fa un po’ acqua…

  27. quello_che_sa_le_cose says:

    cari,
    in quale grammatica c’è scritto che in quel tale contesto è *obbligatorio* un punto interrogativo?
    mai, inoltre e peraltro, mi sarei sognato di dare del baby a qualcuno: era una distorta citazione;
    mi fermo qui, per (non) apparire saccente. che è cosa che non mi garba.
    invito – chi vorra – a riflettere sui discorsi diretti inseriti in discorsi indiretti (dove accade? ma nella narrativa, appunto).

    cari saluti

    Z. la volpe

  28. Quello che puntualizza says:

    1) Il punto interrogativo è obbligatorio ogni volta che c’è una domanda, cara Volpe. Infatti la signora Manu ha chiesto se era vero o no: “vero?”
    2) Citazione distorta? Lei ha scritto: “è narrativa, baby”. L’ha scritto lei, Volpe!
    3) La signora Manu non ha inserito alcun discorso diretto in un discorso indiretto; la signora Manu ha scritto: “Luca, tu lo sai – vero – che ti dovrei bacchettare ma che sono piegata in due dalle risate? Luca, tu lo sai, vero?”. Quale sarebbe il “discorso diretto inserito in discorso indiretto”? Si trattava semplicemente di una lunga domanda. Mi chieda scusa per quel “baby” e finiamola qui.

  29. Malatampax says:

    Suvvia, Volpe, accontenti il banbino e gli chieda scusa, lo faccia per noi, ché forse ci insegna anche ad usare i puntini di sospensione.

  30. Malatampax says:

    Quelli li sconsiglio a tutti: sono inutili. Ma bambino si scrive con la m, questo devo dirlo. Per la consulenza sono 100 dollari americani, caro Speedy Gonzales.

  31. Malatampax (copyright) says:

    sì maestro in tampax, adesso riempio una paginetta di “bambini” e ti mando 100 di quei biglietti che sai.

  32. Malatampax (copyleft) says:

    Eppure lei mi è simpatico, lo sa? Sbaglierò, ma sento una forte umanità in lei. Chissà, potrebbe nascere un’amicizia. Non è escluso a priori. Nei miei quasi trent’anni di vita ne ho viste tante e tante che… (ecco, qui li metterei i punti sospensivi)

  33. Malatampax (copiameno) says:

    e comunque è stato Volpe, alias Quello che sa le cose, a pretendere di insegnare qualcosa, con tanto di “baby” (dalle mie parti diciamo “burdèl”) e “fidati”, ossia con un tono di suffisanse e di saccenteria che avrebbe dovuto accendere le sue ire. Invece lei continua ad avercela col sottoscritto. Why?

  34. Malatampax (dicopiaincopia) says:

    Why?

    Io non ce l’ho con lei, io non ce l’ho proprio.
    Sono senza attributi e apposizioni.
    Sono un sostantivo imprestato, straniero, in cerca di essere legittimato dai filologi italiani.

  35. quello_che_sa_le_cose says:

    ok chiedo scusa per ‘baby’.

    Z. la volpe e il burdèl.

  36. Badtimes says:

    D’accordo, Z, come se non fosse successo niente. Mi saluti il sergente Gonzales (non alludo a Speedy, stavolta, giuro), il cavallo Viento e tutti i peones! (Cmq Manu non aveva inserito nessun discorso diretto in nessun discorso indiretto!!! Scusi, ma noi di Riccione siamo tignosi di natura). Saludos, amigos!

  37. quello_che_sa_le_cose says:

    è che la piadina di Riccione è quella sottile.
    Se mi va a Bertinoro, sior mio, è più doppia.
    il chioschetto in alto, quello all’inizio della statale – per dov’era la statale? (!!) non ricordo mica.

    Zorro

  38. Tempiduri says:

    Una volta era così, Zorro. Adesso basta chiedere e la fanno più sottile d’un’ostia o più spessa d’una pelle di bue. (Non è che abitiamo nello stesso stabile, o magari siamo parenti?)

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