Nel fustino del Dash

In questi giorni la cassetta della posta (no, non l’email, proprio la cara vecchia buca delle lettere) trabocca allegramente di pubblicità elettorale: depliant, cartoline, brossurette incellofanate, volantini e altra carta sottratta a più nobili usi per imbrattarla di messaggi del tipo vota questo, vota quest’altro, cambiamo l’Italia, facciamo la rivoluzione, diopatriafamiglia e altre amenità estratte a sorte dal deposito millenario della propaganda politica.

Ma non manca chi ci tiene a distinguersi dalla massa.

Così ieri sera, quando ho sgravato la cassetta, mi è caduto l’occhio su una cartolina che mostrava un bel primo piano di Walter Veltroni. Non una fotografia, ma un disegno, una caricatura che lì per lì mi ha ricordato quelle che faceva una volta un altro Walter – Molino – su Grandhotel. Poi, mentre stavo per buttarla nella pattumiera, ho notato che sulla cartolina non c’era più la caricatura di Walter Veltroni, ma una di Romano Prodi.

Ma tu guarda che diavoleria, ho pensato.

E son rimasto per buoni tre o quattro secondi a muovere un po’ la cartolina. Inclinandola leggermente da un lato la faccia di Veltroni diventava quella di Prodi, mentre se la inclinavo dall’altro Prodi ridiventava Veltroni. Gira di qua: Veltroni; gira di là: Prodi Che divertente! Così son rimasto altri dieci o quindici secondi a baloccarmi col giochino: Prodi-Veltroni-Prodi, Veltroni-Prodi-Veltroni, poi ho dovuto smettere perché c’era da apparecchiare la tavola.

Dopo cena, chiacchierando con mia moglie, le ho raccontato del giochino Prodi-Veltroni-Prodi-Veltroni eccetera, perché mi era rimasto impresso. «Simpatici questi del Partito Democratico» le ho detto «che almeno fanno un po’ di autoironia a mandare le caricature di Prodi e Veltroni». Poi ho preso la cartolina – che per il fatto che c’era la tavola da apparecchiare mi ero dimenticato di buttarla nella spazzatura – gliel’ho messa davanti agli occhi e ho cominciato a muoverla per far divertire un po’ anche lei.

Ed è stato lì che, per far vedere a lei i disegni, io ho visto per la prima volta il retro della cartolina, e mi sono accorto che il mittente non era il Partito Democratico ma un altro partito che adesso non ricordo. Me ne sono accorto perché sul retro della cartolina c’era il simbolo di questo partito che non ricordo, non quello del Partito Democratico.

Allora ho pensato che se un partito che non è il Partito Democratico manda una pubblicità elettorale fatta in modo che il potenziale elettore – dopo averla guardata e maneggiata a più riprese – si ricorda solo di Prodi, di Veltroni e del Partito Democratico, e magari scrive anche un post in cui il nome di quel partito che ha mandato la cartolina non compare nemmeno una volta, ho pensato, dicevo, che il responsabile della propaganda di quel partito devono averlo trovato nel fustino del Dash.

4 Responses to “Nel fustino del Dash”

  1. marina says:

    Quel partito di cui non ricordi il nome, ce l’ho sulla punta della lingua, ma proprio non mi torna in mente…
    ciao marina

  2. luigi says:

    spiritose, le troie

  3. zop says:

    magari le mandassero anche a me delle cartoline cinetiche così belle… fortunato! non la buttare!! spediscimela!!!

  4. letturalenta says:

    Te la manderei volentieri, ma nella vita reale l’ho buttata subito :-)

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