Carlo maria strofa Berselli è morto un anno fa, all’improvviso, senza avvisare.
Quando ho ricevuto la notizia ho creduto che fosse uno scherzo, e so di non essere stato il solo a crederlo. L’incredulità che accompagna la morte improvvisa di una persona cara dev’essere una protezione istintiva contro un dolore troppo forte per poter essere affrontato tutto e subito, in piena coscienza. È come se la mente si concedesse una pausa dilatoria, come se si ritirasse un poco per raccogliere le forze necessarie a parare il colpo.
Sul perché e il percome Carlo sia stato per me una persona cara, forse un giorno scriverò un trattatello apologetico che darò alle fiamme subito dopo averlo terminato, perché ci sono parole private che possono essere dette in pubblico, ma ce ne sono altre che devono restare private.
Qui dico solo che — fatta la tara di un anno intero di forzata separazione — Carlo continua a mancarmi. In un certo senso è come se mi ostinassi a credere che la notizia della sua morte sia stata davvero uno scherzo. E qui mi fermo per sopravvenuto magone.
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Ciao Luca…grazie per le tue parole. Manca ancora a me tanto e oggi mi sembra di essere tornata dietro di un anno…Ti ringrazio x il tuo ricordo e ti ringrazio per come tu mi sia stato vicino e mi abbia aiutato…Ti voglio bene.
be’ io sono 5 anni che ho il magone per una persona e un’altra son quasi 8 che me la penso. gli amori che se ne vanno morendo, sia all’improvviso, sia con lentezza non si dimenticano mai forse perché non puoi nemmeno più litigarci …
grazie di tutto cuore per il pensiero.
Alba! che sorpresona! sono contentissimo di trovarti anche in rete. Un abbraccione a te e alla giovinotta del primo commento: vi voglio bene anch’io.
Farlocchissima, hai detto una cosa saggissima (!) a proposito dei litigi (anche se con Carlo a dire il vero non ho mai litigato). In vita mia ho sperimentato entrambi i tipi di distacco, quello repentino e quello lento, annunciato, e il primo tipo mi ha sempre fatto più male.
Manca molto anche a me. Di tutto quello che ci siamo detti in privato, Maria ed io (per me resterà Maria. Nel nostro surrealissimo carteggio lo chiamavo Maria; sicché resta Maria), ho pubblicato un termine delizioso, “spomodorando” (esulandolo ovviamente dal contesto). “Spomodorando”. Magari è strabusato, però io non lo conoscevo. Stammi bene, Luca
Anche io l’ho ricordata, ma non sul mio blog – dove da tempo non metto più piede per cause di forza maggiore. Ho deciso di divulgare su quel “popoloso deserto” che è Facebook la meravigliosa Maria Strofa: l’ho ricordata ieri, per chi già la conosceva e per chi non ha potuto conoscerla, segnalando anche il suo meraviglioso blog.
Sento sempre un groppo alla gola quando ritrovo, anche per caso, i suoi commenti ai vecchi post del mio blog…
Incontrarla è stato, per me, un grande privilegio. Mi manca moltissimo…
Oyrad ha avuto una splendida idea. Come lui mi commuovo quando rileggo i commenti di Maria Strofa. Non ho mai rimosso il link al suo blog perché così mi sembra che quel delizioso e surreale filo letterari tra di noi non si sia mai interrotto. Un cordiale saluto, Annarita
Mauro, spomodorando è bellissima :-)
Oyrad, non oso pensare a cosa avrebbe combinato Carlomaria su facebook!
Ciao annarita, grazie del passaggio.
Ogni tanto, Luca, vado nel sito di Maria e vedo quella data, 9 giugno 2008, in cui si è fermato per sempre.
Il mio dolore resta ancora intatto come lo espressi qui:
http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=1303
Ho appreso solo ieri,2 ottobre 2009, della prematura scomparsa si Carlo Berselli.
Nel 2000 io e Carlo ci siamo scontrati come neanche gli israeliani e i palestinesi sono capaci di fare.
Lui scriveva su it.economia.borsa, it.arti.poesia, it.cultura.linguistica.italiano, e sfruttava in maniera esemplare le sue conoscenze della lingua italiana.
Ricordo che ci scannammo per l’uso che io feci della parola ” qual’è”.
Io la scrissi usando l’apostrofo, lui mi deise per mesi, sostenendo che l’uso corretto era ” qual è”.
Diventammo l’uno l’incubo dell’altro.
Ci clonammo reciprocamente, usammo le peggiori nefandezze che si potessero usare per denigarci l’un l’altro.
Ci sentimmo spesso per telefono, alla fine diventammo persino amici.
Essere presi di mira da Carlo era la peggior cosa che potesse capitare ad un essere umano, ma per sua sfortuna incontrò sulla sua strada uno che odia come nessuna altra cosa al mondo l’essere presi di mira.
Trasformammo i news group in campi di battaglia, rendendoli illegibili.
La scomparsa si Carlo mi addolora.
Ciao Carlo, dal tuo nemico-amico Giuseppe Critelli