C’era una volta l’Unità

archivio.unita.it
 
(l’Unità, un titolo del 15 novembre 1962)

A causa della mia lentezza, apprendo solo ora che l’Unità ha digitalizzato tutte le annate. L’archivio storico è disponibile qui, e a colpo d’occhio mi sembra che funzioni piuttosto bene.

Merita un’occhiata il primo numero del 12 febbraio 1924. Costava venti centesimi (di lire, neh) per quattro pagine ed era sottotitolato Quotidiano degli operai e dei contadini, ma già il 12 agosto 1924 sarebbe diventato Organo del partito comunista d’Italia. In prima pagina spicca, in neretto, la dedica del primo numero alla memoria di Nicola Lenin, morto il 21 gennaio 1924.

La notizia del giorno era il riconoscimento della Russia sovietista da parte di Mussolini: La riammissione della Russia nel seno delle potenze europee avrà ripercussioni incalcolabili. La lotta di classe è combattuta oggi su un grande scacchiere e a corpo a corpo con le potenze capitalistiche. I nemici della Russia sono moltissimi. Solo l’appoggio diretto e indiretto dei proletari di tutti i paesi potrà aiutarla a vincere come finora l’ha aiutata a vivere. La lotta di classe! I proletari!

Naturalmente io sono subito andato a consultare il numero del giorno che segna l’inizio della mia unica e irripetibile vita sul pianeta Terra. Il sottotitolo della testata era Organo del partito comunista italiano, il prezzo era salito a 40 lire per dodici pagine.

In apertura si dava l’annuncio di Due giorni di lotte contadine, seguito dalla notizia di un violento temporale in territorio romano: A Prima Porta diecimila persone sono isolate nella campagna allagata dalle acque della marrana straripate per la diga di Castelgiubileo. Hanno trovato scampo sui tetti e nei piani superiori delle case. Ho dovuto consultare il vocabolario per scoprire cosa significa marrana: a Roma, fiumiciattolo o canale di scolo in cui le acque fluiscono lentamente, a cielo aperto. Da un altro titolo di prima pagina, Il compagno Togliatti a Bologna, scopro di essere nato sotto il segno della falce e martello.

A pagina 2 un trafiletto svelava Una proposta del PCI per la pensione dei minatori a 55 anni. I minatori! A pagina 7 c’erano i programmi del primo e del secondo canale della Rai TV, gli unici disponibili all’epoca, chiamati comunemente il primo e il secondo: una sola trasmissione mattutina, Telescuola, poi si riprendeva alle quattro e un quarto del pomeriggio sul primo e alle nove di sera sul secondo. Sul primo, alle 21,05 del giorno che udì il mio primo vagito, c’era la sesta puntata di Canzonissima, la penultima presentata da Dario Fo e Franca Rame prima di essere cacciati dalla Rai.

A pagina 11, pubblicità: Mal di testa? reumatismi mal di denti nevralgie? CACHET FIAT. Anche in supposte. Non fa male al cuore.

A pagina 6, dedicata alla cultura, una grande Novità della tecnica: il visore a raggi infrarossi. Che roba. Sono passati meno di cinquant’anni e sembrano secoli.

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