Questa vignetta firmata da Gary Clement è stata pubblicata dal quotidiano canadese National Post il 18 maggio scorso. Poi, come apprendo dal blog anellidifumo, è stata ripresa il 22 maggio dal New York Times, raggiungendo quindi un pubblico molto più ampio di quello canadese.
Condivido l’opinione di Andrea Meloni, ambasciatore italiano in Canada: non fa ridere.
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E’ vero che la vignetta indirizza un’intera comunità, ma questa comunità ha, come ricordato dall’ambasciatore, liberamente scelto questo rappresentante democraticamente eletto e quindi espressione di questa comunità.
In ogni caso il vero messaggio contenuto nella vignetta e’ che da una parte Strauss-Kahn e’ dimissionario mentre dall’altra Berlusconi rimane in carica. Questo e’ il vero scandalo. Non vedo quindi perche’ recriminare. It is just a fact.
Quindi, vediamo, una comunità che sceglie liberamente un rappresentante è poi responsabile dei suoi comportamenti privati, tanto da meritarsi di essere presa per i fondelli al posto suo? Se l’obbiettivo del vignettista è Berlusconi, che senso ha mettere alla berlina gli italiani tutti?
Gli statunitensi, per esempio, scelsero come presidente Bill Clinton, in seguito rivelatosi uomo di facili costumi. Come vedresti una vignetta che indica come adatta alla presidenza USA solo gente che fa sesso di nascosto con i suoi collaboratori?
Non sono per nulla d’accordo sul “vero messaggio” della vignetta, che non tira in ballo neanche di striscio la questione delle dimissioni.