Xenofobia

Oggi mi hanno detto che in greco xenos è una parola ambigua, perché vuol dire sia straniero che ospite, e anche ospite, a pensarci bene, è una parola ambigua in italiano, perché indica una persona che ospita, ma anche una persona che è ospitata. Che in greco phobos, fobia, vuol dire paura, lo sapevo già, come lo sanno tutti.

Alla luce di tutto questo, come si dice, oggi ho scoperto di essere xenofobo, perché quando sono ospite in casa d’altri ho sempre paura di disturbare e ho l’impressione che la persona che mi ospita non sia contenta di ospitarmi, e così dopo un po’ mi vien voglia di andare via.

Accanto a questa mia xenofobia passiva, diciamo, cioè che riguarda il mio essere ospitato, ce n’è anche una attiva e così, quando c’è un ospite a casa mia, ho sempre l’impressione che si senta come mi sento io quando sono ospitato, e allora cerco di fargli capire che sono contento di ospitarlo, altrimenti, penso, dopo un po’ gli verrà voglia di andare via, e mi dispiacerebbe.

L’unica cosa che non so è se a chi mi ospita dispiace che a me dopo un po’ venga voglia di andare via. La prossima volta glielo chiedo.

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