Da Shakespeare a vibrisselibri, passando per un ciarlatano

Ambulante, tratto da http://site.voila.fr/egbmn/colp/colport.htmOggi, ma ormai è già ieri, è il compleanno di William Shakespeare, ma è anche l’anniversario della morte sua e di Miguel de Cervantes. Come tutti sanno, in realtà di Shakespeare conosciamo solo la data di battesimo, il 26 aprile 1564, mentre la data di nascita non è accertabile. Pazienza: per un mostro sacro della letteratura mondiale di tutti i tempi un po’ di leggenda non guasta. Come forse non tutti sanno, poi, Shakespeare morì dieci giorni dopo Cervantes. In Spagna vigeva infatti il calendario gregoriano, in Inghilterra quello giuliano. Quando Cervantes morì a Madrid, il 23 aprile 1616, a Stratford-upon-Avon lunari e almanacchi segnavano il 13 dello stesso mese.

Una trecentina d’anni dopo codeste auguste dipartite, vendere lunari e almanacchi era uno dei molti mestieri di Arturo Frizzi (1864-1940), famoso girovago, ciarlatano, strillone e colporteur mantovano. La sua vita romanzesca è racchiusa in un libro intitolato Il Ciarlatano, pubblicato a sue spese nel 1912 presso la Tipografia cooperativa “La Provinciale” di Mantova. Qualche notizia in più sul Frizzi e sul suo libro è disponibile sul blog I tempi e le idee, qui e qui.

Ho letto Il Ciarlatano nella ristampa anastatica pubblicata dalla regione Lombardia nel 1979, ed è stata una lettura piacevolissima e molto istruttiva, uno dei pochi libri che mi sento di consigliare a tutti a cuor leggero. Più che della vita avventurosa del Frizzi, però, qui mi interessa questa sua raccomandazione al lettore:

RACCOMANDO
di non prestare il libro a nessuno, salvo che non sia povero come l’autore, il quale ha bisogno di venderlo e di non farlo leggere a gratis. Chi lo trova utile e piacevole non si dimentichi di raccomandarlo ad amici e compagni affinché lo comperino.

Niente di più lontano dalla libera circolazione delle idee e delle opere, a prima vista, eppure un filo nemmeno tanto sottile lega la raccomandazione di Arturo Frizzi allo spirito del copyleft, a cui anche vibrisselibri si ispira. Quel filo è la fiducia nel passaparola, nella capacità di un libro utile e piacevole di diffondersi grazie ai giudizi positivi manifestati dai lettori ad amici e compagni. Ma non è questo il solo punto in comune fra vibrisselibri e il celebre ciarlatano di Mantova, che fra i suoi molti mestieri annoverava anche quello di editore. Numerosi opuscoli di propaganda socialista, ma anche libri come i Dialoghi campagnoli di Giovanni Zibordi o il Canzoniere socialista illustrato, uscirono per i tipi di “Arturo Frizzi Editore in Mantova” fra il 1904 e il 1914.

Frizzi non curava solo la pubblicazione dei suoi libri, ma anche la distribuzione e la vendita diretta nelle piazze in cui esercitava i suoi mestieri principali di ambulante e strillone. Per vendere la sua merce preparava accuratamente l’imbonimento, parola che oggi ha un’accezione negativa, ma che per lui era semplicemente il discorso usato dall’ambulante per decantare i pregi dei propri articoli. Come non vedere il legame stretto fra l’arte suasoria del Frizzi e quella dei due ultimi autori di vibrisselibri, Eugenio de Medio e Monica Viola, che promuovono le rispettive creature libresche sul Web con sagaci e appetitosi booktrailer? Mezzi identici, sebbene adattati ai tempi, per fini sottilmente diversi ma convergenti: convincere i lettori a comprare i suoi libri e a passare parola per il grande ciarlatano; convincere i lettori a leggere gratis i loro libri e a passare parola per i vibrisseautori. Ciò che conta, alla fine del giro, è che i libri compiano il loro viaggio da un lettore all’altro, spinti dal vento di un marketing fondato sulla qualità e sulla fiducia prima ancora che sulla retorica della persuasione.

Ecco dunque dimostrato in pochi semplici passaggi il nobile lignaggio di vibrisselibri, che vanta fra i suoi antenati e numi tutelari nientemeno che Shakespeare e Cervantes, per tacer del Frizzi. Non si sorprenda dunque il mio paziente lettore se di tanto in tanto qui si cantarono e si canteranno le maraviglie della casa editrice anfibia. Fui e sarò anch’io colporteur e strillone di questa esperienza unica nel panorama editoriale italiano, al fianco di altri vibrisselibrai, come ad esempio Giorgio Morale, che ieri ha tessuto il suo chiaro e suadente imbonimento sul blog La poesia e lo spirito.

Venghino dunque, siore e siori, venghino a scaricare gratuitamente gli splendidi libri pubblicati dalla prima casa editrice anfibia del mondo, una casa che vanta illustri antenati come il poeta inglese Guglielmo Shakespeare, il romanziere spagnuolo Michele Cervantes e il ciarlatano mantovano Arturo Frizzi. Scaricate e leggete i vibrisselibri, leggeteli e segnalateli ad amici, compagni, sodali e parenti. Chi poi fra i suoi amici annoverasse un editore grande o piccino, non si dimentichi di raccomandarglieli affinché la libreria sia il meritato approdo del loro lungo e avventuroso viaggio.

10 Responses to “Da Shakespeare a vibrisselibri, passando per un ciarlatano”

  1. maria strofa says:

    Così a memoria ricordo che la questione della discrepanza delle date di morte è scritta in una nota di *Amleto e Don Chisciotte* di Turgenev (Melangolo).

    Secondo Turgenev, poi, la prima edizione della tragedia di Shakespeare *Amleto* e la prima
    parte del *Don Chisciotte* videro la luce nello stesso anno.

    In realtà *Amleto* fu pubblicato nel 1603 e la
    prima parte del *Don Chisciotte* nel 1605.

    ciao

  2. letturalenta says:

    Ciao Maria. Hai una memoria eccezionale. Io a memoria non ricordo neanche il giorno del mio compleanno.

    Per la discrepanza delle date: nota 19 a pagina 64, dove il traduttore Mario Alessandro Curletto avvisa anche che le fonti più accreditate datano al 22 aprile la morte di Cervantes. Per le date di pubblicazione, nota 1 a pagina 35.

  3. Gaja says:

    Comunque, la cosa che io darei per scontata (anzi, io la *do* per scontata!:-)) è che Scespir era del TORO! ^________^ (scusate la divagazione scioccherella, è che anche oggi sto lavorando… ehm… ;)). Baci a entrambi.:*

  4. letturalenta says:

    Altro che divagazione, Gajetta, questo è uno scoop! Ignoravo che il bardo fosse tifoso granata. Avrei scommesso piuttosto sul Chievo, per dire.

  5. Effe says:

    granata, granata.
    Un tifo legato alla tragedia, era la morte sua.

  6. Gaja says:

    Ahimé, ohimé, me misera, me taPpina! Io vaticinavo che il Bardo appartenesse al mio stesso segno zodiacale, non alla fede granata (che io pur amo e rispetto, essendo color rosso parte fondamentale della mia squadra del còr. L’altro è il giallo). Ehm. Baciovi tutti. Ciao, Effe.:*

  7. Grenar says:

    Post salvato! :)

    Molto interessante, specie quel “RACCOMANDO di non prestare il libro a nessuno…”. Secondo te, Luca, chi è stato a scriverlo? L’autore del libro o il libro?

    “Salve, come sai io sono un libro”… Strane coincidenze, vero?

  8. letturalenta says:

    Noi (Scespir, Effe e io), si capì bene il tuo vaticinio, Gaja, ma lo si cangiò in affettuosa burla. E comunque, dopo il 7 a 1 patito a Manchester, i tifosi giallorossi dovrebbero sperimentare intense affinità elettive con quelli granata.

    Hola Grenar! La raccomandazione è senz’altro opera del libro. Il povero Frizzi si è limitato a trascriverla diligentemente sotto dettatura, come sempre accade.

  9. Gaja says:

    Sì, lo intuii… Intuii che avevate cambiato le carte in tavola, o marrani! Perfido da parte vostra rigirare il coltello nella piaga giallorossa! :D**

  10. […] Il memorioso puntomaupunto ricorda a noi lettori distratti che oggi si celebra la Giornata mondiale del Libro indetta dall’Unesco. La data del 23 aprile fu scelta dai sagaci fondatori dell’iniziativa perché coincide con l’anniversario della morte di Shakespeare e Cervantes, ma – come lo stesso .mau. precisa nel post – la coincidenza delle date è illusoria. Vado di autocitazione da un post dell’anno scorso: […]

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