Dichiarazione di voto

Franco Grillini, tratto da commons.wikimedia.org/wiki/Image:Franco_grillini.jpgPer brevemente edurre il lettore non felsineo, dirò solo che a Bologna tira aria di elezioni amministrative anticipate, da quando il sindaco Sergio “Texas Ranger” Cofferati si è perso per strada l’ala sinistra della coalizione che l’ha insediato nel 2004. In questo clima festoso – in cui da destra a sinistra i politici bononiensi si mandano reciprocamente affanculo senza troppe litoti o eufemismi – è spuntata da qualche giorno la candidatura a sindaco di Franco Grillini, deputato socialista e presidente onorario dell’Arcigay.

Pur essendo un politico navigato e accorto, Franco Grillini non ha mai perso il senso dell’umorismo e, pur essendo impegnato da decenni in battaglie politiche estreme, è rimasto tutto sommato un moderato. Se a questo si aggiunge una notorietà a livello nazionale, una spiccata bolognesità e buone doti mediatiche, si capisce che la sua candidatura può dare parecchio fastidio, soprattutto a sinistra, perché rischia di incontrare simpatie molto trasversali agli schieramenti tradizionali.

Questo mi fa pensare che, pur di schivare l’incognita Grillini, Cofferati e Rifondazione troveranno presto un accordo. Tuttavia, se le manovre di palazzo dovessero fallire e Grillini si presentasse davvero come candidato sindaco, dichiaro qui e ora, a futura e indelebile memoria, che il mio voto l’avrà senz’altro. Dopo dieci anni di immobilismo culturale, degrado sociale e derive securitarie, Grillini potrebbe essere in grado di restituire a Bologna un’impronta più civile.

15 Responses to “Dichiarazione di voto”

  1. Passeggiere says:

    Edurre? Voleva dire “rendere edotto”? Edurre significa ben altro… Civiltà è anche conoscere la propria lingua…

  2. fB says:

    Caro Passeggiere, se non è obbligatorio riconoscere l’origine né approvare l’entrata nell’uso (sarcastica, ironica o ingenua che sia) di certe formazioni linguistiche di etimologia popolare, sono pur sempre segno di civiltà il saper riconoscere e distinguere i diversi livelli linguistici, il rimarcare quale tra questi sia il piú adatto a un blog personale, che non è la voce di un’enciclopedia, nonché il possedere, come rimarcato dal testo, un certo senso dell’umorismo.

  3. letturalenta says:

    Passeggiere, il tuo benaltrismo mi perplime.

    Ipa! Se ci vuole Grillini per farti postare, giuro che mi invento una biografia non autorizzata e la pubblico a puntate.

    fb, dici che c’entra il Great Vowel Shift?

  4. Passeggiere says:

    benaltrismo… già, “distrarre dal vero problema”…Toccato! Chiedo scusa, pensavo che l’ignoranza della propria lingua fosse un problema vero, ma tu mi hai fatto riflettere…e capire che non è affatto così. il vero probblema (una b, due b, che importa?) è la cantitatuara (o si scrive canditatura? che importa?) di Crillini (con la g, con la c? che importa?). Grazzie anghora!!!

  5. fB says:

    letturalenta, esplicitare “perplime” è forse un po’ una caduta di stile, oltretutto inutile, perché nessuna luce potrà mai raggiungere chi è convinto di ottenere un trionfo dialettico confondendo a bella posta la semantica con l’ortografia. L’idea che tu abbia usato “edurre” apposta per evocare un ben preciso (e diffuso) registro linguistico non sfiorerà costui neppure per sbaglio. Io intanto proseguo imperterrito a utilizzare l’italiano aulico, ché mi ci ritrovo a meraviglia.

    Cambiando discorso, il Great Vowel Shift rappresenta per me un fenomeno misterioso, del tutto incomprensibile, ma soprattutto impronunciabile.

  6. letturalenta says:

    “perplimere” è quanto di più vicino a “edurre” ho trovato a portata di tastiera per tentare di illuminare il rude passeggiere: l’inutilità del tentativo è palese. Per inciso, “mi perplette” sarebbe stato più corretto, e il nostro improvvisato eristico avrebbe potuto farne questione, ma non ci sono più i troll di una volta.

    Auguri per il registro aulico, che di questi tempi non tira granché. L’unica cosa comprensibile del GVS, per quanto mi riguarda, è che l’inglese si leggeva meglio prima.

  7. Passeggiere says:

    Registro linguistico…? Aulicità…? Ora capisco l’equivoco, gentili signori! Voi credete che edurre equivalga a ‘rendere edotto’, è così? Mi duole comunicarvi che invece significa ‘tirar fuori, estrarre’. Tutto chiaro, adesso?

  8. kalle b says:

    E quel “politici bononiensi”? Non sa il nostro Letturalenta che si dice “bolognesi”? Ma dove vive, in provincia di Modena? Un po’ di civilta’, cribbio.

  9. Passeggiere says:

    Come volevasi dimostrare cosa? Bononiense esiste, ma edurre nell’accezione di ‘rendere edotto’ no. E’ tanto difficile capirlo? E’ esattamente come dire xvxgkjy in luogo di ‘analfabeta’. Non esiste e basta. Come non esiste ‘perplimere’, verbo inventato dal comico Corrado Guzzanti nel 1990, ma da allora si usa per finalità giocose. Edurre, invece, è solo uno sfondone, perché significa – ripeto – estrarre, non informare. Ma cos’è, i vocabolari costano troppo per le vostre tasche? Mi aspettavo un ringraziamento, e invece…

  10. Dipassaggio says:

    Se “plonk” significa “grazie mille di avermi avvertito di aver fatto uno sfondone” rispondo: prego, non c’è di che…

  11. Errekappa says:

    PLONK
    Sono un utente dai modi spicci e mi chiamo carminuccio
    A scuola creavo sempre impicci e mi chiamavano il ciuccio

    Su usenet faccio pasticci, litigo, mi arrabbio e mi cruccio
    Quando non ne posso dei bisticci PLONK! e mi tolgo il cruccio

    Sono carminuccio utente dai modi spicci
    Sono carminuccio e non mi piacciono i bisticci

    Voglio avere sempre ragione senza contraddizione
    Non voglio perder il mio tempo nella discussione

    Sono carminuccio e non mi va di scherzare
    Sono carminuccio e sono uso PLONKARE

    Rimarro’ solo in questo mondo crudele
    Ma non mi cruccio perche’ sono carminuccio
    PLONKARE e il mio credo a cui rimango fedele
    E chi mi contraddice lo PLONKO e lo sbuccio

  12. ipazia says:

    grillini grillini. più ci penso e più mi piace.

Leave a Reply