«[C’è un] passo dell’Apocalisse, del libro della Rivelazione, in cui lo Spirito ordina all’apostolo di mangiarsi un libro [Ap 10, 9]. Quando un libro è cosa viva bisogna mangiarselo, e chi se lo mangia, se a sua volta è vivente, se è davvero vivo, rivive di quel cibo». [M. De Unamuno, Come si fa un romanzo, Ibis 1994, pag. 48]
Càpita a fagiolo (ente edibile) la citazione, per annunciare a chi ha fame di storie giunte a maturazione in diversi luoghi del pianeta che è arrivato il quarto numero di Buràn, la rivista che nutre i suoi lettori di parole pronunciate altrove: 53 storie da 26 paesi in rappresentanza di tutti i continenti. Il tema di questo numero è Il Cibo.
Cliccate e mangiate, dunque, ma con prudenza e accortezza, perché almeno uno di questi racconti sembra scritto apposta per inghiottire il lettore incauto.
c’è anche Il Bibliofago, in questo numero di Buràn, che racconta di come il divoratore di libri verrà a sua volta divorato.
(noi qui abbiamo già paura: e se i blog un giorno volessero fare altrettanto?)
Sì, c’è anche quello, e ce ne sono altri. Sceglierne uno solo non è stato facile, ma quel racconto surreale e geometrico a un tempo mi ha proprio incantato.
è un racconto condito con spezie lontane.
Geometrico sì, ma non euclideo.