Al voto! Al voto!

Premesso che:

a. Andrò a votare
b. Non voterò scheda bianca
c. Non annullerò le schede
d. Voterò a sinistra del centro

faccio umilmente notare a chi in questi giorni, specialmente in area PD, sta lanciando campagne moralistiche contro chi ha deciso di non votare o di annullare le schede che:

1. Se vincerà il centrodestra non sarà perché una minoranza di elettori non ha votato, ma perché la maggioranza relativa dei votanti ha votato per il centrodestra.
2. La responsabilità di una sconfitta elettorale è di chi non è riuscito a farsi votare, non di chi non l’ha votato.
3. Se nessun partito rappresenta gli interessi di un elettore, quell’elettore ha tutto il diritto di non votare.

Il succo delle campagne antiastensioniste in corso è più o meno questo: “Se ti astieni e Berlusconi vince sarai tu il colpevole del disastro della nazione”. Questa frase è molto, troppo simile a quest’altra: “Se ti masturbi fai piangere Gesù”. Attenti a non soccombere al fattore Binetti, compagni.

6 Responses to “Al voto! Al voto!”

  1. marco says:

    l’iceberg si avvicina ridente indipendentemente dalle bandieruole partitiche,
    il mio consiglio è di fare come dei coraggiosi carbonari assemblee nelle nostre cucine, sottoscala, mansarde, e scambiarsi attivamente informazioni e conoscenza, per diventare consapevoli e costruirci coscienze critiche insubordinate e pensanti, un paese puo solo cambiare se cambiano le coscienze non i capi,
    liberiamoci da questa ebrietà e spegniamo il televisore,

  2. Isa says:

    Ma non era San Luigi, che si metteva a piangere se [omissis, sono una signora]? Abbracci.

  3. letturalenta says:

    Zia, quella era la versione usata per dissuadere i principianti, ma con i recidivi della [non lo dico, ché sei una signora] si puntava al bersaglio grosso.

    Marco, alla televisione danno anche i Simpsons e Futurama (su Italia 1, peraltro, a maggior scorno delle reti pubbliche), imperdibili!

  4. Dici: “Se ti astieni e Berlusconi vince ***sarai tu*** il colpevole del disastro della nazione”. Manca un “anche”: “Sarai ANCHE tu” (tra i portatori d’acqua alle destre).

  5. P.S. E Gesù, che è di sinistra, non potrà che piangerne.

  6. Il voto è una speranza. Non esercitarlo significa essere senza speranza. E senza di essa è difficile andare avanti.

    Bisogna andare a votare e far contare il proprio voto per quello che esso è un segno di democrazia partecipativa.

    Poi bisognerebbe smetterla di lamentarsi e basta. E parlo anche per me.

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