Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani

«Il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milano è proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano. “Sono arrivati alle cinque e mezzo – racconta Giorgio – hanno circondato il campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte per roulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato le case e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo. Io credo – aggiunge Bezzecchi – che tutti debbano sapere e capire cosa sta succedendo: sono italiano, sono cristiano e sono stato schedato in base alla mia razza. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani” (…) “Mio nonno fu portato a Birkenau ed è uscito dal camino… Mio padre fu portato a Tossicia ed è tornato indietro. Stamani lo hanno svegliato all’alba e lo hanno messo in fila. Io oggi, italiano e sinti, dico vergogna”» [articolo di Claudia Fusani su Repubblica].

Succede in Italia, oggi, settant’anni dopo le leggi razziali. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.

Aggiornamento: Domani 8 giugno, a Roma, c’è una manifestazione antirazzista promossa da intellettuali e organizzazioni rom (c’è anche quel pirla di Vattimo, ma non stiamo a sottilizzare).

Per approfondimenti e aggiornamenti sulla situazione di rom e sinti, in Italia e non solo, c’è il blog dell’associazione Sucar Drom.

Aggiornamento 2: Breve resoconto della manifestazione di ieri a Roma sul blog di Sucar Drom. Il discorso di Alexian Santino Spinelli e altri interessanti articoli su NO(b)LOGO.

Faccio mio l’invito di Kalle, nei commenti, a manifestare solidarietà a Giorgio Bezzecchi. Il suo indirizzo email è reperibile sul sito dell’opera nomadi di Milano: http://www.operanomadimilano.org/chi/chi.htm

6 Responses to “Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani”

  1. kalle b says:

    che disastro. Non si puo’ fare qualcosa, scrivere almeno a qualcuno. C’e’ da vergognarsi.

  2. letturalenta says:

    Non so cosa si può fare, kalle, proprio non lo so. Preoccuparsi, denunciare, non tacere, indignarsi. Ricordare che quando è lo stato a discriminare e perseguitare su base etnica, religiosa o morale si preparano tempi cupi. Per tutti, non solo per rom e sinti.

  3. Ombradifuoco says:

    Ogni epoca ha i suoi capri espiatori. La storia si ripete e la guerra fra poveri anche.

  4. letturalenta says:

    Purtroppo rom e sinti funzionano da capro espiatorio da circa seicento anni. Mi sembra ragionevole cercare di darci un taglio, per quel poco che si può.

  5. kalle b says:

    Giorgio Bezzecchi lavora all’Opera Nomadi di Milano ed ha una email:
    giorgiobezzecchi@operanomadimilano.org
    http://www.operanomadimilano.org/chi/chi.htm
    penso sia il caso di scrivergli in segno di solidarieta’
    k.

  6. Dore says:

    Interesting to know.

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