Quel che disse John Locke sulla bocciatura del lodo Alfano e sulle conseguenti rosicate isteriche di tutto il circo Silvio

Qui John Locke aveva manifestato la sua opinione su quel pateracchio incostituzionale noto sotto il nome improprio di Lodo Alfano.

John Locke, Secondo trattato sul governo, 1689.

163. (…) Il popolo non ha tolto al principe nulla che gli spettasse di diritto, ma ha solo dichiarato che quel potere che esso ha lasciato nelle sue mani, o nelle mani dei suoi antenati senza fissarne i limiti perché fosse esercitato per il loro bene, non era una cosa che si intendeva fosse usata in altro modo. Poiché il fine del governo è il bene della comunità, qualunque cambiamento sia introdotto in vista di quel fine non può essere un’usurpazione nei confronti di alcuno: nessuno infatti nel governo può avere un diritto che tenda ad altro fine. Sono usurpazioni solo quelle che pregiudicano o ostacolano il bene pubblico. Chi dice altrimenti parla come se il principe avesse un interesse distinto e separato dal bene della comunità, e non fosse istituito in vista di esso, il che è la fonte e la radice dalla quale sorgono quasi tutti i mali e i disordini che affliggono i governi monarchici. E, invero, se le cose stanno così, il popolo sotto il suo governo non è una società di creature razionali entrate in comunità per il loro reciproco bene: non sono uomini che hanno posto dei governanti sopra di sé per salvaguardare e promuovere il bene comune, ma devono essere considerati come un gregge di creature inferiori sotto il dominio di un padrone, che le tiene e le sfrutta per il proprio piacere e profitto. Se gli uomini fossero così privi di ragione e così bruti da entrare in società a tali condizioni, la prerogativa potrebbe essere ciò che alcuni uomini vorrebbero che fosse: un potere arbitrario di fare cose dannose per il popolo.

[Tratto da: Jonh Locke, Due trattati sul governo, a cura di Brunella Casalini, Pisa 2006]

8 Responses to “Quel che disse John Locke sulla bocciatura del lodo Alfano e sulle conseguenti rosicate isteriche di tutto il circo Silvio”

  1. Non posso condividere, Luca.

    Non credo che le condizioni siano le stesse. Se si decide che il popolo è intelligente se vota una persona e non lo è se ne vota un’altra, siamo tutti arrivati alla frutta.

    Noi oggi dobbiamo difendere il corpo elettorale, ossia difendere il voto sia che abbia premiato una parte sia che abbia premiato l’altra.
    Con la legge 270 del 2005 gli elettori si sono riappropriati del diritto al rispetto delle loro scelte, tanto è vero che oggi nessuno osa più dar vita ad un governo diverso da quello uscito dalle urne.

    Vediamo di continuare su questa strada, che è un grosso passo avanti che abbiamo fatto.

  2. letturalenta says:

    Bart, il corpo elettorale e il voto espresso dagli italiani non è in alcun modo messo in pericolo dalla sentenza della Corte Costituzionale. Infatti, come tutti possono facilmente constatare, il Parlamento è ancora al suo posto e il Governo continua a essere il medesimo, almeno fino a quando il Parlamento (l’unico rappresentante diretto del corpo elettorale nel nostro ordinamento) continuerà a sostenerlo in maggioranza.

    Quanto all’intelligenza del popolo, io non credo che chi vota a destra sia necessariamente cretino e chi vota a sinistra sia necessariamente intelligente. Credo solo che votare un personaggio come Berlusconi, che agisce esclusivamente in difesa dei propri interessi, sia una cazzata ecatopedale. Ma tutti possono fare cazzate, anche le persone più intelligenti di questo mondo.

  3. Mi riferivo, Luca, a questa frase di Locke che hai riportato:

    “se le cose stanno così, il popolo sotto il suo governo non è una società di creature razionali entrate in comunità per il loro reciproco bene: non sono uomini che hanno posto dei governanti sopra di sé per salvaguardare e promuovere il bene comune, ma devono essere considerati come un gregge di creature inferiori sotto il dominio di un padrone, che le tiene e le sfrutta per il proprio piacere e profitto.”

    Ossia, siccome c’è Berlusconi al governo (questo è ciò che se ne deve dedurre), la maggioranza degli italiani che lo ha votato non è “una società di creature razionali “. Addirittura più oltre riporti, a rincarare la dose, che i suoi elettori sono: “un gregge di creature inferiori sotto il dominio di un padrone.”

    Mi dispiace, Luca, ma il riportare queste gravi frasi oggi, è applicarle alla situazione italiana è segno di intolleranza per chi la pensa diversamente.

    Credo che il modo giusto di onorare il risultato di una libera elezione (massima espressione di democrazia), sia sempre, tanto che prevalga una parte tanto che prevalga l’altra, quello di rispettarlo.

    Le critiche al governo sono sacrosante; si può, senza offendere mai però, essere durissimi (come ricordava pochi giorni fa Napolitano, ricordando un modo di fare politica dei suoi tempi, oggi scomparso), ma non deve mancare il rispetto per chi è stato scelto dagli elettori. Nessuno è gregge, nessuno è deficiente, insomma.

    Alle prossime elezioni chi non è contento si adoperi, senza risparmio di colpi – nei limiti della correttezza – a convincere gli italiani per un governo diverso. Porti i propri argomenti. I mezzi persuasivi non ce li ha solo Berlusconi, o vuoi schierarti anche tu tra quelli che dicono che la stampa e i media sono tutti dalla parte di Berlusconi, e non ci sono né pluralismo né libertà? Non cadere anche tu in questa sciocca trappola.

    Domani sarò assente tutto il giorno; ritornerò in tarda serata. Stasera mi affaccerò per vedere sei hai replicato, e vedrò di risponderti. Altrimenti potremo risentirci domani.

  4. letturalenta says:

    Bart, leggi bene, Locke fa un ragionamento per assurdo, forse non reso benissimo dalla consecutio temporum della traduzione. Ma il ragionamento è grossomodo questo: se qualcuno (per assurdo) sostenesse (contro l’evidenza razionale) che togliere una prerogativa *illegittima* al principe (o al premier) è un’usurpazione, costui avrebbe in mente un modello di società in cui il principe è sovrano assoluto e responsabile solo verso sé stesso, anziché il titolare di un potere a lui conferito dal popolo per tutelare il bene comune.

    Fino a prova contraria, il Presidente del Consiglio dei Ministri riceve il potere esecutivo dal Parlamento con un mandato esplicito e chiarissimo: esercitare questo potere a tutela del bene comune, non a difesa di interessi propri. Ora, la maggioranza che sostiene l’attuale PdC ha tentato di stabilire che per esercitare il potere esecutivo il premier dovesse essere posto al di sopra della legge. La Corte Costituzionale ha stabilito che questa prerogativa è illegittima. Punto e fine della discussione (perché le sentenze della Consulta sono inappellabili).

    Tutto questo, ripeto, non sposta di un millimetro la legittimità del governo in carica. Berlusconi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’incarico di formare il governo, e il governo formato da Berlusconi ha ricevuto (e mantiene tuttora) la fiducia del Parlamento. Fino a quando il Parlamento non revocherà la fiducia, questo governo è legittimamente titolato a governare. Punto.

    Ne consegue che La reazione isterica di Berlusconi e soci dopo la bocciatura del lodo Alfano (“magistrati comunisti”, “tutti mi perseguitano”, “voglio la mamma”) è insensata, ingiustificata, ridicola e circense.

    Detto questo, ribadisco che secondo me votare il partito guidato da un tizio che come *primo* atto di governo ha emanato una legge (il lodo Alfano) il cui unico scopo era quello di pararsi il culo da procedimenti penali in corso a suo carico è una cazzata. Il voto dovremmo darlo a chi si impegna e agisce per curare i *nostri* interessi, non i suoi.

  5. Sto partendo.

    Sui difetti di Berlusconi non mi dilungo. Sulle sue reazioni ho scritto nel mio blog (vedi anche i commenti):
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=6945

    Vedi è proprio nelle conclusioni che riporto qui sotto che il tuo pensiero ha un cocntenuto di intolleranza. Chi vota Berlusconi fa “una cazzata”

    Curerà, poi anche i suoi interessi, ma qualcosa mi pare sta facendo, se paragoniamo la sua azione a quella dei governi diversi che lo hanno preceduto.
    Se tu dici che non ha fatto niente, beh allora viviamo in due Paesi diversi.
    Proprio ieri sono stati comunicati i dati dell’OCSE che vedono Italia e Francia come i due Paesi europei che stanno destreggiandosi meglio dalla crisi internazionale.

    “Detto questo, ribadisco che secondo me votare il partito guidato da un tizio che come *primo* atto di governo ha emanato una legge (il lodo Alfano) il cui unico scopo era quello di pararsi il culo da procedimenti penali in corso a suo carico è una cazzata. Il voto dovremmo darlo a chi si impegna e agisce per curare i *nostri* interessi, non i suoi.”

  6. letturalenta says:

    Bart, un governo che si occupa degli interessi privati del premier è un governo pericoloso, comunque lo si guardi. Vorrei sapere, per esempio, cosa c’entra col governo la sentenza civile (peraltro di primo grado, quindi appellabile) contro Mediaset: i nostri ministri sono per caso pagati (da noi) per insorgere contro la magistratura quando va a toccare gli interessi di Berlusconi? Sono per caso curatori dei beni berlusconiani? Altro esempio: ha senso che gli avvocati che difendono Berlusconi in giudizio siano in Parlamento a sfornare leggi che impediscano ai processi contro Berlusconi di arrivare alla sentenza? Il Parlamento è diventato un pezzo del collegio di difesa di Silvio Berlusconi?

    Poi, certo, tutti i governi fanno qualcosa di buono, ci mancherebbe. Apprezzo per esempio la riforma della pubblica amministrazione, fatta la tara del becerismo rozzo di Brunetta; apprezzo perfino la buona volontà di Tremonti nel tentare di dare l’assalto alle cittadelle bancarie, anche se la sua politica di tagli indiscriminati alla spesa pubblica non mi piace per niente.

    Ma anche riconoscendo al governo qualche buon risultato, resta secondo me il problema di fondo, l’anomalia che il sistema italiano non può più sopportare, cioè la concentrazione in solo uomo del potere politico, economico e mediatico. Per questo, insisto, votarlo è una cazzata. Non perché chi lo vota è cretino, ma perché questa concentrazione di potere è pericolosa per il paese, ed è pericolosa perché gli interessi di *tutti* i cittadini vengono evidentemente dopo quelli privati di Silvio Berlusconi.

  7. Luca, sono tornato da poco, e ho risposto a 3 o quattro (non ricordo più) commenti lasciati oggi su vari post del mio blog da Giulio Mozzi. Ho finito ora di rispondergli. Prima ho risposto a varie e-mail.

    Penso che prima di andare a letto (volevo guardarmi un film dalla mia collezione, ma ormai è tardi e ci rinuncio) o al massimo domattina, sollecitato da questo tuo post, ne scriverò uno nuovo sul per sviluppare meglio la questione.

    Ora ti dico solo questo, rispondendo al primo paragrafo del tuo ultimo commento: non mi convincerò mai che la sentenza del giudice milanese non abbia a che fare con ragioni politiche. Ho affrontato la cosa anche con Giulio e puoi andare qui, se ne hai voglia (commento n. 16):

    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=6856

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