Mi sembra che prometta molto bene, mi incuriosisce, pare intrigante e scorrevole.
Molto interessante ma non scorrevole.
Divertente e sempre ricco di sorprese anche se spesso usa dei termini completamente inventati.
Linguaggio semplice ma intrigante, romanzo scorrevole, appassionante.
3. Estrapolare dai giudizi dei lettori le caratteristiche del testo narrativo idoneo al mercato
La descrizione dello stile e del contenuto dei giudizi espressi dai lettori consente di individuare le caratteristiche del testo che hanno contribuito alla formulazione dei giudizi medesimi. La natura pionieristica di questo studio non consente di approfondire il procedimento come si dovrebbe. Ci accontenteremo pertanto di fornire alcune linee di sviluppo per future ricerche specialistiche.
3.1. I due momenti di formazione del giudizio
Confrontando il primo giudizio con gli altri, salta agli occhi che esistono due momenti distinti in cui si formano i giudizi del lettore:
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Durante la lettura
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A lettura ultimata
Si è visto in particolare che il giudizio formulato in corso di lettura è caratterizzato da una certa qual insicurezza del lettore, evidenziata dall’uso di locuzioni come sembra che e pare. D’altro canto, pur non fidandosi pienamente delle prime sensazioni, il lettore va avanti grazie alla capacità del testo di incuriosire, intrigare e scorrere.
A lettura ultimata il giudizio si fa più sicuro e assertivo, ma compaiono note critiche (esempi B e C) che in corso di lettura non venivano espresse. A fine lettura, si direbbe, il lettore è più propenso a rilevare i difetti dl testo.
Da queste osservazioni si può ricavare empiricamente un primo nucleo di caratteristiche adatte a rispondere al problema dei due momenti di formazione del giudizio:
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La scrittura deve essere scorrevole, per non scoraggiare il primo approccio e per minimizzare le note critiche a fine lettura
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Il tema del romanzo deve avere la capacità di incuriosire un numero elevato di lettori, per incoraggiarli a proseguire anche quando le prime impressioni sono deboli e incerte
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L’intreccio, o plot, deve essere ricco di elementi capaci di intrigare, onde catturare l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine
3.2. Valutazione dell’insieme e valutazione delle parti
I casi A e B giudicano il romanzo complessivamente, mentre il caso C e soprattutto il D introducono giudizi specializzati sul linguaggio e, implicitamente, sul plot (che potremmo definire come la parte “non linguistica” del giudizio). È evidente che la ristrettezza del campione esaminato riduce di molto la possibilità di individuare giudizi specializzati su altre parti caratteristiche di un testo narrativo, quali ad esempio la vicenda narrata (o trama), l’ambientazione, la verosimiglianza delle situazioni e dei personaggi, le chiavi interpretative e così via, ma abbiamo già notato che l’esaustività non rientra fra gli scopi del presente lavoro. Anche in questo caso quello che importa è la possibilità di evincere dall’analisi dei giudizi indicazioni utili per la costruzione del profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato. Per rispondere al problema dell’esistenza di giudizi complessivi e di giudizi specializzati sulle parti, il testo dovrà:
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Utilizzare un linguaggio semplice e piano, ma allo stesso tempo intrigante
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Evitare l’uso di termini inventati, oscuri, rari, in modo da non minare l’impressione di scorrevolezza
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Toccare corde emotive e sentimentali in modo da risultare appassionante
Fin qui abbiamo mostrato il procedimento analitico che dovrà caratterizzare le future ricerche in questo campo ricco di possibilità. Nell’ultima parte di questo studio trarremo le conclusioni e arriveremo a delineare il primo profilo standard del testo narrativo idoneo al mercato.
[continua]
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