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Un passettino avanti

Wednesday, September 8th, 2010

Due anni fa il ministro La Russa diceva: «Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell’esercito della Rsi, soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria».

Oggi ha detto: «L’opera di pacificazione, da almeno tre anni, sta facendo passi avanti, affinché sia sepolta ogni divisione ma non sia eliminato il ricordo di quel che avvenne».

Riconosco che un passettino avanti l’ha fatto, quindi, anche a costo di apparire eccessivamente fiducioso sulle sue qualità umane e razionali, gli indico volentieri il passo successivo: quando La Russa e gli ex-fascisti in genere avranno il coraggio di dichiarare a voce alta la verità storica — e cioè che i repubblichini e i fascisti in genere furono la rovina dell’Italia, rovina da cui gli italiani seppero risollevarsi grazie alla Resistenza — allora, forse, le divisioni ideologiche potranno iniziare ad attenuarsi.

Il percorso contrario — cioè auspicare la fine delle divisioni senza aver prima riconosciuto la verità storica — non può funzionare.

Purtroppo il giorno in cui La Russa e gli ex-fascisti in genere troveranno il coraggio di riconoscere la verità sembra ancora molto lontano, se a Bologna — città insignita della medaglia d’oro per la Resistenza — i rappresentanti del Pdl continuano a non vedere la differenza fra partigiani e repubblichini.

Bella ciao

Wednesday, April 21st, 2010

Il sindaco leghista di Mogliano, provincia di Treviso, non vuole che la banda suoni Bella Ciao durante le celebrazioni del 25 aprile? E io non solo gliela copincollo da Wikipedia, ma da Youtube prendo pure una versione cantata dal coro dell’Armata Rossa, tiè.

Testo tratto da wikipedia.

Il seguente testo è quello più diffuso, con tra parentesi alcune varianti:

Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire (Mi porterai) lassù in (sulla) montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E (Tutte) le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E (Tutte) le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»