Archive for May, 2008

A lezione di filosofia

Friday, May 30th, 2008

Finalmente una nuova entusiasmante puntata delle pillole per niubbi filosofici. Da Ipazia, naturalmente. Oggi è la volta di Cartesio:

«Non c’è manuale che non lo identifichi come il punto di partenza della filosofia moderna, il momento della svolta del sapere e del pensiero filosofico. Dopo aver letto questo, in qualsiasi manuale nelle pagine seguenti c’è il florilegio delle cazzate cartesiane; sembra che Cartesio non ne abbia azzeccata una: dalla prima obiezione di Hobbes, che al cogito ergo sum contrappone un geniale “cammino quindi sono una passeggiata”, alla ghiandola pineale, alla teoria dei vortici (che in Inghilterra ancora si sbellicano dalle risate)».

Tocca ribadire l’ovvio

Wednesday, May 28th, 2008

Gianfranco Fini e Giorgio Almirante, tratto da http://www.carnialibera1944.it/documenti/finiesal%F2.htmInnanzitutto, grazie ad Alessandro Robecchi per i post e a restodelmondo e per la segnalazione.

Poi consiglio caldamente la lettura di questo post di Rudy Leonelli, su altre brillanti imprese di Giorgio Almirante.

I fatti: un paio di giorni fa il neoeletto sindaco di Roma Gianni Alemanno si è detto e ha detto in giro: ma perché non dedichiamo una strada romana a quel bravuomo di Giorgio Almirante? Proposta alla quale i rari antifascisti ancora circolanti hanno risposto con giusta indignazione.
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Per la madosca!

Monday, May 26th, 2008

Una brillante lezione di scrittura creativa tenuta da Ermanno Cavazzoni. Su griseldaonline, beccato via la poesia e lo spirito.

«Se dovessi dare dei consigli ad uno a cui viene voglia di scrivere, gli direi: parti dalle interiezioni, che forse sono la parte più negletta della lingua scritta: ah, ahimè, porco cane eccetera, sono la parte più trascurata e invisa alla scuola».

«In ogni caso si ha non solo un abbozzo di personalità, ma è già partita una storia, perché dal perbacco (o dall’accipicchia, o da per la madosca ecc.) si è già avviata una situazione e un movimento: “Per la madosca”, disse Carlo…, e siamo già nel corso dei fatti».

A proposito di pogrom

Saturday, May 17th, 2008

Una delle differenze fra lei e me è questa: lei abita in Inghilterra, io abito in Italia. Nonostante questo, quel che lei dice di provare in questo post dista da quello che provo io assai meno di quanto l’Inghilterra dista dall’Italia. Spero che sia uno sconforto passeggero e che gli istinti pasionari alla fine prevalgano.

A proposito di Fiera

Friday, May 9th, 2008

Parola di Giulio Mozzi, che di libri e di fiere del libro se ne intende parecchio.

Alla domanda che farà da fil rouge alle centinaia di «eventi» che costellano la Fiera – «Ci salverà la bellezza?» – io proprio non so rispondere. Spero solo che ci salvi dalla Fiera.

Auguri Israele!

Thursday, May 8th, 2008

Bandiera di Israele

Sì, ci sono quelli che bruciano la bandiera di Israele e boicottano i libri degli israeliani, ma fortunatamente c’è anche gente che onora i libri e gente che le bandiere preferisce farle garrire al vento. Ancora più fortunatamente, gli imbecilli contano come il due di coppe con briscola bastoni, mentre gli altri ricoprono cariche istituzionali, dal comune di Trani fino alla presidenza della Repubblica.

Infine ci sono io – che conto come il due di coppe con briscola bastoni – che la bandiera di Israele la faccio garrire virtualmente in questa ridotta webbica. Auguri Israele!

L’altra minchiata di Fini

Thursday, May 8th, 2008

Per neutralizzare il significato politico dei fatti di Verona, l’ardito Gianfranco Fini non si è limitato a invocare la necessità di rieducare i cinque giovani (rectius: porci neonazisti) autori del massacro. Ha anche detto, come noto, che più gravi dei fatti di Verona sono stati quelli di Torino, che vado a riassumere: quattro o cinque imbecilli di estrema sinistra hanno bruciato bandiere israeliane e statunitensi per protestare contro la presenza di Israele alla Fiera del Libro.

Avrei voluto scrivere qualcosa anche su quest’altra minchiata del neopresidente della Camera, ma poi ho letto il post di Rosa sul tema e non ho altro da aggiungere.

Son ragazzi

Tuesday, May 6th, 2008

Pare che la seconda e la terza carica della repubblica siano d’accordo su un punto: i cinque neonazisti che a Verona hanno massacrato Nicola Tommasoli sono vittime della società. Tocca punirli, certo, ma anche rieducarli. Cito da qui:

Renato Schifani: «Sono giovani che non stanno bene, che non hanno equilibrio. Giovani che chiedono di essere rieducati. È come se ci fosse un pezzo della gioventù italiana che non riesce a trovare un suo percorso e la severità della pena va coniugata con la funzione rieducativa».

Gianfranco Fini: «Quel gruppo neonazista va preso, messo in galera e rieducato, non ci può essere nessun tipo di solidarietà». «La società si deve interrogare sul perché questi giovani danno vita a questi comportamenti». «Si tratta di episodi gratuiti, fenomeno diffuso non solo in Italia ma anche in altri Paesi. Sono giovani che presi uno per uno, nove volte su dieci sono dei vili».

Su Schifani niente da dire, per carità: prima di parlare avrà atteso ordini superiori, per poi eseguirli con la diligenza e la caparbietà che da anni lo contraddistinguono, ma Fini? No, dico, Gianfranco Fini! Quello che vuole sbattere in galera chi fuma due canne e cacciare lo straniero a pedate dal patrio suolo, proprio lui mi tira in ballo la rieducazione dei delinquenti?

Confesso che cotanto inatteso anelito correttivo è per me una piacevole sorpresa, e già mi fingo il Fini araldo di una novella stagione di pedagogia popolare: egli vorrà che nelle scuole d’ogni ordine e grado i giovani siano educati a rispettare l’altro e le sue opinioni, nonché a difendere le minoranze dai pregiudizi; favorirà i corsi di educazione civica e lo studio della costituzione italiana; predicherà indefesso l’indipendenza delle virtù morali e civili dagli orientamenti sessuali e dalle appartenenze etniche e religiose.

Però mi sa che esagero un po’ con l’immaginazione. Mi sembra più realistico supporre che l’ardito pedagogo abbia della rieducazione un concetto leggermente diverso. Lo suppongo sulla base dell’unica riprovazione morale che gli è passata per la mente a proposito dei giovani in questione: «Sono giovani che presi uno per uno, nove volte su dieci sono dei vili».

So che a pensar male si fa peccato, ma non è che a quell’uno su dieci picchiatori fascisti immune da viltà l’onorevole Fini risparmierebbe il percorso rieducativo e concederebbe volentieri le attenuanti generiche?