Al funerale Pietro raccontava di quando lui e il povero Paolo, ragazzini, scorrazzavano in campagna: saltavamo i fossi in lungo, diceva, trasmettendomi l’immagine di due gatti con gli stivali capaci di percorrere sette leghe per passo. Poi le tribolazioni, i figli, i pensieri che non finiscono mai. E più lui commemorava, più io mi convincevo che Pietro un po’ invidiasse Paolo, che pensieri non ne aveva più. E quest’idea, l’idea che si può anche arrivare a invidiare i morti, mi dava il capogiro.
Archive for April, 2012
Invidiare i morti
Wednesday, April 11th, 2012Un taccuino
Tuesday, April 3rd, 2012Tolta di mezzo un bel po’ di fuffa virtuale, ecco che torna la vita, quella solita, talvolta brutta, talvolta bella, noiosa mai. Riemerge per prosciugamento, come un paese dall’alluvione man mano che l’acqua e il fango si ritirano, al contrario, cominciando dai tetti delle case, poi giù fino alle strade e ai fossi, senza fretta. Qua e là fioriscono arabeschi di melma in via di essiccazione. C’è un ometto che si gode il sole su una panchina quasi asciutta. Ha un taccuino sulle ginocchia, scrive.