Archive for the ‘tempi moderni’ Category

Epistola ad linkantem

Wednesday, April 4th, 2007

Ciao,
mi chiamo Autore Di Libri e sono il gestore del sito Nome Del Sito, www.indirizzodelsito.com
Ti scrivo perché ho notato che spesso nel tuo blog parli di libri. Siccome l’ho trovato interessante ho linkato il tuo blog (come puoi facilmente verificare) e mi chiedevo se potevi fare lo stesso…
Grazie e a presto

Caro Autore,
sono oltremodo felice d’averti indotto, mercè il mio periferico blogghetto, a onorarmi di cotanta missiva. Sono altresì commosso dalla magnanimità con cui tu – scrittore affermato e collaboratore di prestigiose riviste – hai voluto volgere il tuo sguardo su di me – umile lettore d’altri libri – fino al supremo dono di un link. Proprio la tua onesta grandezza d’animo mi obbliga a segnalarti prontamente l’avventatezza del tuo gesto, affinché tu non abbia a patire le tragiche conseguenze che gli sono connaturate a tal punto da essere affatto certe e inevitabili.

Forse perché eri immerso in quello stato di gioiosa euforia che gli slanci di generosità talvolta comportano, quando hai collegato il mio blog al tuo dev’esserti sfuggito che io sono lettore. Lettore! Ti rendi conto? Conosci forse nato di donna più losco e inaffidabile del lettore? Egli è schivo fino alla misantropia, subdolo, ingrato, doppio e – diciamolo apertamente – talvolta perfino sicofante. Abile dissimulatore, egli ama apparire onesto e probo, cittadino zelante, padre amoroso e sposo irreprensibile, nemico della menzogna e difensore dei più deboli.

Cave! In verità, il lettore è pronto a sterminare gli ultimi della terra per un libro, a testimoniare il falso per un capitolo, a vendere moglie e figli per un paragrafo, e la patria al nemico per una frase! Ti sembra il tipo d’uomo con cui mantenere relazioni stabili, collegamenti duraturi, o addirittura permalink? Ti esorto, caro Autore, rientra in te medesimo e tosto recidi il pernicioso legame che il tuo ineffabile altruismo ti ha condotto a stabilire con un individuo così meschino!

(O, in subordine, prendi nota del fatto che questo blog si chiama letturalenta, tutto minuscolo, non Letteraturalenta. Ecchecazzo!).

Dico e altre famiglie

Wednesday, March 28th, 2007

Mammifero italianoGiorgio Manganelli ha vissuto in prima persona, e in tempi non sospetti, la disgregazione dell’istituto familiare tradizionale: cacciato di casa dalla moglie in quanto «non solo inutile ma anche dannoso», nel libro in effigie egli stesso si definì «padre da marciapiede, recuperato solo dalla tenacia irragionevole di una figlia che ha un’intensa vocazione redentrice» (pag. 129). Cattivo marito e peggior padre, fu anche figlio irriverente e ingrato: «Nella mia infanzia io ho posseduto una famiglia normale – o piuttosto ne sono stato posseduto – vale a dire quel tipo di famiglia che, per vivere, ti fornisce di laurea e di una certa quantità di demenza» (pag. 51). Non so immaginare uomo più titolato a sondare il lato oscuro della famiglia italicamente intesa.

Manganelli era un frequentatore assiduo dell’ombra, un collezionista certosino di altri lati delle medaglie, un archeologo votato a riportare in superficie tutto ciò che il senso comune e le retoriche dominanti usano seppellire sotto spessi paludamenti oleografici e consolatori. Sul tema della famiglia, a questa sua innata predisposizione per le escursioni infere, aggiungeva una buona scorta di acidi corrosivi accumulata in anni e anni di esperienza diretta.

Io, al contrario di Manganelli, sono stato un figlio mediamente fortunato, sono sposato da vent’anni con una donna impareggiabile per molte virtù – non ultima la sopportazione delle persone moleste – e padre di due figli che chi me li tocca muore. Qualora monsignor Bagnasco intendesse rinforzare la progettata nota pastorale della CEI sui valori non negoziabili con uno spot sulla Perfetta Famiglia Prolifica ed Eterosessuale, mi candido fin d’ora al ruolo di protagonista. E tuttavia non posso vantare meriti particolari per le gocce di felicità che mi sono toccate in sorte: sono solo uno che può dire a buon diritto di avere più culo che anima, perché ho ben presente quanto le gioie familiari siano aleatorie e costantemente soggette a usura e reversibilità.
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Epitaffio

Monday, March 26th, 2007

Quel che resta di maria stofaCredo di essere stato il primo a dare notizia della sua apparizione nel mondo dei blog, il 15 novembre 2006 – giorno del mio quarantaquattresimo genetliaco – seguito a ruota da Lucio Angelini, che il 16 novembre del medesimo a.d. titolava è ri-nata una stella.

La stella, ahimè, è stata meteora: il blog di maria strofa è scomparso. Al suo posto resta l’ammonimento tat twam asi, che – come la Strofa medesima spiegò in un recente commento qui su letturalenta – è tratto dalle Upanishad e significa «questo sei tu o tu sei quello, come forma di compassione universale di tutte le cose». Nel caso di specie indica un vuoto, ovvero il buco rimasto dopo l’estirpazione della voce di maria strofa dalla blogosfera, e dunque non può significare altro che tu sei il nulla, una versione orientale del biblico memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris.

Ti conosco da anni nella tua veste virtuale, Maria, e da pochi mesi nello scafandro carnale di cui madre natura ti ha rivestita. Conosco le tue intemperanze e la tua generosità e so che la seconda supera di svariate misure le prime. Arrivederci Maria. E dato che nella mia bildung personale i Pink Floyd contano parecchio più delle Upanishad, ti saluto alla loro maniera: Shine on you crazy diamond!

Esperimento

Wednesday, March 14th, 2007

1. Individuare i 720 lemmi più utilizzati in libri, quotidiani e periodici in lingua italiana.
2. Concentrare in una radura lontana da centri abitati 720 individui residenti in Italia.
3. Microfonare i suddetti individui e collegare i microfoni ad adeguati strumenti di registrazione vocale.
4. Assegnare a ciascun individuo uno dei lemmi di cui al punto 1.
5. Impartire simultaneamente a tutti i 720 l’ordine di pronunciare a voce alta la parola loro assegnata.
6. Ripetere l’esecuzione fino a ottenere una registrazione di qualità ragionevole.
7. Fare ascoltare la registrazione a un campione rappresentativo della popolazione italiana, q.b. a produrre un elaborato che contenga almeno i seguenti elementi:

a. Descrizione della percezione uditiva, ovvero se il brano è parso suono, rumore, voce, musica o altro.
b. Descrizione delle impressioni o emozioni suscitate dall’ascolto, quali ad esempio terrore, sgomento, felicità, sorpresa, ecc.
c. Esposizione dei significati e dei concetti individuati dall’ascoltatore.
d. Un commento libero.

8. Raccogliere gli elaborati prodotti al punto 7 in un volume intitolato Il silenzio come limite estremo della parola.

8 Marzo

Thursday, March 8th, 2007

Genio. Sostantivo femminile singolare.

Coglioni

Thursday, February 22nd, 2007

«Ho troppa stima per l’intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse» (Silvio Berlusconi, 4 aprile 2006).

Va be’, tanti no, ma un paio…

Franco Turigliatto & Fernando Rossi

Quanto deve essere regolato dallo Stato laico

Tuesday, February 20th, 2007

Qualche giorno fa il cardinale Camillo Ruini – quasi ex-segretario della CEI – ventilò un intervento diretto e ufficiale della chiesa cattolica sull’avversato disegno di legge sui diritti dei conviventi, i famosi DICO (qui le parole esatte del cardinale). Questa posizione ruinosa fu applaudita calorosamente dall’ala destra del mondo cattolico e da quegli strani soggetti “laici” che tengono un piede in Arcore e l’altro in Vaticano, tipo Giuliano Ferrara o Marcello Pera.

La mia posizione sull’argomento è questa:

«è indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti è obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dallo Stato laico per tutti i cittadini».

Questa frase fa parte di un appello lanciato da alcuni intellettuali cattolici, fra i quali Giuseppe Alberigo, storico del Concilio Vaticano II e professore emerito di Storia della chiesa all’università di Bologna. Alberigo è un cattolico formato alla scuola di Giuseppe Dossetti, non un cattivissimo anticlericale, eppure anche una posizione moderata come la sua è stata bollata dall’Osservatore Romano come “inopportuna” (si veda per esempio qui).

Inopportuna, e anche miope, è piuttosto la fregola interventista di Camillo Ruini. La chiesa cattolica ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni su qualsiasi argomento, inclusi quelli in discussione nei parlamenti di tutto il mondo, ma non ha alcun diritto di dare indicazioni di voto ai parlamentari cattolici. I quali parlamentari hanno invece tutto il diritto di legiferare su qualsiasi materia anche contro le posizioni ufficiali della chiesa cattolica, in base a un principio che il cardinale Ruini dovrebbe mandare a memoria:

«è indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti è obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dallo Stato laico per tutti i cittadini».

Il quale principio – e qui chiedo a Ruini un grosso sforzo di concentrazione – non è soltanto quello che impedisce di emanare una legge che obblighi i cittadini italiani a sposarsi in chiesa, ma anche quello che impedisce di emanare una legge che vieti loro di farlo. Ecco perché, pur non amando molto appelli e petizioni in generale, ho firmato questo.

Dell’essere lenti e incompetenti

Monday, February 19th, 2007

Oggi è la giornata della lentezza, o meglio, oggi l’apposita associazione L’Arte di vivere con lentezza – della quale ignoro praticamente tutto – propone di consacrare la giornata a esercizi di rallentamento. Proposta che accetto volentieri, ma non senza qualche perplessità.

Leggo infatti sul sito della sullodata associazione che dedicare tempo alla lentezza significa essere più efficienti quando è necessario. Non sono d’accordo. Dedicare tempo alla lentezza è una frase difficilmente difendibile da un’accusa di assurdità. Alla lentezza non va dedicato alcunché, men che meno il tempo, bene notoriamente indisponibile a noi comuni mortali. La lentezza non vuole dediche o sacrifici e non può essere intesa come strumento spendibile in vista di fini non del tutto nobili come essere più efficienti quando è necessario.

Al contrario, la lentezza è essa stessa un fine, e un fine assoluto, uno stato ideale a cui è possibile aspirare ma che è impossibile raggiungere da vivi. Inutile girare attorno alla faccenda: noi tutti saremo perfettamente lenti solo a partire dal momento del nostro decesso. La lentezza non ha fini secondari, non promette vantaggi né qui né in altre vite terrene o ultraterrene. La lentezza è premio a sé stessa. Chi rallenta lo fa per rallentare, non per guadagnare efficienza in vista di future accelerazioni.

Detto questo, ben venga una giornata dedicata al sommo bene del viver lento. LETTORE! RALLENTA! Non correre, leggi lentamente.

Ti propongo per oggi e per gli anni a venire il seguente esercizio: scegli una pagina o anche solo una frase di un libro che ami e leggi solo quella per tutta la giornata. Leggi e rileggi senza temere la noia, affisa la tua mente sulle singole parole, sui segni di interpunzione, sulla forma grafica delle lettere. Leggi da sinistra a destra, poi da destra a sinistra, dall’alto in basso e dal basso in alto. Medita ciò che leggi, prendi appunti, commenta te medesimo nell’atto di leggere: sii per un giorno intero nient’altro che pagina, frase, lemma, grafismo. E se a fine giornata ciò che hai scelto di leggere avrà ancora qualcosa da dirti, onora quella pagina con un appunto, una glossa, una breve nota a margine.

Per parte mia, oggi non leggerò altro che questo:

Lo scrittore ha a che fare con una qualche forma di caos. Potrebbe farne a meno, ma non sempre gli è concesso di scegliere. E allora lo scrittore deve lavorare senza capire a fondo quello che ha scritto. […] Vogliamo dire che è un incompetente, giacché lavora a cosa che ‘non capisce’? Ahimè, sì. Tentiamo una definizione: lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura. Come l’innamorato è colui che fra tutti gli uomini e le donne ha ottenuto la grazia della totale incompetenza a proposito dell’essere amato. [Giorgio Manganelli, «Elogio dello scrivere oscuro», in Il rumore sottile della prosa, Adelphi 1994].

BombaSicilia. Macchiafogli alla riscossa

Monday, January 29th, 2007

bombasiciliaUn sito tutto nuovo, un nuovo numero e l’inclusione nel Best off 2007 per la rivista fondata da Tonino Pintacuda nel 1999.

Prendete un vulcanico fondatore under 25, siciliano di nascita e di fatto, perso per il buon leggere e il buon scrivere. Immaginate un brodo primordiale chiamato BombaCarta, cotto a puntino dal tecno-gesuita Antonio Spadaro, che va pazzo per Tondelli e Carver. Aggiungete una quindicina di irriducibili macchiafogli, parolai per mestiere o per passione, entusiasti autodidatti e precocissimi blogger. Il risultato è la rivista trimestrale on line BombaSicilia, fondata e coordinata da Tonino Pintacuda e, da dicembre 2006, diretta da Maura Gancitano e Maria Renda.

Dal 20 gennaio scorso è on line il nuovo sito di BombaSicilia, curato da Cristiano M. Gaston. Un raffinato e pratico contenitore per l’ottavo numero della rivista, tutto dedicato al tema “Front’ieri. Parole di confine e parole al confino”. Un viaggio ai margini, in ogni senso.

BombaSicilia ha già travalicato con successo i confini del web per approdare sulla carta, in occasione del terzo appuntamento del progetto “Best off”: un racconto di Maura Gancitano, che ha visto la luce per la prima volta nel numero speciale “Attraverso le terre, il mare” (Bombasicilia 6 bis), è stato inserito nell’antologia Voi siete qui. Sedici esordi narrativi, edita da Minimum fax e curata da Mario Desiati. E chissà che il futuro non riservi altre sorprese.

BombaSicilia è un cantiere creativo in movimento, aperto a narratori, lettori e macchiafogli che condividono il manifesto di BombaCarta e hanno un legame, di sangue o di affinità, con il Sud. Si partecipa soltanto su invito diretto, ma è previsto spazio per i contributi di altri parolai e ossigeno per nuovi talenti.

Meglio così

Friday, January 26th, 2007

Mi fa piacere che si sia passati dall’annunciato disegno di legge contro il negazionismo a uno più sobrio contro l’apologia dei crimini contro l’umanità.

Dire, per esempio, i nazisti avevano buone ragioni per sterminare gli ebrei (apologia) secondo me è cosa diversa e più grave del dire i nazisti non hanno sterminato gli ebrei (negazionismo). La prima frase è odiosa e mette in pericolo sia la memoria delle vittime della Shoah, sia la sicurezza degli ebrei di oggi. La seconda frase è falsa e mette in pericolo solo la reputazione di chi la pronuncia.

A proposito di repressione giudiziaria del negazionismo, molti anni fa disse cose interessanti l’ahimè defunto Pierre Vidal-Naquet, in Gli assassini della memoria (capitolo 7, traduzione di servizio mia).

Tutte le società hanno le loro sette e i loro pazzi. Punirli servirebbe solo a favorirne la proliferazione. Con questi individui le cose stanno come con gli agenti segreti e le spie. Una volta identificati, è meglio tenerli d’occhio e non perderli di vista. Se sono arrestati o espulsi, altri verranno per rimpiazzarli e sarà più difficile individuarli. La repressione giudiziaria è un’arma pericolosa e può rivolgersi contro quelli che la usano. (…) La Germania ha provato a legiferare specificamente contro i negazionisti del genocidio. A giudicare dalla quantità di pubblicazioni apertamente o discretamente revisioniste che circolano in quel paese, è arduo considerare riuscito il tentativo. Forse il disprezzo è un’arma più efficace.

(Altre poche e condivisibili parole sul tema qui)

Nevio Gambula, Incipit vita nova

Tuesday, January 16th, 2007

Incipit vita nova, tratto da http://www.neviogambula.it[Ricevo e volentieri rilancio la notizia di una prossima performance teatrale dell’attore e scrittore Nevio Gambula]

Sotto il titolo Incipit vita nova Nevio Gambula propone una performance sfinente per durata e intensità, assemblando in un’unica pièce, e recitandoli uno di seguito all’altro, tre diversi spettacoli.

La performance, che si terrà il 20 gennaio 2007 al Teatro Filippini di Verona, prevede:

alle ore 20.30 LA LINGUA RECISA, il tragico monologo di Calibano scritto e interpretato da NG;

alle 21.30 HAMLET EX MACHINA, da Heiner Muller, con Maurizio Zanolli nella parte dell’Orazio-pittore e NG in quella dell’Interprete di Amleto, colonna sonora a cura dell’Orchestra Majakovskij;

alle 22.20 ERODIADE, un canto crudele con materia verbale e recitazione di NG e musiche di Angelo Petronella.

Così Nevio Gambula descrive la serata:

Questa serata è la sintesi della mia ricerca stilistica. Una serata in cui l’attore, tramite il gesto estremo dello sfinimento di se stesso, si pone al limite del teatro, tende al canto, al suono dissonante, al piacere dell’afasia, alla poesia.

Una serata giocata essenzialmente sulla recitazione, privata però di ogni effetto consolatorio, dunque lontano dai modi praticati abitualmente dagli attori contemporanei; e dove la recente decadenza sociale e culturale è resa con un linguaggio sconnesso, perverso, senza armonia. Una serata eccessiva, debordante, esagerata.

Una serata in cui l’attore, abbandonando definitivamente ogni idea di interpretazione, si mostra per come è veramente, al di là di ogni finzione, al di là di ogni rappresentazione, di ogni catarsi. L’attore allora sparisce e, insieme, rinasce, in un gioco fecondo di torsioni e strappi, come raccogliendo la sfida di Artaud: «rovesciare sulla scena la vita nella sua totalità recuperata»; incipit vita nova, appunto.

[Qui altri particolari sulla performance]

Sulla strage di Erba

Monday, January 15th, 2007

E dato che sono in vena di segnalare, segnalo che applaudo fin nella punteggiatura questo articolo di Massimo Adinolfi.

Il tema è un luogo, la narrazione un viaggio

Monday, January 15th, 2007

ALBUM Europa

 

[Ricevo e volentieri rilancio la notizia di questo progetto di scrittura collettiva]

ALBUM Europa
Il tema è un luogo, la narrazione un viaggio

Il Centro Studi Opìfice, in collaborazione con EggS, Lankelot.eu e Anonima Scrittori, presenta il progetto di scrittura collettiva ALBUM Europa: attraverso il vecchio continente un intreccio di strade e genti, andate e ritorni, viaggi e miraggi.

Da un’idea del Centro Studi Opìfice, in collaborazione con EggS, Lankelot.eu e Anonima Scrittori, nasce ALBUM EUROPA, un progetto di scrittura collettiva che attraversa il vecchio continente e che da viaggio diventa racconto.
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Meglio bardi che lai

Tuesday, January 9th, 2007

Buràn, tratto da http://www.buran.itI bardi – come tutti i fedeli del nume Shakespeare sanno – erano poeti raminghi che girovagavano per villaggi e cittadi grossomodo galliche o gaeliche o celtiche o giù di lì, intrattenendo quei popoli laboriosi con componimenti poetici in cambio di una ciotola di porridge e un corno di sidro. Essi narravano gesta eroiche e leggende di paesi foresti, portando notizie di terre remote a chi mai avrebbe potuto visitarle.

Lai – come tutti i compulsatori di testi antiqui sanno – è termine arcaico per indicare i gemiti e i lamenti associati a manifestazioni di melanconia, insoddisfazione, risentimento, dolore.

Orbene, anziché gemere e lamentare che qui una volta era tutta letteratura, che non ci sono più i Calvino di una volta e che le storie quando c’era lui arrivavano in orario, gli arditi collaboratori della rivista Buràn hanno deciso di farsi bardi per raccontare al nostro minuscolo villaggio cisalpino storie di terre lontanissime.
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Citazioni

Friday, December 22nd, 2006

«Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
(Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 32)

Omicidio: «uccisione di una o più persone»
(http://www.demauroparavia.it/76014)

Uccidere: «privare della vita, far morire, specialmente con mezzi o modi violenti».
(http://www.demauroparavia.it/124317)

«Roma, 21 dic. (Adnkronos) – Arrestare i ”colpevoli di questo omicidio”. E’ quanto afferma il capogruppo dell’Udc alla Camera Luca Volonte’ dopo la morte di Piergiorgio Welby».
(http://www.luca-volonte.it/News.aspx)

«Interdire l’elezione a parlamentare a chi parla come se la Costituzione e i dizionari non esistessero».
(https://letturalenta.net/)