La signorina Notte

April 9th, 2008

di Luigi Weber

BENEDETTO BENEDETTI – La signorina Notte (Guaraldi, Rimini, 2007), postfazione di Giampaolo Proni

Benedetto Benedetti, La signorina Notte, Guaraldi 2007Benedetto Benedetti è, come si usa dire spesso ma spesso a sproposito, una forza della natura. Qui lo dico con cognizione di causa. Io lo conosco da poco meno di dieci anni, ossia da quando, giovane redattore delle pagine culturali di un quotidiano della provincia di Rimini, ebbi la fortuna di leggere e recensire due suoi racconti, L’invornita e La buona sposa, (poi confluiti in questo bellissimo La signorina notte, uscito a dicembre 2007 per i tipi di Guaraldi grazie alla sottoscrizione di venticinque esponenti della cultura romagnola, tra cui Sergio Zavoli, Paolo Fabbri, Piero Meldini, Giampaolo Proni, e molti altri), e di conquistare per il nostro foglio alcuni straordinari pezzi-ritratto di Pasolini e di Fellini, cose degne di ben più alta sede, che lui distribuiva con somma noncuranza, come un vero aristocratico dello spirito che proprio non riesce ad avere pensiero per l’accumulazione, il risparmio, e persino per l’oculatezza.
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Nel fustino del Dash

April 4th, 2008

In questi giorni la cassetta della posta (no, non l’email, proprio la cara vecchia buca delle lettere) trabocca allegramente di pubblicità elettorale: depliant, cartoline, brossurette incellofanate, volantini e altra carta sottratta a più nobili usi per imbrattarla di messaggi del tipo vota questo, vota quest’altro, cambiamo l’Italia, facciamo la rivoluzione, diopatriafamiglia e altre amenità estratte a sorte dal deposito millenario della propaganda politica.

Ma non manca chi ci tiene a distinguersi dalla massa.

Così ieri sera, quando ho sgravato la cassetta, mi è caduto l’occhio su una cartolina che mostrava un bel primo piano di Walter Veltroni. Non una fotografia, ma un disegno, una caricatura che lì per lì mi ha ricordato quelle che faceva una volta un altro Walter – Molino – su Grandhotel. Poi, mentre stavo per buttarla nella pattumiera, ho notato che sulla cartolina non c’era più la caricatura di Walter Veltroni, ma una di Romano Prodi.

Ma tu guarda che diavoleria, ho pensato.

E son rimasto per buoni tre o quattro secondi a muovere un po’ la cartolina. Inclinandola leggermente da un lato la faccia di Veltroni diventava quella di Prodi, mentre se la inclinavo dall’altro Prodi ridiventava Veltroni. Gira di qua: Veltroni; gira di là: Prodi Che divertente! Così son rimasto altri dieci o quindici secondi a baloccarmi col giochino: Prodi-Veltroni-Prodi, Veltroni-Prodi-Veltroni, poi ho dovuto smettere perché c’era da apparecchiare la tavola.

Dopo cena, chiacchierando con mia moglie, le ho raccontato del giochino Prodi-Veltroni-Prodi-Veltroni eccetera, perché mi era rimasto impresso. «Simpatici questi del Partito Democratico» le ho detto «che almeno fanno un po’ di autoironia a mandare le caricature di Prodi e Veltroni». Poi ho preso la cartolina – che per il fatto che c’era la tavola da apparecchiare mi ero dimenticato di buttarla nella spazzatura – gliel’ho messa davanti agli occhi e ho cominciato a muoverla per far divertire un po’ anche lei.

Ed è stato lì che, per far vedere a lei i disegni, io ho visto per la prima volta il retro della cartolina, e mi sono accorto che il mittente non era il Partito Democratico ma un altro partito che adesso non ricordo. Me ne sono accorto perché sul retro della cartolina c’era il simbolo di questo partito che non ricordo, non quello del Partito Democratico.

Allora ho pensato che se un partito che non è il Partito Democratico manda una pubblicità elettorale fatta in modo che il potenziale elettore – dopo averla guardata e maneggiata a più riprese – si ricorda solo di Prodi, di Veltroni e del Partito Democratico, e magari scrive anche un post in cui il nome di quel partito che ha mandato la cartolina non compare nemmeno una volta, ho pensato, dicevo, che il responsabile della propaganda di quel partito devono averlo trovato nel fustino del Dash.

Graf

March 29th, 2008

Domanda epocale: il cittadino italiano medio dai quarantacinque in su (ma anche no) ricorda più chiaramente e intensamente Steffi Graf o Arturo Graf?

Blogs for free Tibet

March 27th, 2008

Non c’è molto che ognuno di noi possa fare, quando nemmeno i governi vogliono intervenire per salvare un paese dall’annientamento culturale, religioso e storico. Diffondere Blogs for free Tibet non è molto, ma è un buon inizio.

Aggiungi il banner al tuo blog.

Vuoi leggere? Paga!

March 19th, 2008

O errabondo lettore, ti ricordi The Disney Trap? Era un video girato da Monica Mazzitelli contro la stupidità umana. Va be’, rettifico: era contro una specifica manifestazione fenomenica della stupidità, quella che spinge i legislatori ad attuare una tutela estremista di diritti particolari contro l’interesse generale.

All’epoca il bersaglio era la legge sui diritti d’autore, quella che vieta di leggere in pubblico una pagina di Joyce fino al 2011, o una di Pasolini fino al 2045, o una di Italo Calvino fino al 2055. Questa forma di oltranzismo legislativo ha varcato da tempo i confini di qualsivoglia ragionevolezza: una direttiva europea, infatti, obbliga le biblioteche a sborsare quattrini per il prestito di opere coperte dal diritto d’autore. Ennesimo balzello sulla diffusione della cultura, che immancabilmente andrà a colpire gli utenti, cioè i lettori.

A fronte di cotanta dabbenaggine Monica Mazzitelli si è vista obbligata a girare il secondo atto di The Disney Trap. Enjoy!

Herzog

March 17th, 2008

Stamattina ho fatto la mia abituale passeggiata per blog, e in uno ho trovato la mestizia di un addio. Non starò a sindacare le ragioni della chiusura di Herzog, che credo tutte ottime e a lungo ponderate, ma ciò non mi esime dal manifestare il mio personale dispiacere.

È il medesimo dispiacere che provavo anni e anni fa, quando passavo davanti alle serrande chiuse dei negozi che animavano il mio quartiere in tempi remotissimi, e il cui stesso nome è ormai caduto in disuso: merceria, latteria, drogheria…

Mi ripeto che non potrebbe essere altrimenti, che tutto scorre e si trasforma, che è normale che gli internet point subentrino alle mercerie e i 99¢ shop alle drogherie, ma la nostalgia si fa beffe degli argomenti e delle spiegazioni razionali.

A un negozio può subentrare un altro negozio, ed è ben possibile che fra trenta o quarant’anni non mancheranno i nostalgici degli internet point, quando dovranno cedere il passo a futuribili esercizi commerciali.

A una voce, sia pure virtuale, non può che subentrare il silenzio.

Una porcata immonda

March 13th, 2008

Dedico questo post a Silvio Berlusconi, un tale che guida una formazione politica che per le prossime elezioni ha candidato al Senato un tizio che si dichiara apertamente fascista. Questo Berlusconi Silvio ha dichiarato che per lui il fascista in questione è un candidato come un altro, e che non è il caso di scandalizzarsi per la sua candidatura. Si tratta dello stesso Silvio Berlusconi che qualche anno fa dichiarò che Mussolini non ha mai ammazzato nessuno e che si limitava a mandare gli oppositori in vacanza al confino.

La lettera che segue è tratta da Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, Einaudi 1955. Il volume raccoglie più di duecento lettere, inviate a familiari e amici da altrettanti italiani impegnati nella Resistenza e messi a morte dai fascisti fra il settembre 1943 e l’aprile 1945. Nella nota al testo dei curatori si legge che «a questi esempi non può fare riscontro che la cifra complessiva degli italiani caduti nella Guerra di Liberazione: 80.000 circa (le cifre ufficiali sono a tutt’oggi incomplete) fra partigiani, militari e civili».

Già, perché quei cani dei repubblichini, quelli che riconoscevano come loro capo indiscusso Benito Mussolini, che secondo Silvio Berlusconi non ha mai ammazzato nessuno, non ammazzavano soltanto militari nemici e partigiani, ma anche civili, come per esempio – dicono ancora i curatori – «i 560 di Sant’Anna di Stazzema o i 1830 trucidati a Marzabotto». Ne deriva, o Silvio, che candidare uno che si dichiara nostalgico dei porci assassini fascisti non è una normale azione politica, ma una porcata immonda.

Ignoto (Antonio Fossati)
(dall’archivio di Milano del Corpo Volontari Libertà)

Carissima Anna,
eccomi a te con questo mio ultimo scritto prima di partire per la mia condanna. Io muoio contento d’aver fatto il mio dovere di Vero Patriota. Mia cara sii forte che dal cielo pregherò per te, che tu per me sei sempre stata l’unica consolazione in questi momenti di grande dolore mi confortavo solo con te.
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Noi abbiamo 52 posti vacanti nel Suo Paese, vorremmo invitarLa in questo circolo scelto.

March 11th, 2008

Buongiorno a tutti!
Buongiorno!
I nostri sondaggi hanno mostrato che l`81% delle persone della Sua eta
Dite proprio a me? solo io fra i ‘tutti’ sopra salutati? sono lusingato!
non sono contente delle proprie entrate mensili e desiderano aumentarle.
NOTIZIONA!
Percio noi vorremmo offrirLe la possibilita di un lavoro a tempo parziale. Per avere 133-427 euro alla settimana Lei dovra spendere 1-4 ore la settimana.
In altre parole, più uno lavora meno lo pagate. Geniale…
Le occorrera un telefono di contatto preferibilmente cellulare, un computer ed una email. Se Lei legge queste righe, significa che Lei ha gia tutto per cominciare a lavorare.
Ok, quindi il telefono non serve.
Il reclutamento avverra fino a fine mese, per ora ci sono rimasti 82 posti vacanti nalla sua citta.
E pensare che nel titolo erano 52 in tutto il Paese. Che culo!
Questo non e un lavoro difficile, richiede attenzione e precisione.
Eh, ma io sono notoriamente distratto e approssimativo.
Noi le offriremo la formazione e tutto il necessario per la collaborazione. Da parte Sua non sono richiesti investimenti.
E meno male, anche perché investire sugli sciroccati porta male.
Noi saremo felici di fornirle personalmente informazioni aggiuntive.
Mi piacerebbe sapere rispetto a cosa sarebbero aggiuntive, queste informazioni, ma lasciamo perdere.
Noi non utilizziamo programmi di risposta automatizzati ed ogni lettera la leggiamo e rispondiamo a stesso.
E questo signor ‘stesso’ poi risponde a me. Chiaro.
Per velocizzare la risposta, per favore scriva al mio email: Spammer Rincoglionito@gmail.com.
Abbia l`accortezza di scrivere i seguenti Suoi dati:
1. Nome
2. Eta
3. Paese
Ok, ho capito: il telefono non serve proprio.
Devo avvisarLa che la risposta potra seguire dopo qualche giorno per l`intasamento dei nostri server di posta,
I vostri server di posta? con un indirizzo gmail? WOW!
ma stia sicuro che la Sua lettera sara letta e otterra risposta.
Le dirò, non vedo l’ora.
Asspetiamo con impazianza una

Manager personale.
sì sì, certo certo…

sq

March 10th, 2008

Credevo che facesse la lap-dancer in un night club. E invece…

Donne

March 8th, 2008

Tina Lagostena Bassi…

March 5th, 2008

…(ieri c’era).
Oggi non più.

Trent’anni fa ha insegnato agli italiani che le donne sono persone (non si stupiscano le giovini lettrici: a quei tempi l’equazione donna=persona non era opinione comune).

Il blog che non c’è…

February 29th, 2008

oggi c’è.
(domani non più).

È bene avere in sospetto tutti i profeti

February 26th, 2008

Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini, quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi, ammirati, adorati come dèi. Erano «capi carismatici», possedevano un segreto potere di seduzione che non procedeva dalla credibilità o dalla giustezza delle cose che dicevano, ma dal modo suggestivo in cui le dicevano. (…) Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia con i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. Poiché è difficile distinguere i profeti veri dai falsi, è bene avere in sospetto tutti i profeti. [Primo Levi, Appendice a Se questo è un uomo, novembre 1976]

(Non si tratta di paragonare i leader attuali ai mostri del nazifascismo, sia chiaro, ma in queste parole di Primo Levi vedo una possibile indicazione di voto. Né Veltroni, né Berlusconi: avanti a sinistra, contro gli opposti centrismi. Poi penso che a sinistra c’è anche un rottame del calibro di Diliberto, e allora addio certezze).

Marelibri.com

February 25th, 2008

Maremagnum.com, il portale delle librerie antiquarie italiane, ha stretto un accordo con analoghi portali europei. Il risultato è Marelibri.com, un motore di ricerca unificato sui cataloghi di duemila librerie sparse in Europa e non solo, per un totale di venti milioni di titoli.

I cinque siti fondatori sono:

Antiqbook.com (Olanda)
Livre-Rare-Book.com (Francia)
Maremagnum.com (Italia)
Prolibri.com (Germania)
Uniliber.com (Spagna)

Marelibri.com è ancora in fase di sperimentazione, ma la ricerca e gli ordini funzionano già discretamente. Il bibliofilo di passaggio, per esempio, potrà facilmente ordinare That Awful Mess on Via Merulana, New York, George Braziller. 1965, di tal Gadda, Carlo Emilio. L’ordine arriverà all’olandese Antiqbook.com e il pacco partirà dalla libreria Diversity Books di Mentone, ameno sobborgo balneare di Melbourne nello stato di Victoria, Australia. Il tutto per soli venti dollari americani più spese di spedizione.

Vuoi mettere la comodità?

Chi ha intenzione di avventurarsi al Salone del Libro di Parigi, potrà partecipare all’inaugurazione ufficiale di Marelibri.com alle ore 14 del 17 marzo, Porta di Versailles, stand D29.

Altri particolari in un articolo di Armando Torno sul Corriere della Sera.

Buràn 4, Il Cibo

February 19th, 2008

«[C’è un] passo dell’Apocalisse, del libro della Rivelazione, in cui lo Spirito ordina all’apostolo di mangiarsi un libro [Ap 10, 9]. Quando un libro è cosa viva bisogna mangiarselo, e chi se lo mangia, se a sua volta è vivente, se è davvero vivo, rivive di quel cibo». [M. De Unamuno, Come si fa un romanzo, Ibis 1994, pag. 48]

Càpita a fagiolo (ente edibile) la citazione, per annunciare a chi ha fame di storie giunte a maturazione in diversi luoghi del pianeta che è arrivato il quarto numero di Buràn, la rivista che nutre i suoi lettori di parole pronunciate altrove: 53 storie da 26 paesi in rappresentanza di tutti i continenti. Il tema di questo numero è Il Cibo.

Cliccate e mangiate, dunque, ma con prudenza e accortezza, perché almeno uno di questi racconti sembra scritto apposta per inghiottire il lettore incauto.