Ricevo e pubblico più che volentieri una lettera aperta inviata da Maria Pizzuto al sindaco di Roma Walter Veltroni, per chiedere che il comune gli conceda una sepoltura dignitosa. La lettera arriva dopo oltre un anno di tentativi di sensibilizzare il sindaco al problema, senza alcun risultato apprezzabile.
A me sembra una richiesta ragionevole, e pertanto chiedo ai miei lettori di segnalarla dove possono: i loro blog personali, blog amici, forum e gruppi di discussione di argomento letterario, riviste, quotidiani, consiglieri comunari romani, eccetera, possibilmente dandomene notizia nei commenti o per email (il mio indirizzo è nella pagina “Chi sono?” del blog).
Sono anche interessato a conoscere i recapiti e l’email dell’ufficio del sindaco di Roma, che ho cercato sul sito internet del comune senza troppo successo.
LETTERA APERTA
per Walter Veltroni Sindaco di Roma
Affinché si adempia a una degna commemorazione del trentennale della morte di Antonio Pizzuto.
Avendo lei, signor Sindaco, fama di uomo di cultura, attento ai valori dell’intelletto e ai corali richiami di chi seppe trasmetterli come opera d’arte, spero di coinvolgerla a degnamente onorare la memoria di un grande scrittore nel trentesimo anniversario della sua morte – 23/11/1976.
Sono disponente (in quanto figlia) di una: Fondazione Antonio Pizzuto -non riconosciuta- titolare d’impresa editoriale non a scopo di lucro.
Detta fondazione nasce a Roma 10 anni fa il 24/7/1996 (ventennale della morte) che viene così commemorato.
I resti di Antonio Pizzuto, tumulati nel cimitero di Prima Porta in una cappella piccionaia avente la durata di anni trenta, (trascorsi i quali decade il diritto di locazione subentrando la necessità di trasferimento all’ossario); il 23/11/2006 si compie questo tempo.
Maria Pizzuto chiede al Sindaco di questa nostra Roma di voler pacificare l’anima di quanti amano lo scrittore Antonio Pizzuto (vissuto in questa nostra Roma dove ha svolto il suo lavoro creativo) affinché si provveda alla necessità di una definitiva degna sistemazione tombale.
Non altro chiedrei, come figlia e come presidente della fondazione Antonio Pizzuto, se non una degna tomba nel cimitero monumentale Verano ora che molti dei campi decennali sono divenuti disponibili per rimozione dei resti di quanti già collocati nella viva terra.
Di molto conforto sarebbe per tutti quanti amano Pizzuto sapere che i suoi resti riposino in una cappella a lui intitolata dove nel giorno della nascita (14/5/1893) e in quello della morte (23/11/1976) possa aver luogo una commemorazione che assuma valore tradizionale nel tempo.
Nella certezza che il Sindaco di Roma ponga l’attenzione dovuta a questa richiesta commemorativa di onorare Antonio Pizzuto, la figlia con profonda gratitudine invia i ringraziamenti per il meritorio adempimento dell’esposto progetto e per la pietà umana con cui sarà portato a compimento da Walter Veltroni.
Per l’attenzione prestata a questa lettera aperta,
vivamente ringrazia,
Maria Pizzuto