A dispetto di autorevoli tentativi di riabilitazione postuma, un articolo di Sandro Brusco su noisefromamerika ci ricorda che Bettino Craxi non fu solo un delinquente, ma anche un pessimo politico, almeno sotto il profilo economico.
Gli anni Ottanta, periodo in cui Craxi ha raggiunto l’apice della sua influenza, hanno visto un’esplosione della spesa pubblica, il cui livello non è più sceso nei due decenni successivi. Contestualmente è esplosa la pressione fiscale, guidata in modo particolare dalla crescita delle imposte dirette. Nonostante l’accresciuta tassazione, la spesa crebbe comunque assai più velocemente del gettito tributario, per cui anche il debito pubblico esplose, rischiando di mettere il paese su un sentiero di insolvenza. Quando si guarda ai numeri pertanto l’eredità economica di Craxi appare pesantissima.
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