Archive for December, 2007

Vero è ben, Pindemonte!

Saturday, December 22nd, 2007

MachiavelliAnche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri

Leggendo questo post di Sergio Garufi su Nazione Indiana – e in particolare un riferimento ai sepolcri degli uomini illustri e ai luoghi che i medesimi frequentarono da vivi – mi è tornato in mente l’inane mio tentativo di scovare tracce del da me amatissimo Niccolò Machiavelli nei luoghi che lo videro corridore di boschi, uccellatore di tordi e gran giocatore di triche-trach.

La cosa risale a cinque anni fa, data che nel sistema di riferimento uèbbico coincide con la preistoria. Sull’episodio all’epoca ci ho pure scritto un post, che qui vado a trascrivere (sì sì, è corto, cortissimo).
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Volevo un gatto nero

Friday, December 21st, 2007

Volevo un gatto nero è una delle canzoni cult della mia generazione, seconda forse solo a Quarantaquattro gatti. La cantò allo Zecchino d’Oro del 1969 una bambina di appena quattro anni.

Poi la bambina è cresciuta, come succede a molti. Come tutti avrà fatto le sue cose belle e le sue cazzate, finché un paio di giorni fa è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti.

Niente lamentazioni sull’età dell’innocenza e la caduta degli dei, per carità, ma confesso che un piccolo moto di delusione l’ho provato. Topo Gigio è ancora libero, vero?

Canti emiliani dei morti

Monday, December 17th, 2007

Giuseppe Caliceti, Canti emiliani dei morti, vibrisselibri 2007Questa di Caliceti è la storia vera, personalissima, intima perfino, ma è anche una storia ricca di relazioni e interazioni con le migliaia di eventi e persone che la linea della vita calicetica ha intersecato svolgendosi. Storia privata, ma non priva di osservazioni e giudizi sul variegato e complesso ente pubblico definibile come non-Giuseppe Caliceti.

Sarà che sono emiliano, pur se non reggiano come l’autore; sarà che sono nato solo due anni prima di lui; sarà questo o sarà quello, non importa, ma nei Canti emiliani dei morti qualche frammento di un me stesso antico l’ho recuperato. Un’immagine sintetica e precisa della mia generazione, per esempio: La Grande Famiglia dei Bambini Adultizzati. E poi suoni, frasi, slogan, atmosfere, oggetti, personaggi, situazioni e musiche dei tempi belli.

Ma non si sgomenti il lettor giovine: i Canti sono anche per lui, mica solo per ultraquarantenni nostalgici. Se non proprio il suo immaginario e la sua memoria, vi troverà precisi riferimenti a processi di formazione culturale, politica, etica e sessuale che dovrebbero suonargli familiari, nonché fitti rimandi alla storia della letteratura italiana degli ultimi trent’anni vista e raccontata dall’interno, utilissimo complemento a manuali e antologie scolastiche.

E tutti, dico tutti i miei connazionali troveranno nei Canti la cara Patria, fotografata nel suo glorioso cammino dal paradigma della fabbrica a quello dell’ipermercato, e vedranno con i loro occhi la curiosa metamorfosi della Sinistra Italiana da farfalla a bozzolo, da genitrice di Gramsci a figlioccia di Veltroni. Scrittura privata e pubblica, quasi un marchio di fabbrica di Giuseppe Caliceti, che già nel 2000 teneva un Diario in rete, ben prima dell’avvento dei blog.

S’accostino fiduciosi i lettori, certi che non da ombelicali strazi saranno sopraffatti, ma piuttosto accompagnati per mano dal poeta a visitare luoghi e storie che in qualche misura li riguardano. Il libro a cui si allude in queste righe ovviamente non esiste o, per meglio dire, esiste soltanto la sua immagine elettronica, liberamente trasferibile dalla dimensione pubblica della Grande Rete a quella privata del disco fisso o della stampante di casa. Scaricarlo non costa nulla, leggerlo qualcosa rende.

Un gran bel racconto

Wednesday, December 12th, 2007

In questi giorni sbloggati mi è capitato spesso di pensare alla morte. No, niente di allarmante, tutto bene, grazie. La miscela che fa da innesco ai grigi pensieri, tutt’altro che metafisica, è più o meno questa: il rogo alla Thyssenkrupp di Torino mi ha ricordato con una certa brutalità cos’è il senso di impotenza; ho iniziato a leggere Le benevole di Littell; ho iniziato a guardare Shoah di Lanzmann; c’è la nebbia.

Nel bel mezzo di queste meditazioni, che per loro natura tendono a essere alquanto deprimenti, ho letto un post che, sembrerà strano, mi ha molto rincuorato. Sembrerà strano, dico, perché il post parla proprio di morte. Forse mi ha rincuorato perché, partendo da un dolore enorme, finisce col parlare di gioia, forse perché è commovente o forse solo perché è un gran bel racconto. Da leggere.

Bin (laden) etti

Friday, December 7th, 2007

Ecco, per dire la blogosfera. Oggi ero molto incazzato con la Binetti e Mastella, tanto che ci avrei pure scritto un post. Ma dato che quel che volevo dire l’ha già detto kalle basta un link. (io, la Binetti, un bel biglietto di sola andata per l’antartide)

Dichiarazione di voto

Wednesday, December 5th, 2007

Franco Grillini, tratto da commons.wikimedia.org/wiki/Image:Franco_grillini.jpgPer brevemente edurre il lettore non felsineo, dirò solo che a Bologna tira aria di elezioni amministrative anticipate, da quando il sindaco Sergio “Texas Ranger” Cofferati si è perso per strada l’ala sinistra della coalizione che l’ha insediato nel 2004. In questo clima festoso – in cui da destra a sinistra i politici bononiensi si mandano reciprocamente affanculo senza troppe litoti o eufemismi – è spuntata da qualche giorno la candidatura a sindaco di Franco Grillini, deputato socialista e presidente onorario dell’Arcigay.

Pur essendo un politico navigato e accorto, Franco Grillini non ha mai perso il senso dell’umorismo e, pur essendo impegnato da decenni in battaglie politiche estreme, è rimasto tutto sommato un moderato. Se a questo si aggiunge una notorietà a livello nazionale, una spiccata bolognesità e buone doti mediatiche, si capisce che la sua candidatura può dare parecchio fastidio, soprattutto a sinistra, perché rischia di incontrare simpatie molto trasversali agli schieramenti tradizionali.

Questo mi fa pensare che, pur di schivare l’incognita Grillini, Cofferati e Rifondazione troveranno presto un accordo. Tuttavia, se le manovre di palazzo dovessero fallire e Grillini si presentasse davvero come candidato sindaco, dichiaro qui e ora, a futura e indelebile memoria, che il mio voto l’avrà senz’altro. Dopo dieci anni di immobilismo culturale, degrado sociale e derive securitarie, Grillini potrebbe essere in grado di restituire a Bologna un’impronta più civile.

Nuovo dizionario della lingua italiana

Tuesday, December 4th, 2007

 

Mentecatto

 

(nei commenti .mau. segnala un post che contiene un link all’audio dell’intervento di Bettio).