Mi accorgo solo adesso che due giorni fa Roberto Casati ha commentato il post Perché mai dovrei correre alla fermata dell’autobus, che i fedeli lettori ricorderanno dedicato alla disputa fra lo stesso Casati e Claudio Magris sulla velocità dei tempi moderni apparsa sul Domenicale del Sole 24 Ore lo scorso 20 novembre. Trattandosi di precisazione alle critiche che gli ho mosso, mi sembra doveroso dare alla replica la stessa visibilità del post. Ecco il commento di Roberto Casati:
«La velocità fisica era nella mia risposta a Magris una metafora di ogni tipo di velocità, compresa quella percepita. Si puo’ variare l’esempio con lo stesso risultato: accelerate (anche non fisicamente), e avrete l’impressione che gli altri siano più lenti.
Cio’ detto, la definizione di ‘filosofia’ che preferisco (data da John Campbell di Oxford) è la seguente: ‘philosophy is thinking in slow motion’. Questo per dire che non è necessario immaginare una linea netta tra lentisti e velocisti.
Molto cordialmente»