Posts Tagged ‘Don Chisciotte’

Incontenibile desiderio di prolungare l’amoroso convegno

Sunday, January 10th, 2010

L’uomo che qualche giorno fa ha mandato in tilt gli apparati di sicurezza dell’aeroporto di Newark è stato arrestato. Si chiama Haisong Jiang, cinese ventottenne, e i suoi vicini giurano che lui e i suoi compagni d’affitto in una casa “in stile coloniale” sono tipi “molto tranquilli, bravi studenti che non hanno mai dato una festa”. Nonostante queste ottime e noiosissime referenze, il ragazzo rischia trenta giorni di carcere per quello che noi chiameremmo disturbo della quiete pubblica.

Secondo me, invece, Haisong Jiang non solo non dovrebbe essere incriminato, ma dovrebbe ricevere una medaglia al valore civile (o equivalente statunitense) per avere svelato le falle dei sistemi di sicurezza mettendo eroicamente a repentaglio la propria incolumità personale e la propria fedina penale.

Pare che il ragazzo, dottorando in biotecnologie mediche, abbia eluso i severi controlli dell’area imbarchi per dare un ultimo bacio alla sua fidanzata in partenza, meritevole ai suoi occhi di aver intrapreso un lungo viaggio per trascorrere con lui pochi indimenticabili giorni. Incontenibile desiderio di prolungare l’amoroso convegno.

Quest’uomo è pazzo, innamorato e completamente rincoglionito, roba che Abelardo, l’Orlando furioso, Romeo e Don Chisciotte messi assieme gli fanno una pippa. Da’ retta a me, Obama: medaglia, non carcere.

L’incanto di pagina 49

Friday, December 2nd, 2005

Immagine tratta da home.earthlink.net/~cashinbook/pages/page-49.jpgNon potrebbe la vita essere tutta un sogno? In termini più precisi: c’è un criterio sicuro per distinguere il sogno dalla realtà, il fantasma dall’oggetto reale? [A.Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, pag. 49]

Ordunque lei mi chiede, egregio professor Schopenhauer, se non sia possibile che la vita tutta sia sogno. Se cioè l’uomo sia in grado di distinguere ciò che egli rappresenta alla propria coscienza in istato di veglia da ciò che gli appare quasi fantasmaticamente durante il riposo notturno. La domanda non è banale e richiede una risposta articolata e fondata su documenti di sicuro prestigio e autorità.

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Un debito inestinguibile

Monday, November 21st, 2005

Miguel de Unamuno ritratto da José Gutiérrez SolanaMiguel de Unamuno è uno degli scrittori verso i quali sono in debito, un debito che naturalmente non potrò mai saldare. Mi succede a volte, peregrinando di libro in libro, di scovarne uno scritto apposta per me, e io so con ragionevole certezza che Miguel de Unamuno ha scritto il suo Commento alla vita di Don Chisciotte apposta per me. Considerando che Miguel de Unamuno l’ha scritto nel 1905, ben prima che io nascessi, ho sempre creduto che egli non sapesse di averlo scritto apposta per me, ma oggi non ne sono più così sicuro.

Oggi succede che – a causa della mia natura di lettore ondivago e tendenzialmente dispersivo – dalla pila dei libri da leggere è uscito questo: Miguel de Unamuno, Come si fa un romanzo, Ibis 1994, prima edizione italiana di un saggio pubblicato a Parigi nel 1925. Sono sicuro di averlo comprato solo per il nome dell’autore in copertina, forse spinto dal desiderio inconscio di ripagare almeno una piccola parte del debito. Sono quasi altrettanto certo di non aver mai pensato seriamente di leggerlo. Sia come sia, ho cominciato a leggerlo e, giunto a pagina cinquantuno, sono incappato in una frase che mi ha fatto sobbalzare. Questa:

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