[questo articolo del prof. Letturalenta, qui pubblicato in due puntate, è apparso su Reader’s Disorders, semestrale della Facoltà di Letturopatia dell’Università di Kazan, vol. XV, fasc. 2, luglio-dicembre 2003]
4. I rimedi
La sindrome schizoide da iperlettura compulsiva comporta una progressiva incapacità di distinguere realtà e immaginazione, vita e letteratura, azione e finzione, fino a identificare la letteratura come unica realtà possibile. I rimedi dovranno pertanto mirare a indebolire la dose di letterarietà assunta dal lettore mediante la lettura. Abolire completamente i libri può provocare gravissimi danni collaterali, come dimostrato da un esperimento condotto nel 1997 in Russia: a un gruppo di otto lettori fu negata la possibilità di leggere per trenta giorni. Già al dodicesimo giorno i casi in cui la sindrome era più avanzata manifestavano gravi disturbi della personalità, inclusa una forte propensione al cannibalismo.
Per combattere questa malattia socialmente molto pericolosa, occorre pertanto agire sul contenuto dei libri in circolazione, più che sulla loro accessibilità. Pur non esistendo ancora una classificazione completa dei princìpi testuali che possono favorire una regressione della patologia, è già possibile elencare alcune linee guida a cui gli editori dovrebbero attenersi per contribuire a debellarla: