Per sopravvivere bastano dieci o dodici parole: ho fame; ho sete; lasciami solo; fottiti; baciami; è stato bello. Per vivere decentemente ne servono quattro o cinquecento al massimo. Per scrivere bisogna manovrarne parecchie migliaia, per via del fatto che la parola scritta non può avvalersi dei numerosissimi significanti emessi dal corpo umano durante una normale conversazione a quattr’occhi.
Dev’essere questo il motivo per cui il sagace Pirandello quella volta disse che la vita si vive o si scrive.